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IL CORRIERE DELLO SPORT Questa Roma tutta di bomber

Balzaretti

(M. Evangelisti) Arrivano da ogni parte. Dev’essere una brutta sensazione per gli avversari della Roma vedersi piombare addosso predatori differenti, ciascuno con caratteristiche proprie, ciascuno con un suo artiglio letale e talvolta più di uno. Tiri da fuori, colpi al volo, pallonetti, calci da fermo. Da un assalto tanto intenso e tanto variegato puoi difenderti soltanto facendo il morto.

O forse no. Prima o poi qualcuno troverà lo schieramento e le tecniche giuste per neutralizzare Rudi Garcia e i suoi commando. Finora nessuno c’è riuscito. In cinque partite la Roma ha incassato un gol e questo conta. Ne ha segnati 12 e questo conta ancora di più. Le realizzazioni sono arrivate in tutti i modi che riuscite a immaginare, compresi un autogol e un rigore, tranne che nel più basico, quello che ha in testa qualsiasi centravanti: di testa, appunto. Circostanza niente affatto sorprendente dato che alla Roma mancano autentici saltatori e di solito sono Benatia e Castan a dover accettare il trasferimento in area quando è in arrivo un cross da punizione o da corner. (…)

SEVERITA’ – Ma la distribuzione delle reti all’interno della formazione sottolinea altre particolarità. Nessun’altra squadra nelle prime cinque giornate ha spedito in gol tanti giocatori diversi quanto la Roma: ben 9. A parte l’autogol di cui si diceva, gli unici a ripetersi sono stati Florenzi e Ljajic. E sono andati a segno tutti i nuovi acquisti, perlomeno quelli che giocano regolarmente. De Sanctis, è chiaro, non conta. Ljajic, Strootman, Benatia e Gervinho sì. Questo significa con ogni evidenza che il mercato estivo della Roma è stato giudicato con eccessiva severità. Non solo i nuovi acquisti hanno segnato. Sono anche andati a comporre nelle mani di Garcia un complesso sensato, una band in grado di suonare canzoni e di far ballare le difese avversarie. Uno dei problemi strutturali della Roma degli anni precedenti stava nella sproporzione tra la quantità di gioco a centrocampo e le occasioni. Oggi la dinamicità di Florenzi, la velocità di Gervinho, la sapienza di Totti, l’efficacia di Ljajic e la forza d’urto del centrocampo propongono alle trincee degli altri un volume di fuoco insostenibile.

Il direttore sportivo Walter Sabatini, gliene va dato atto, ha condotto una campagna acquisti razionale, badando al sodo e all’immediato, chiudendo almeno per il momento i fascicoli con su scritto progetti e utopia. Naturalmente il fatto puro e semplice che i quattro nuovi giocatori suddetti abbiano realizzato gol depone a favore della pura qualità individuale dei medesimi.

VISIONI – La Roma di oggi è affiatata, ben costruita, ottimamente messa in campo e composta di calciatori e di uomini che le forniscono qualità differenti a seconda delle necessità. Oltre a segnare, i ragazzi appena arrivati riescono a rendersi decisivi in molti modi. Per esempio, a che cosa serve Gervinho?  «E’ un giocatore veloce come prima non ne avevamo e sa andare in profondità» , risponde Garcia. Strootman è una scavatrice che raccoglie mucchi di palloni e li rovescia nell’altra metà campo, Ljajic affonda nel tessuto delle difese facendosi spazio con la sua imprevedibilità, Maicon dà sicurezza pesando sui piedi degli attaccanti altrui e rallentando il gioco quando serve oltre a trinciare la corsia destra, Benatia ha piedi abbastanza educati da accompagnare il pallone per un bel tratto prima di consegnarlo ai centrocampisti. (…)
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