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Conferenza stampa, DE ROSSI: “Nessuno verrà preservato per Bergamo, devo parlare con Dybala. Servono forza mentale, pazienza e cuore” – SVILAR: “Vogliamo fare una grande partita di squadra” – VIDEO

Dopo il ko per 2-0 all’Olimpico, domani sera la Roma fa visita al Bayer Leverkusen nella semifinale di ritorno di Europa League per staccare il pass per la finale di Dublino. Alla vigilia, dopo la rifinitura a Trigoria, la Roma ha raggiunto Leverkusen e alle 18.30 circa Daniele De Rossi e Mile Svilar sono intervenuti in conferenza stampa alla BayArena. Le loro dichiarazioni:

L’intervento di De Rossi:

Dybala gioca o lo preservi in vista di Bergamo? O hai l’idea di impiegarlo a partita in corso?
“Nessuno verrà preservato in vista di Bergamo. Farò le valutazioni con i giocatori, con il dottore e con lo staff sanitario ma non in vista di Bergamo, ma in vista di come starà il giocatore e della prestazione che mi può fornire. Oggi nella rifinitura dopo 10 minuti siete usciti. Dobbiamo valutare bene come sta e come stanno gli altri. Sono passati un paio di giorni. Non faremo valutazioni in vista di domenica, questa è una partita così importante per noi che non possiamo sottovalutarla o dare la precedenza ad un’altra partita che verrà dopo. Voglio parlare con lui e con il dottore, vogliamo capire delle cose. Qualche altre cosa non voglio dirvela”.

Avete visto il tweet del Bayer Leverkusen sui biglietti in vendita per la finale? Come avete reagito?
“Ah sì, l’ho visto. A volte questi sono errori che vengono fatti non dallo staff tecnico o dai giocatori, appartengono a chi gestisce queste cose qui. Penso che lo staff e la squadra saranno ben concentrati per affrontare bene la seconda semifinale, il Bayer non ci snobberà. Lo abbiamo visto e commentato. Non ci leva il sonno e non abbiamo bisogno di ulteriori motivazioni”.

Come hai preso le parole di Gasperini sul codice giallo?
“Ti piace fare polemica, hai scelto due domande… (ride, ndr). Ero preparato anche io a questa domanda. Ne parleremo quando parleremo dell’Atalanta. Siamo concentrati su questa semifinale che è troppo importante per noi per perdere tempo su cose che hanno poco di calcistico ma hanno a che fare sotto il lato umano. Ne parleremo più avanti se avrete ancora voglia di farmi la domanda, altrimenti non ne parleremo”.

Rispetto alla partita d’andata cosa non bisogna ripetere e cosa bisogna ripetere?
“La continua applicazione alla ricerca del gol. Quando non l’abbiamo fatto è perché loro sono stati bravissimi a farci perdere le distanze del pressing, ma siamo stati bravi fin dall’inizio a cercare di pressare gli avversari. È una squadra che subisce poco e costruisce molto, noi abbiamo creato qualcosa. Anche quando l’umore, l’inerzia e l’entusiasmo iniziale si erano un po’ spenti a causa del risultato, fino all’ultimo secondo abbiamo interpretato bene come si fa in semifinale. La parte finale della prima è il miglior antipasto che potessimo immaginare per la seconda. Sappiamo che il risultato è pesante e difficile perché. non hanno mai perso ma crederci e provarci, come abbiamo fatto fino all’ultimo secondo costruendo occasioni netti, ci porterà a giocarci la partita anche qui. Poi sappiamo che il risultato è difficile da portare a casa, ma siamo venuti qui per questo”.


Pensavo a Roma-Barcellona, eri in campo. E mi è tornato un post di Juan Jesus dove aveva raccontato il tuo discorso. Cosa dirai domani ai ragazzi?
“Non lo so, ogni tanto preparo qualcosa e altre volte mi viene a braccio. Se a quella squadra ho detto che mi fidavo di loro in quanto compagno e capitano, posso essere sicuro di ripeterlo anche a loro. Mi hanno portato fino qui, è grazie a loro, alle loro prestazioni individuali, a quelle collettive e alle loro qualità umane. Mi fido di loro. A volte basta e a volte no. Ma ho grande fiducia che domani faremo la partita giusta per provare a fare una piccola impresa. Roma-Barcellona era in casa, eravamo talmente tanto spacciati che era quasi più facile prenderla a cuor leggero e trasformarla da partita impossibile a possibile. Sia il risultato sia il livello della squadra è assoluto. Il Bayer è fortissimo e quelli del Barcellona erano considerati dei marziani. Tutto mi fa pensare che abbiamo le carte per poter andare in campo e ricreare quella sorta di atmosfera, poi non è automatico passare. Ma siamo pronti per fare una partita vera e riaprire la questione”.

