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Conferenza Stampa, Ünder: “Mi abituerò presto al calcio italiano. In Turchia mi chiamavano Dybala”. Monchi: “Nessun interesse per Emre Mor”

Oggi, alle 13,30, scatterà l’ora della presentazione ufficiale di Cengiz Ünder alla stampa romana. Il turco, classe ’97, è uno dei nuovi acquisti estivi della Roma. Ecco la conferenza stampa tenuta da Monchi e dal giovane talento ex Istanbul Basaksheir.

Parola a Monchi: “Tra i giocatori che sono arrivati da questo mercato Ünder è il meno conosciuto, ma per me è un pregio averlo qui, averlo strappato a molti club importanti grazie al suo desiderio di venire qui. Grazie alla disponibilità di Pallotta abbiamo acquistato un calciatore per il presente e per il futuro”.

Cosa ti attrae e cosa ti spaventa del calcio italiano?

“Vengo da un campionato quasi simile a quello italiano, da noi si gioca in maniera forte sia in difesa che in attacco. Quando è arrivata l’occasione di trasferimento ho accettato subito, mi abituerò a questo calcio importante, credo che non avrò problemi in futuro”.

A Monchi: Ünder giocatore poco conosciuto. Come si sceglie un talento così giovane?

“Poco conosciuto per la maggior parte dei tifosi, ma per i professionisti è un calciatore internazionale già affermatosi in Nazionale, così come nella squadra di Istanbul arrivata seconda in campionato. Lo conoscevo bene, anche gli scout della Roma ne parlavano bene. Quando abbiamo capito che al mister serviva un esterno mancino abbiamo subito pensato a lui, un giocatore per il futuro con un presente importante”.

Quali sono le prime impressioni sui tuoi compagni?

“Mi ha colpito subito che sono arrivato nel giorno del mio compleanno e mi hanno accolto benissimo. Non parlo benissimo l’italiano e magari mi rende difficili alcune cose, ma sto prendendo lezioni e cercherò di impararlo più presto”.

A Monchi: c’era molta concorrenza per Ünder? Da quanto lo seguiva?

“Il tempo nel calcio è rapido, ma la fiducia che abbiamo in lui ci permette di aspettarlo di più. Tutte le caratteristiche tecniche si uniscono a grande intelligenza. Concorrenza ce n’era molta, un calciatore di 19 anni che ha fatto 4 partite con la Nazionale maggiore e segnato 2 reti ed è stato rivelazione del campionato aveva top club sulle sue tracce. Grazie a Dio la Roma ha un fascino che permette ai giocatori di venire qui”.

Ti senti pronto per fare il titolare? Cosa pensi quando dicono che sei il Dybala turco?

“Mi sento pronto, credo di aver dimostrato già buone cose nel Basakeshir. Ho segnato 7 gol e fatto buone prestazioni nell’ultimo anno. Vedremo a lungo andare, abbiamo avuto un bel periodo negli Usa e sono riuscito a segnare anche un gol nel torneo amichevole. Pure in Turchia mi chiamavano Dybala, la somiglianza c’è, ma io sono Cengiz e mi ricorderete così in futuro”.

A Monchi: che idea si è fatto dell’affare Neymar? In Spagna parlano di cifre drogate…

“Ho un po’ di paura e apprensione. Non so dove arriveremo così, non voglio pensare che stiamo costruendo una bolla fittizia che può esplodere in futuro. I miei precedenti dicono che non sono abituato ad acquistare giocatori troppo cari, personalmente mi spaventa questo spettacolo milionario in un momento dove l’economia mondiale di tutti i giorni soffre. Dovremmo lavorare con maggior rispetto della gente”.

Ha incontrato Totti a Trigoria? Che effetto fa giocare a Roma quando lui ha appena smesso?

“L’ho conosciuto il secondo giorno, il suo addio l’ho visto una decina di volte. Tifavo per lui, mi è dispiaciuto che ha lasciato il calcio, avrei voluto giocare con lui così da poter imparare molto. E’ un peccato”.

