(A.Angeloni) – Francesco Totti si gode i due giorni di vacanza a Sabaudia prima dell’amichevole con l’Aris, venerdì, e la tournèe americana, con un’amicizia consolidata (quella con Osvaldo) e forse con qualche pensiero in più, immaginando il possibile (forse inevitabile) imbarazzo che ha creato in società con quel gesto di mandare Dani sul dischetto e segnalare a chi di dovere che certi giocatori non si cedono. Riecco il Totti dirigente, avrebbe tuonato Baldini, che ora non c’è, ma ora c’è Baldissoni al suo posto, nominato ieri nuovo dg. Totti, insomma, deve fare il calciatore e non pensare a altro. È giusto che un giocatore dia certi segnali inequivocabili? Forse no. Ma ci ha pensato Garcia ha definire, quanto fatto da Francesco, «un gesto di classe del capitano».
SILENZI E SORRISI – Totti, a parte l’ultima amichevole, ha vissuto un ritiro un po’ in disparte. Sempre in silenzio, sempre sfuggente. Lavoro e basta, con qualche apparizione tra i tifosi, che lo hanno sempre sostenuto. Lui sì, ha messo d’accordo tutti. Anche vedendolo durante gli allenamenti è in grande spolvero, nonostante i suoi quasi 37 anni. Il problema, semmai, è la sua collocazione tattica nel 4-3-3.
UN ACCORDO SCONTATO – Per tanti il contratto di Totti è un falso problema, lo è anche per la società (soprattutto ora che Baldissoni è in cabina di regia) che sta provvedendo ad accontentare il suo uomo più rappresentativo. Le parti stanno lavorano per un accordo biennale, scadenza 2016 (come Lobont). Sarà difficile che la firma avvenga a Boston durante la tournèe, non ci sono i tempi per chiudere. Di sicuro, così è quanto filtra da Trigoria, Totti comincerà il campionato con un contratto firmato. Vedremo.