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DA MARCO AURELIO AL COLOSSEO I più e i meno della sfida contro l’Udinese

Aurelio Andreazzoli

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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Erik Lamela e la rete messa a segno da attaccante vero. Accompagna l’azione romanista sul cross di Totti e il conseguente colpo di testa da parte di Florenzi, chiudendo l’azione con un tocco sotto porta con il mancino che vale l’1-0. Dodicesima rete in stagione su 23 gare per “El Coco”; per uno che un anno fa nella stessa trasferta di Udine arrivava alle mani con Osvaldo, niente male essere il bomber principe di questa Roma. Ave.
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Alessandro Florenzi: alla faccia del conta chilometri scarico. Il piccolo centrocampista cresciuto a Roma e maturato non poco in questa sua prima stagione nel massimo campionato italiano regala una prima frazione di gioco ad alta intensità, condita da tre nitide palle gol a suo favore culminate con la capocciata propizia per la rete risolutiva di Erik Lamela per il vantaggio giallorosso. Esce stremato nel secondo tempo per far posto al tardivo ingresso di Nico Lopez.
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La caparbietà difensiva di Ivan Piris. Il paraguayano nato come terzino di “presunta spinta” si sta trasformando in buon marcatore, perfetto per la linea a tre. Questa volta si trova di fronte avversari tecnicamente molto validi come Muriel e Maicosuel, ma ne esce tutto sommato a testa alta. Continuando così si merita il riscatto definitivo da parte di Sabatini il prossimo Giugno.
La prima vera scelta sbagliata di Aurelio Andreazzoli da quando siede sulla panchina della Roma. Togliere Totti dopo 60 minuti non è stata una scelta azzeccata, ma non con il senno di poi visto che già in presa diretta ci si era resi conto dell’errore. Dopo l’uscita del capitano si è spenta la luce, con la squadra incapace di costruire sulla trequarti avversaria e limitata alla sola fase difensiva (tra l’altro nemmeno impeccabile). Per sua stessa ammissione tornando indietro non la rifarebbe: confessione volontaria quanto amara. Stratega limitato.
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Il centrocampista di Ostia sbaglia tutto quello che si può sbagliare. Imposta in maniera svogliata, aggredisce con diffidenza e conclude a rete peggio; al 41′ Totti appoggia per De Rossi e il destro del numero 16 svirgola malamente a lato. Del cagnaccio rabbioso che mordeva le caviglie avversarie trovando anche la via del gol dalla lunga distanza risulta al Friuli solo un suo lontano antenato. Prestazione assolutamente sottotono per uno che dovrebbe e potrebbe fare sempre la differenza. Non lo diciamo perchè lo dicono gli altri. Lo diciamo perchè questo è quello che si è visto sul campo!
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L’occasione per chiudere la gara e rientrare nella Capitale con i tre punti capita sui piedi di Osvaldo a tempo abbondantemente scaduto. L’italoargentino dopo aver fatto outing sul suo momento di assoluta depressione a causa della poca vena realizzativa dimostrata nell’ultimo periodo vanifica però il gran lavoro di Florenzi, spedendo la sfera a lato e fallendo un facile pallonetto su Brkic in uscita. Il primo passo per uscire da una dipendenza è ammettere il problema. Dimenticare tutto e mettere la palla in rete molto più semplice.
 A cura di Rocky & Apollo
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