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Conferenza Stampa, Spalletti: “Importante partire subito forte. Ci servirebbero 17-18 come Totti. Sono tornato per la gioia della gente” (VIDEO)

Le parole di Luciano Spalletti al termine di Roma-Torino:

Un cammino eccezionale, partita quasi perfetta.

“Era insidioso dopo la partita di Villarreal, il pensiero era troppo facile. Se non riparti dal basso e senza stimoli è dura. I ragazzi hanno direzionato subito la partita, pressando e rimandendo corti. Dopo il 2-0 come ci succede spesso non abbiamo avuto continuità, senza rimanere corti e intensi, non riusciamo ad evidenziare di poter rifar male. Ci è successo quello che poteva accadere all’inizio, ci hanno fatti correre con fatica. Nel secondo tempo siamo entrati in campo meglio e abbiamo meritato il terzo gol, tante trame fatte bene. La partita si è chiusa”.

Sulla sinistra soffrivate troppo nel primo tempo e hai fatto abbassare Nainggolan? Vuoi dedicare la vittoria a Florenzi?

“Quando giochi col 4-3-3 il problema è prendere il mediano basso. Volevamo farlo prendere a Salah, lui 40-50 metri te li fa in 5 secondi essendo un velocista. Poi a lui piace andarsi a mettere là sulla destra, quello è il suo covo. Facevo girare Radja, è stato un momento in cui abbiamo ballato. Poi ci siamo messi a posto, abbiamo gestito meglio. Nainggolan doveva attaccare il terzino destro, Salah sul mediano, Peres spesso saliva su Barreca, Ljajic contro Manolas perché lui entrava spesso in mezzo al campo. Nel finale del primo tempo loro hanno gestito meglio perché non eravamo belli compatti. Florenzi tornerà a giocare con noi, non vogliamo ricordare nessuno. Volevamo solo riportarlo in campo, lui è importante sempre, ci ha trasferito il suo modo di essere, ci siamo presi un pezzetto di lui, quando è rientrato dall’allenamento con la Primavera gli ho detto che l’avevo visto per 10 minuti. Poi mi ha detto che si era rifatto male, è stata una botta clamorosa. Mi dispiace soprattutto per il ragazzo. Il giorno dopo eravamo tutti turbati, è stato un turbillon di telefonate. Siamo andati a trovarlo, l’abbiamo portato in campo con noi con il suo numerino. Ci ha chiesto di vincere per lui, è stato uno stimolo in più”.

Qual’è la soddisfazione di migliorare i suoi giocatori, è quanto vincere uno Scudetto?

“Vedendola da fuori la Roma mi sembrava una squadra forte, poi certe cose possono sempre succedere, avere il consenso del pubblico può voler dire molto. Per il momento a me piace lavorare sul campo anche se bisogna dire qualcosa. Loro sono convinti di sapere molte cose, io devo dargli un po’ d’ordine. Il problema qui è che abbiamo perso fiducia per un paio di elementi e bisognava far crescere il gruppo. Con Totti solo non si vince, noi siamo abituati a lui ma da solo non si vince. Per me deve rifare il contratto, non è mai stato un problema, c’entra anche Totti, ma devono crescere altri calciatori, bisogna avere 17-18 in questo mese qui, sennò andiamo fuori da tutte le competizioni. Se ne abbiamo solo 11 non si arriva da nessuna parte. Soluzione Totti non è quella giusta, bisogna averne 18 di Totti. D’Ubaldo domani ci fa 7-8 pagine, Totti deve fare il contratto perché non deve smettere, io me ne andrei così anche se vinco. Se faccio il triplete non rimango magari. Il boato del pubblico quando lui si scalda è tutto naturale, è un patto d’amore. Con la gente io ho un bellissimo patto, son tornato con loro. Voi giornalisti non mi state simpatici, io sono chiarissimo in questo. C’è da giocare queste competizioni importanti, la rosa si prende la responsabilità, avevano già carattere, io ho fatto solo il mio lavoro”.

 

GGR

 

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