(L.Valdiserri) – Sei possibili debuttanti nel derby sono una ricchezza (entusiasmo) o una debolezza (mancanza di esperienza)? Difficile dare una risposta. E ancora più difficile quando il settimo è l’allenatore.
La Roma di Luis Enrique, domenica sera, potrebbe sperimentarlo mandando in campo Stekelenburg, Heinze (o Kjaer), José Angel, Pjanic, Osvaldo e Bojan. Più Borini e Lamela probabilmente destinati alla panchina. Particolare la situazione di Aleandro Rosi: nelle giovanili di derby ne ha giocati parecchi, ma con i «grandi» nemmeno un minuto. Uno dei possibili «nuovi» del derby, Bojan Krkic, ha parlato della sua avventura a Roma e della prossima partitissima in un’intervista concessa a Sport.es: «Cosa mi ha impressionato di più della Roma? Il fenomeno Totti. Perché è stato e rimane un giocatore molto importante, che ha trascorso molti anni qui e che significa tantissimo per il club. L’altro giorno mi hanno spiegato che gioca nella Roma dal 1989 (arrivò a 13 anni, il debutto in serie A è del 28 marzo 1993, Brescia-Roma 0-2; ndr) e ora ha 35 anni. È arrivato prima che io nascessi ! (28 agosto 1990; ndr) Ha giocato sempre con questi colori ed è stato un punto di riferimento, segnando gol importanti. È incredibile quanto la gente gli vuole bene. La prossima gara è il derby con la Lazio e ho già capito quanto conta per questa città. Non si parla che di questo e tutti per strada ti chiedono di vincere. Ho visto alcuni video ed è qualcosa di spettacolare. Il mio gol contro l’Atalanta? Ne avevo bisogno, perché era un po’ di tempo che non segnavo. È stato speciale, anche perché l’ho fatto sotto la Curva Sud. Ho sentito quello che sento sempre in queste occasioni, come una liberazione. Ti senti l’uomo più felice del mondo, non so come spiegarlo. Meglio di un orgasmo? Certi gol lo sono e questo è stato uno di quelli». Chissà che effetto potrebbe fare segnare un gol nel derby…