Ancora ebbra del successo ottenuto nel derby, la Roma parte alla volta di Genova per continuare a dare slancio al proprio campionato cercando la quinta, storica vittoria consecutiva. Al Ferraris i giallorossi si troveranno di fronte la Sampdoria dell’ineffabile Delio Rossi, una sequela di vicende controverse e poco edificanti verso i colori giallorossi e non solo. Il tecnico nonostante l’espulsione rimediata a Cagliari, sederà regolarmente in panchina: un’ammonizione con diffida l’esito del provvedimento a carico dell’ex allenatore biancoceleste. I blucerchiati vivono un momento di evidente affanno con soli due punti racimolati, entrambi in trasferta e due sconfitte casalinghe delle quali l’ultima sonante nel derby della lanterna contro il Genoa.
ASSENZE – Nessuna novità dall’infermeria per Rudi Garcia costretto a fare a meno ancora dei soliti noti Bradley, Destro e Lobont. Assenze a cui si aggiunge la defezione di Torosidis, out per un problema all’adduttore. Per Delio Rossi da verificare le condizioni di Eder le cui condizioni, lesione del collaterale esterno del ginocchio sinistro, suggeriscono cautela.
SAMPDORIA (3-5-2): 1 Da Costa; 28 Gastaldello, 17 Palombo, 3 Costa; 29 De Silvestri, 14 Obiang, 10 Krsticic, 22 Bjarnason, 19 Regini; 12 Sansone, 11 Gabbiadini
A disp: Fiorillo, Salamon, Renan, Rodriguez, Mustafi, Pozzi, Gavazzi, Barillà, Soriano, Wszolek, Gentsoglu, Petagna. All. Delio Rossi
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Eder
ROMA (4-3-3): 26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Castan, 42 Balzaretti; 15 Pjanic, 16 De Rossi, 6 Strootman; 24 Florenzi, 10 Totti, 8 Ljajic
A disp.: 28 Skorupski, 29 Burdisso, 3 Dodò, 46 Romagnoli, 33 Jedvay, 11 Taddei, 7 Marquinho, 18 Caprari, 27 Gervinho, 88 Borriello All: Garcia
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Destro, Bradley, Lobont, Torosidis
ARBITRO: Gianpaolo Calvarese
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SAMPDORIA –Delio Rossi é solito schierare la squadra con il 3-5-2 o in alternativa con il 3-4-2-1, modulo che sfrutta di più l’ampiezza di manovra con due mezze punte versatili utili in fase difensiva. Alla fine il tecnico doriano dovrebbe propendere il la prima versione del suo credo, ovvero un 3-5-2 di maggior sostanza a centrocampo, viste le difficoltà incontrate dalla sua squadra in questo avvio.
In porta si collocherà Da Costa innanzi al quale giostrerà una linea difensiva a 3 composta da Palombo arretrato nella posizione anacronistica di stopper con compiti di impostazione, sulla falsariga di Daniele De Rossi ai recenti Europei(gara del girone eliminatorio contro la Spagna). Ai suoi lati presenti Costa e Gastaldello, quest’ultimo elemento di categoria con grande esperienza in Serie A, forse un po sottovalutato e sfortunato nel corso della carriera. Sulla linea dei centrocampisti si sistemeranno a destra De Silvestri, pretoriano di Delio Rossi già nella Lazio e nella Fiorentina, e Regini a sinistra. Entrambi sono elementi dotati di grande corsa ma di chiara vocazione difensiva, essendo dei terzini avanzati sulla mediana per conferire equilibrio e copertura alla difesa, raddoppiando le marcature sul tridente giallorosso in fase di non possesso. Dallo stato di forma e dalla bontà della loro interpretazione dipenderà molto delle sorti della squadra blucerchiata.
Gli interni di centrocampo saranno l’ex palermitano Krsticic, il talentuoso Obiang e lo svedese Bjarnason. In fase di non possesso i tre centrocampisti si abbasseranno all’altezza dei 25 metri per filtrare le azioni avversarie mentre una volta recuperato il pallone ad Obiang spetterà il compito di far salire la squadra rilanciando l’azione, mentre a Krsticic e Bjarnason, elementi più dinamici, quello di tentare le vie dell’inserimento.
