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L’ANALISI di PALERMO-ROMA Disastro Garcia: è ora di un esame di coscienza per lui e il suo staff. Ljajic, quando tiri in porta?

L'analisi della partita
L’analisi della partita

Il gioco del calcio ha un semplice e basilare fondamento: vincono le squadre che fanno più gol dell’avversario. Nel 99,9% dei casi, il pallone valica la linea di porta quando viene calciato, per l’appunto, a rete. Siamo impazziti? No, perché Palermo-Roma ha dimostrato che alcuni giocatori della Roma non hanno ben presente questo concetto. Su tutti Adem Ljajic. Prima di analizzare gli errori di Rudi Garcia (tante) e i meriti (pochi) di un Palermo calato progressivamente, vanno sottolineati gli errori dei giocatori. In novanta minuti la Roma ha attaccato la porta di Sorrentino quattro, forse cinque volte in maniera sensata. Più e più volte Ljajic si è trovato sul piede l’opportunità di calciare a rete ma ha preferito un ulteriore dribbling. Iturbe e Destro si sono mossi poco e male, soprattutto nel primo tempo. Paredes non ha mai appoggiato l’azione. Il Palermo non ha concesso un centimetro e un secondo di respiro a Pjanic e Strootman nel primo tempo, come fatto dalla Lazio nel derby. Proprio Pioli aveva letto perfettamente la prestazione dei suoi dicendo: “Se avessimo tenuto nel secondo tempo la stessa intensità avuta nel primo, saremmo il Bayern Monaco”. La Roma manca i tre punti in una gara identica a quelle con Napoli, Atalanta, Sassuolo e, come detto, Lazio. Solo a Bergamo riuscì a rimontare completamente, con Moralez che pensò bene di divorarsi l’assist regalatogli da De Rossi.

DYBALA E AGGRESSIVITA’ – L’errore di De Rossi diverso da quello di Astori ma con lo stesso risultato: porta spalancata agli avversari, tocco di Vasquez e gol di Dybala dopo neanche due minuti con De Sanctis inchiodato sulla linea di porta. Uscendo incontro all’argentino avrebbe potuto poco, ma neanche quello ha fatto il portiere romanista. Praticamente un’esecuzione per il talento rosanero. Garcia si ritrova subito sotto di un gol, senza 6 titolari (Castan, Torosidis, De Rossi, Nainggolan, Keita, Gervinho) oltre a Maicon, Manolas e Totti acciaccati e portati in panchina in extremis. Con la coppia di difesa di riserva, Yanga-Mbiwa e Astori. Con Florenzi terzino. Con l’esordio da titolare di Paredes. Ma contro la difesa composta da Morganella-Vitiello-Gonzalez-Andelkovic-Lazaar (rileggeteli lentamente uno a uno), la Roma doveva fare comunque di più. Il primo tempo giallorosso si fotografa da solo al 18′: Holebas affonda bene sulla sinistra e crossa perfetto, come nel derby, sul secondo palo. Stavolta non c’è nessuno: Destro rimane fermo al limite dell’area, Iturbe taglia bene sul primo palo creando lo spazio per l’inserimento del centrocampista sul secondo ma Paredes sonnecchia beatamente e Lazaar calcia via. Al 30′ è Sorrentino a ringraziare Destro sull’unico sprazzo di Ljajic: il serbo si accentra partendo da destra, ovviamente non calcia in porta dal limite ma rifinisce per il centravanti ascolano che, tra le tre opzioni, fa quella sbagliata: no allo stop di sinistro e tiro di destro, no al tiro immediato, si allo stop di esterno destro che gli fa regalare il pallone a Sorrentino, lì a due metri. Errore da principiante. Al 35′ altra palla buona per tirare da fuori e capita sempre Ljajic. Tirare in porta? Perchè mai? Passaggio a Paredes, sorpreso, e tiro strozzato al lato.

PAREGGINO – Avrà urlato Garcia negli spogliatoi, avrà parlato chiaro. La Roma entra in campo con maggiore aggressività e in due minuti crea tre occasioni. Dopo trenta secondi Andelkovic regala a Iturbe un buon pallone, tocco per Ljajic che dal limite dell’area piccola tirerà? No, meglio un dribbling e in tre lo chiudono. Ancora il serbo dopo sessanta secondi riparte ma perde l’attimo per il tiro o l’assist cercando di saltare Rigoni che gliela toglie facile. Il gol del pari arriva da calcio piazzato: difesa del Palermo altissima sulla punizione di Pjanic, sponda di Strootman e zampata vincente di Destro, bravo a rimanere in linea con il pallone. 1-1. E per salvarlo ci vuole un’ottima uscita di De Sanctis che mura Dybala a tu per tu, lanciato a rete. Mancherebbe mezzora alla fine, tutto il tempo per vincerla. Garcia però opera il primo cambio ad un quarto d’ora dalla fine, inserendo l’esordiente Primavera Verde per Iturbe, piazzandolo seconda punta invece di esterno d’attacco. Poi ultimi 10 minuti per Totti e Maicon, entrambi fermi. Il Palermo sarebbe alle corde, la Roma non se ne avvede e alla fine prende un punto su un campo sicuramente difficile, ma per nulla impossibile da espugnare.

POCHI LATI POSITIVI – Le rare note positive portate via da Palermo vengono dalle prestazioni di Yanga-Mbiwa, Holebas e Strootman. Importante il guizzo di Destro, che però nei novanta minuti poteva incidere molto di più. Nessun errore cruciale per Paredes, scolastico e intimorito più con la palla tra i piedi che senza. La notizia migliore viene dall’opportunità di tornare a giocare già martedì in Coppa Italia, ma contro l’Empoli sarà tutt’altro che una passeggiata.

A cura di Daniele Luciani

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