Il sistema di gioco: hai giocato in questa maniera anche a Milano spostando El Shaarawy con una sorta di 4-4-2 in fase di non possesso, Sta diventando una cosa non più legata ad una gara ma potrebbe essere una struttura su cui costruire le partite?
“A volte le idee, che non sono così tanto strane o geniali, prendono forza guardando le prestazioni dei giocatori, a volte si fa di necessità virtù. La questione di El Shaarawy nasce per proteggere la difesa e la fascia, per difendere meglio contro Leao e Theo. In più avevamo visto anche qualche partita di Zalewski in Nazionale che aveva giocato a piede forte e non invertito, aveva fatto delle buone partite. Ci faceva pensare di avere esterni che consideravamo solo di fascia sinistra che potevamo giocare a piede invertito, invece possono avere anche la loro utilità dalla parte opposta. Non abbiamo una vera e propria ala che gioca con i piedi sulla linea, ma abbiamo Dybala che viene tanto dentro e vogliamo che faccia così. Ma a volte si lascia sguarnita quella zona di campo, si perde ampiezza e siamo costretti a mandarci il terzino altissimo. I terzini hanno fatto bene, a volte mettere uno di ruolo abituato a fare l’ala e di là abbiamo Spinazzola, che ha fatto bene quel ruolo in Nazionale all’Europeo, potrebbe essere qualcosa che ci tornerà utile continuamente, non solo in futuro ma anche nel presente”.

Tre componenti, se bastano, per ribaltare la partita?
“Forse tre non bastano, ma a volte ne basta una o due. Forza mentale, un po’ di pazienza e tanta attenzione, senza andare a parlare dei gesti tecnici. Non c’è più margine di errore, non possiamo più sbagliare. Soprattutto a questi livelli gli errori si pagano. Il bello è che non era una finale, quindi possiamo rimediare ad alcuni errori fatti in alcuni momenti della partita in cui eravamo alla pari con loro. Abbiamo ancora margine, ma è l’ultima volta. Se fosse stata una finale avremmo già perso e fatto i complimenti agli avversari, glieli abbiamo fatti ma abbiamo una chance per provare ad essere perfetti contro una squadra che non perde da 47 partite e tra queste ha giocato 2-3 volte contro quelli che stasera giocheranno una semifinale di Champions e contro quelli che ieri sono andati in finale di Champions, vuol dire che è una squadra speciale e glielo riconosciamo. In queste 47 partite ci sono state squadre che hanno rischiato di vincere contro di loro e hanno fatto buone partite, anche in Europa League hanno rischiato di andare fuori. C’è necessità forte di fare una partita perfetta, sono una squadra difficile da affrontare. E per essere perfetti devi essere forte di testa, avere pazienza e avere un grande cuore, oltre alle cose strettamente calcistiche”.

Domani ti aspetti il Bayer senza punte di riferimento come all’andata?
“Non lo so. All’andata avevamo preparato queste due partite, avevamo detto che prevalentemente pensavamo che avrebbero giocato con un attaccante di peso perché nel 90% dei casi avevano giocato così. Ma avevamo anche tenuto d’occhio che contro il Bayern e Borussia Dortmund avevano giocato con un falso nove, con i piccolini davanti e Stanisic dietro e Frimpong più alto. Questo è il bello anche di questo lavoro, prepariamo un paio di situazioni. Quando hai due giorni per preparare la partita il primo è defaticante e il secondo fai preparazione gara un po’ al video e un po’ in campo, cercando di dare quelle nozioni che i ragazzi possano portarsi dietro. Xabi Alonso potrebbe fare mille formazioni, come noi. Se dici 100 cose ne rimangono in mente poche. Cerchi di dire ai ragazzi quelle più probabili e se dovessero cambiare speri di avere il tempo, tra quando leggi la formazione e quando inizia la partita, di mettere mano e parlare con i ragazzi. Poi se in campo cambiano ancora devi comunicare dalla panchina”.

L’intervento di Svilar:

Sei diventato il salvagente della Roma. A gennaio ti immaginavi di trovarti qui a questo livello?
“Se me lo aspettavo, no. Dopo tanti mesi senza giocare tanto tante partite, faccio il mio lavoro come tutti e sta andando bene. Domani vogliamo fare una grande partita come squadra tutti insieme”.

Come stai vivendo questo momento? Te lo aspettavi?
“Non te lo aspetti ma lavori per questo. Dopo aspetti il momento, che è arrivato anche grazie al mister. Sono felice per il momento. Non pensi solo alle prestazioni individuali, ma vuoi vincere come squadra e vogliamo fare questo”.

Non solo le tue parate, ma c’è anche una fase di possesso del portiere. In difesa gli interpreti cambiano spesso, ti cambia qualcosa avere un centrale o un terzino diverso?
“Non è solo un mio studio, ma è quello che il mister chiede e provo a farlo nel miglior modo possibile e poi rivedo tutte le partite. Devo migliorare in questo aspetto ma viene con gli allenamenti, con le partite e stando tanto tempo insieme. Stiamo facendo bene dietro e continueremo a migliorare”.

Hai studiato i rigoristi del Bayer?
“Sì, già settimana scorsa lo avevo fatto. Domani vedrò ancora, non si sa mai cosa succede”.

Cosa ti preoccupa del Bayer: la velocità dei giocatori, la verticalità, il fatto che giocano a memoria?
“La velocità, è una squadra forte. Sono tutti giocatori che stanno insieme da un anno e mezzo con l’allenatore. Quindi è più facile perché si conoscono meglio. Non hanno perso da 47 partite, ma noi proveremo a fare il massimo domani”.

GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI DE ROSSI E SVILAR

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