I due attaccanti scelti dal tecnico riminese saranno Manolo Gabbiadini e Sansone. Il giovane calciatore di proprietà della Juventus rappresenta l’individualità di maggior spessore in avanti, possedendo un variegato repertorio tecnico aggregato a movenze finemente eseguite. Forse é ancora un po’ acerbo per sobbarcarsi l’intero peso offensivo della squadra doriana, pur restando il principale pericolo. Al suo fianco agirà Sansone che l’anno scorso contribuì al successo della Samp nella sfida del Ferraris contro la Roma calciando una magistrale punizione. Gara contraddistinta dallo sciagurato penalty sottratto da Osvaldo a Totti, tramutato in un fiacco passaggio all’estremo difensore Romero. I due calciatori non danno punti di riferimento alla retroguardia avversaria, assicurando grande mobilità negli ultimi 30 metri ed alternandosi nei movimenti, uno incontro al portatore palla mentre l’altro incede all’aggressione degli spazi. Attenzione a Pozzi, 8 presenze e due reti in passato contro i giallorossi, pronto a subentrare dalla panchina per dare peso in area qualora le contingenze della gara ne richiedessero l’innesto.
ROMA – Rudi Garcia demiurgo della genesi mentale prima ancor che tecnica dei giallorossi si affiderà in blocco agli uomini impostisi nel derby. L’unico dubbio é pertinente all’impiego di Ljajic o Gervinho.
In porta Morgan De Sanctis, motivatore e coordinatore del pacchetto arretrato, finora battuto soltanto una volta. Retroguardia composta dai due centrali Mehdi Benatia, centrale veloce e dal buon senso della posizione , e Leandro Castan, difensore fisico, deciso nei contrasti e preciso nei ripiegamenti. I due centrali si si sono rivelati complementari risultando un’ottima e solida integrazione difensiva, poco spettacolare all’occhio ma di sicuro rendimento come dimostra la quasi inoperosità di De Sanctis nell’arco di 4 partite. I laterali di difesa saranno Maicon ormai padrone della fascia destra, massiccio propulsore della manovra e Federico Balzaretti. L’eroe del derby grazie alla rete realizzata – festeggiata con una folle corsa in lacrime sotto la sud – sembra aver dato una sferzata alla sua avventura in giallorosso. Il biondo mancino, sull’impulso della recente prestazione, troverà la consapevolezza necessaria per scendere in campo ed esprimersi con l’alto rendimento difettato nella precedente stagione.
Il centrocampo é presto fatto con la presenza imprescindibile dei tre moschettieri: Daniele De Rossi, frangiflutti della manovra avversaria disposto a protezione della retroguardia, restituito a nuova vita dalla cura Garcia, Miralem Pjanic i cui piedi educati sono demandati alla trasmissione di palla verso le punte durante lo sviluppo dell’azione offensiva, e la diga Kevin Strootman. L’olandese ha avuto un impatto devastante nell’apparato di gioco di Rudi Garcia: estremamente abile in entrambe le fasi: fisico, tecnico forse non velocissimo ma sempre con la palla incollata al piede. Grande recuperatore di palloni propositivo nella manovra e pericoloso negli ultimi 30 metri. L’impressione é quella di non aver ancora visto il 100% delle sue potenzialità, nonostante questo si configura già come un interprete eccezionale ed irrinunciabile.
In avanti dovrebbe partire titolare ancora Florenzi sull’out di destra, allo scopo di rinfoltire il centrocampo sotto pressione nelle fasi di non possesso innanzi alla linea a 5 degli avversari. A guidare l’attacco Francesco Totti il quale agirà da centravanti ma soprattutto da regista arretrato. Il capitano – dati alla mano – é primo con distacco nella classifica degli assist con 21 suggerimenti per i compagni. Pur non disponendo più dello spunto di un tempo, è ancora in grado di inventare calcio, deliziando il pubblico con tocchi sopraffini per servire invitanti palloni ai compagni. In questa Roma il numero 10 giallorosso con la sua interpretazione da attaccante atipico, costituisce un valore aggiunto per la squadra orchestrando la manovra offensiva valorizzando gli inserimenti in profondità degli esterni di attacco. L’unico dubbio inerente all’undici titolare riguarda Gervinho-Ljajic. Sicuramente i due si alterneranno a gara in corso ma Garcia dovrebbe privilegiare il serbo che, galvanizzato dal gol nel derby, ha una motivazione in più nella presenza di Delio Rossi in panchina. I due si resero protagonisti di un diverbio ai tempi della Fiorentina, sfociato in una rissa in panchina con l’allenatore viola che schiaffeggiò ripetutamente il giovane attaccante serbo. Un episodio triste che sancì l’epilogo dell’avventura in viola di Delio Rossi sollevato in seguito all’accaduto, dall’incarico per volere dei Della Valle. Ljajic quindi sarà intenzionato a restituire sul campo al suo ex allenatore – l’anno scorso protagonista di un’altra triste vicenda, ossia la diatriba con Burdisso terminata con il dito medio rivolto all’argentino – una massiccia dose di schiaffi ricevuti circa due anni fa, cogliendo l’occasione di avvicinare il tecnico di Rimini, la cui panchina scricchiola, al capolinea dell’esperienza doriana.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo
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