(T.Riccardi) – Se scenderà in campo contro il Sassuolo,Daniele De Rossi domenica toccherà 319 presenze in Serie A solo con la maglia giallorossa, raggiungendo al sesto posto nella graduatoria romanista di sempre un altro centrocampista e mostro sacro: Giuseppe Giannini. Chissà che effetto gli farà, a lui che nel 2007 dichiarò: “Io a gente come Giannini, Falcao e Cerezo gli posso portare solo l’acqua con le orecchie”. Era già De Rossi, ma quelle parole di rispetto verso il passato e quei simboli suonarono proprio bene.
Una storia, quella di DDR, iniziata 10 anni fa a Piacenza dove esordì dal primo minuto con la Roma. Era una fredda serata di gennaio del 2003, l’avversario era il Como e si giocava in campo neutro. L’allora squadra di Capello perse 2-0, ma la prestazione del 27 non passò inosservata al tecnico di Pieris. E da quel momento l’ascesa del biondo di Ostia fu irresistibile.
Prestazioni positive a ripetizione, una dopo l’altra, campionato dopo campionato. Non è un’opinione, lo testimoniano i voti presi da De Rossi in 11 campionati disputati (escluso quello in corso) sulla Gazzetta dello Sport, il primo quotidiano sportivo italiano con sede centrale a Milano. Ilvoto medio totalizzato in tanti anni è 6.13 e solo 3 sono le stagioni in cui è finito sotto la sufficienza: 2004-2005 (5.74), 2010-2011 (5.80), 2012-2013 (5.54). Tre annate particolarmente complicate non solo per lui, ma per tutta la Roma.
La prima stagione (2004-2005) fu quella dei 5 allenatori cambiati e della salvezza raggiunta alla penultima gara contro l’Atalanta. La seconda (2010-2011) quella in cui Montella subentrò a Ranieri, riuscendo a salvare il salvabile chiudendo al sesto posto. L’ultima, quella scorsa, è stata per stessa ammissione di De Rossi “l’annata più difficile della mia carriera, ma più per colpa mia che di altri”, ha sottolineato a più riprese. La miglior media è del 2003-2004: 6.55 il voto in 17 apparizioni. Inutile citare il campionato d’esordio – 2002-2003 – dove fu chiamato all’opera in 4 occasioni. Considerando, invece, i tornei in cui è sceso in campo per almeno 30 volte, il migliore è quello del 2007-2008: 6.44 (34 presenze). Subito dopo, 2006-2007 (36 presenze) e 2011-2012 (32 presenze):6.27 e 6.26, le medie rispettive. Dunque, 8 campionati su 11 al di sopra della sufficienza e uno dei migliori risale a un anno (solare) fa. Una risposta ai “calunniatori”, quelli che gli rimproveravano di non giocare chissà da quanto tempo.
Fonte: asroma.it/membership