Con Di Francesco come ti trovi con la lingua? La Nazionale turca ha cambiato allenatore, cosa ne pensi?

“Della Nazionale non vorrei parlare, conosco mister Lucescu ma non saprei cos’altro dire, spero di essere richiamato mi farebbe molto piacere. Con Di Francesco ci capiamo a gesti, lui si fa capire e io so come rispondere, ma già come ho detto prima sto prendendo lezioni di italiano, a breve proverò a parlare”.

A Monchi: quanto è concreta la trattativa per Emre Mor?

“Ieri mi hanno chiesto la stessa cosa, per evitare di continuare dico subito che la Roma non ha interesse per Emre Mor. E’ un talento, ma già abbiamo Under e siamo contenti così”.

Che differenze hai trovato tra il calcio turco e quello italiano anche nell’allenamento?

“Qui si fa spesso doppio allenamento, siamo sempre in palestra quindi fisicamente sono molto più impegnato. In Turchia lavoravamo meno, qui la disciplina è maggiore”.

A Monchi: hai fatto vedere a Totti una cassetta per capire cosa pensasse di Ünder?

“No, non ho parlato con Francesco di lui. In quei giorni è passato a Trigoria per salutarmi, questo dimostra la naturalezza e la gentilezza di Totti, la sua grandezza la conoscete tutti”.

In Italia il calcio turco è stato importante anni fa. Con Emre o con Terim hai parlato del calcio italiano?

“Ho parlato con Emre, siamo molto amici e sono stato fortunato. Prima di venire qui al telefono mi ha detto che il calcio italiano è duro ma lui giocava a centrocampo. Io più offensivo sulla fascia, abbiamo ruoli diversi e dunque vedremo le differenze”.

A Monchi: Ieri sera il Milan ha fatto 65 mila spettatori per i preliminari, entusiasmo che nasce dal calciomercato estivo. Per riportare tanta gente all’Olimpico bisognerà spendere o c’è un altro metodo?

“Sono stato 3 volte all’Olimpico dal mio arrivo e in 2 di queste contro Juve e Genoa siamo stati vicini a questa cifra di spettatori. La mia ispirazione non è riempire l’Olimpico, bensì è vincere. Il resto verrà automaticamente. Ovvio che il pubblico ha bisogno di grandi calciatori, ma la Roma già ne ha: Strootman, Nainggolan, Dzeko, De Rossi, Florenzi. Non c’è miglior gancio per attrarre il pubblico. Ma insisto, il mio obiettivo è vincere qualcosa con la Roma”.

Anche Salih Uçan ha giocato alla Roma, hai parlato con lui ultimamente?

“Ho parlato con lui, abbiamo lo stesso agente e ci conosciamo per questo. Ha avuto vari infortuni, è stato sfortunato qui a Roma. E’ stato un peccato per lui, mi ha detto che mi adatterò in breve tempo, anche senza la lingue i collaboratori e i compagni si avvicineranno molto per velocizzare questo periodo di adattamento. Il mio obiettivo è restare qui e vincere con la Roma, non è una scala per passare ad altre squadre. Io devo dimostrare con le prestazioni di essere adatto e benvoluto qui”.

Hai già la personalità per resistere ad un ambiente caldo come Roma?

“Mi sono già informato della cultura italiana e dell’ambiente, ho notato subito che il cibo è molto simile a quello turco. Finora non ho trovato alcun problema, nessuna situazione caotica. Sono felice, tutti i compagni si avvicinano a me, questo mi fa piacere”.

A Monchi: che effetto farà tornare a Siviglia per il trofeo Puerta?

“Difficile da spiegare, perché dopo 29 anni è la prima volta che andrò a Siviglia da avversario, oggi non posso rispondere. Ma le sensazioni saranno difficili da gestire, soprattutto per una persona che piange molto come me. Anche per il significato del trofeo Antonio Puerta, per tutti i siviglisti è importante. Sono felice di portare la mia squadra attuale a Siviglia”.

GGR

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