(U. Trani) – Il percorso della Roma in Europa si arricchisce prima di pranzo. Appuntamento alle ore 13 in Svizzera, nella sede dell’Uefa a Nyon, per conoscere la prossima tappa. Il sorteggio delle semifinali di Champions (andata 24 e 25 aprile, ritorno 1 e 2 maggio), subito dopo quello di Europa League, vedrà ancora Shevchenko, ct dell’Ucraina, come gran cerimoniere. Fu lui a pescare il Barcellona, l’avversario dei quarti, sotto gli occhi del coetaneo Totti che vigilerà anche su questa estrazione. L’asticella è sempre più alta: il club giallorosso, a 34 anni dall’unica presenza tra le Big Four, è l’unico tra i 4 ancora in corsa a non aver mai alzato il trofeo. Il parziale spaventa più guardando alla bacheca che al potenziale tecnico delle 3 rivali: 0-22. Il Real di Cristiano Ronaldo, 7 vittorie stagionali in 10 gare, ha già conquistato 12 volte questa coppa (comprese le ultime 2), il Bayern Monaco di Lewandoski, 8 successi fin qui, e il Liverpool di Salah, 6 vittorie e ancora imbattuta, hanno invece festeggiato entrambe in 5 finali. La storia non siamo noi, dunque. Ma a Trigoria, nessuno lo dice. Figuriamoci, poi, se si arrende in partenza uno come Di Francesco che punta ad arrivare fino a Kiev per giocarsi il titolo all’Olimpiyskyi stadium la sera del 26 maggio. «Non dirò mai, prima di una sfida impossibile, come va, va». Eusebio lo ha ripetuto più volte, e anche in pubblico, prima e dopo l’exploit contro il Barça di Messi. Non gli interessa nemmeno il ranking Uefa che certifica il valore degli spagnoli e dei tedeschi, rispettivamente al 1° posto e al 2° della classifica, lasciando gli italiani al 21° e gli inglesi al 25°. Il rendimento in questa edizione (5 successi e 2 pareggi) premierà, comunque, la società di Pallotta che già sa di partire, nella nuova stagione, almeno al 13° posto.
PANCHINE DI LUSSO Di Francesco, 48 anni, si presenta da debuttante. Non è, però, il più giovane tra i 4 tecnici semifinalisti. Zidane, 45 anni, ha già il curriculum da big: 2 Champions nelle sue 2 partecipazioni. Heynckes, 72 anni, è il veterano: 2 coppe vinte, ma con club diversi (come Happel, Hitzfeld, Mourinho e Ancelotti), guarda caso con il Real (nel 2008, dopo 32 anni di digiuno) e con il Bayern (nel 2013, per il 5° trofeo del club bavarese), dopo il ko casalingo ai rigori contro il Chelsea nella finale dell’edizione precedente (nel 2012, all’Allianz Arena). Klopp, 50 anni, arrivò fino in fondo con il Borussia Dortmund, perdendo proprio il derby di Germania contro il Bayern di Heynckes (nel 2013, a Wembley).
INCROCI NEGATIVI La Roma, al 2° tentativo dopo quello in Coppa dei Campioni e quindi al 1° in Champions, arriva in semifinale partendo dalla terza fascia, mai più accaduto a un club italiano dal 2003. Il Milan, 15 anni fa, andò addirittura oltre e alzò la coppa a Manchester, nella finale vinta ai rigori all’Old Trafford contro la Juve, unico derby italiano. E’ l’unico precedente da non scartare. Le sfide del passato sono a favore delle rivali. I giallorossi hanno affrontato il Real solo in questa competizione: nei 10 match, 6 vittorie spagnole, 3 della Roma e 1 pari. Nei 6 (4 di Champions) contro il Bayern, sono 5 i ko e solo 1 successo giallorosso. Nei 5 (2 in Coppa Uefa) contro il Liverpool, la finale persa ai rigori nel 1984 all’Olimpico, altri 2 successi inglesi, 1 pari e 1 vittoria romanista. Il trend, insomma, è da invertire.
Fonte: Il Messaggero