(A. Angeloni) Una Roma mai uguale a se stessa. Quindici su quindici, sempre diversa, nel bene (tanto) e nel male (in qualche occasione). Garcia ha voluto una rosa ampia, doppioni in ogni ruolo, in qualcun altro anche più di due. Per mandare in campo sempre una Roma all’altezza: all’inzio i cambi erano scientifici, figli di un turnover che faceva bene alle gambe e alla testa, ultimamente le diversità di formazione derivano da contingenze, ovvero da infortuni. Troppi. Alla fine emerge che il trasformista Garcia ha schierato quindici Roma diverse in quindici partite fin qui disputate, undici di campionato e quattro di Champions League.
QUARTETTI E NUMERI UNO – Il dato nel dato. E questo è un po’ il tema della settimana. La difesa cambia più di altri settori, qui non troppo per il turnover quanto per le defezioni continue da inizio stagione. Nelle quindici partite fino ad ora disputate tra Campionato e Champions League, Garcia si è trovato a schierare già dieci diversi quartetti difensivi, e solo in due occasioni è riuscito a schierare la stessa difesa e pure per due partite consecutive: i quattro difensori schierati in successione contro Verona e Manchester City erano stati Maicon, Mapou, Manolas, Cole, mentre contro il Napoli e nella successiva trasferta di Monaco di Baviera i difensori schierati da Rudi erano stati Torosidis, Mapou, Manolas, Holebas. Da notare che sia nel primo che nel secondo caso, tra i pali si sono alternati De Sanctis e Skorupsky, quindi se si includono i portieri nello schieramento difensivo, mai per 2 gare consecutive la Roma è riuscita a schierare gli stessi effettivi. Queste due linee di difesa rimangono in assoluto anche quelle schierate per almeno due partite, è andata meglio quella formata da De Sanctis, Maicon, Mapou, Manolas e Cole che nelle due gare vinte sempre in casa contro Cagliari e Verona non ha subito nemmeno una rete, mentre l’altra composta da De Sanctis, Torosidis, Mapou, Manolas e Holebas schierata sempre in trasferta, ha incassato una vittoria a Parma e una sconfitta a Napoli, subendo in tutto tre reti.
ASSENZE CENTRALI E CASTAN – Con l’infortunio di Mapou, si ripropone l’ormai cronico problema dei centrali difensivi; dalla prima partita stagionale contro la Fiorentina ad oggi, Garcia non ha mai potuto portarsi in panchina due centrali di ruolo tra quelli disponibili in rosa ad eccezione della trasferta di Empoli, dove furono schierati Castan e Manolas titolari con Mapou e Astori riserve. In otto partite su quindici, l’allenatore francese si è dovuto affidare alla coppia di “Primavera” Somma-Calabresi, per avere due cambi di ruolo a disposizione. Quella formata da Manolas e Mapou rimane ad oggi la coppia di centrali più impiegata da Garcia, coppia che si è dimostrata più che affidabile in campionato (601 minuti insieme in 7 partite e solo 5 gol subiti per una media di 1 gol ogni 120), seriamente in difficoltà nelle gare Europee (299 minuti insieme in 4 partite e 10 gol subiti, praticamente 1 gol ogni 29 minuti). Contro l’Atalanta, al posto di Yanga-Mbiwa giocherà Astori, fuori dalla partita contro il Cesena e quindi non in buonissime condizioni. Affaticato anche Torosidis, reduce dalle sfide con la maglia della sua Nazionale. La sua presenza dipenderà molto da quella di Maicon a Mosca, che è tutt’altro che probabile. E Castan? Altro giro (di campo, con capelli rasati forse non casualmente) e altra foto su instagram: «Questa sfida vinco io perché Dio è sempre al mio fianco». Oggi la Roma dovrebbe emettere un comunicato per chiarire la questione.
(ha collaborato Marco Schiacca)