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CONFERENZA STAMPA Garcia: “Mi aspetto una partita difficile, vogliamo ottenere la terza vittoria. Pjanic? E’ convocabile”

Rudi Garcia in conferenza
Rudi Garcia in conferenza

Alla vigilia del match Roma-Sassuolo in programma domani alle ore 15 allo Stadio Olimpico, il tecnico Rudi Garcia parlerà tra poco in conferenza dalla sala conferenze del Centro Tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria.

È soddisfatto delle tre versioni della Roma che si sono viste?

“Vuol dire che la squadra può giocare in diversi modi, senza perdere efficacia. È più piacevole vedere la squadra giocare come contro la Juventus, ma saper vincere prima di una partita di Champions non è semplice e la squadra ha vinto. Poi sapevamo che contro il Barcellona dovevamo dimostrare anche altre caratteristiche che portano sempre all’efficacia, la squadra l’ha dimostrato in un modo interessante per il futuro. Ho parlato di una Roma camaleontica, ci può aiutare”.

Quant’è difficile preparare questa partita?

“Le partite prima e dopo la Champions sono sempre complicate, sia da preparare che da giocare. Mi aspetto una partita difficile, giochiamo contro una squadra che ha 7 punti, che ha giocatori forti, soprattutto in attacco, e che ha fatto un bell’inizio di campionato. I giocatori lo sanno, dobbiamo mettere tutto in campo domani per fare un risultato positivo. Il nostro obiettivo è allungare la striscia, fare la terza vittoria”.

A Football Cares hanno aderito 7 club su 20. Non sarebbe stato il caso che tutti e 20 i club giocassero insieme per una causa così nobile?

“Il mondo del calcio deve seguire questa iniziativa, è un’iniziativa lodevole. Al di là dell’antagonismo tra i club, soprattutto nello stesso paese, ci sono delle cause per cui dobbiamo dimostrare forza e solidarietà, è ovvio. Piano piano le cose su una questione così importante faranno dei piccoli, come si dice in Francia. Il calcio è lo sport più popolare del mondo, può aiutare una cosa come questa”.

La Roma ha brillato meno quando chiamata a fare gioco. Non è paradossale che si difenda meglio di quanto attacchi?

“È l’inizio della stagione. Devo continuare a inserire i nuovi a stagione iniziata, rimettere anche alcuni giocatori a un buon livello sul piano fisico, come Rudiger e Vainqueur. Facciamo questa cosa di restare efficaci, soprattutto ottenendo dei risultati positivi e lavorare con la squadra per migliorare l’intesa”.

Mancini e Allegri hanno parlato della lotta scudetto, Garcia come la vede?

“Hanno tutti la loro opinione, la mia non cambia. La favorita è la Juventus, anche se sembra un campionato più aperto, visto che ci sono delle squadre che non c’erano nei campionati passati, che sembrano tornate. Poi vedremo, ci saranno le giornate a dire se abbiamo ragione o torto”.

Con il Barcellona è stata la partita più dispendiosa, con il Sassuolo ci sarà turnover? Un parere su Ponce?

“Ezequiel è molto giovane ma ha qualità. Parla solo spagnolo e serve un periodo di adattamento: allenarsi con i grandi campioni è un fattore di crescita. Fa parte del parametro che ho menzionato prima, anche lui deve adattarsi sapendo che è giovane: e anche noi dobbiamo conoscerlo meglio. Turnover? Tutto è possibile, anche rivedere gli stessi del Barcellona: siamo ad inizio stagione, è la terza partita in nove giorni. Questa rosa mi permette di avere sempre un livello coerente: chiunque entra il livello resta lo stesso, in grado di farci vincere le partite”.

Difficile cambiare tipo di partita? Come sta Pjanic?

“C’è un po’ di tutto, abbiamo già parlato dell’atteggiamento psicologico del passare da una gara di Champions a una di campionato, totale rispetto per il Sassuolo. Poi pensiamo a giocare in un altro modo e a difendere un po’ meno e il campo dirà il suo giudizio. L’atteggiamento deve essere differente. Pjanic sta bene, è tornato prima del previsto, vuol dire che i dottori hanno lavorato bene ma anche lui si è curato due volte al giorno per esserci. È convocabile, non andava rischiato col Barcellona, ma ora può iniziare o entrare senza rischi”.

Come sta Szczesny? Come si è inserito?

“Sapevamo che Wojciech ha talento ed esperienza ad alto livello, avendo giocato nell’Arsenal e in Champions League. Per un portiere credo che un dito serva tanto, non dobbiamo rischiarlo. Per fortuna il dito non è rotto, c’è stata una lussazione. Quando è così non solo dobbiamo curarlo bene, ma lasciargli tempo per recuperare. La cosa complicata sarebbe una ricaduta, inizierebbero problemi importanti. Ha molto carattere, anche se coi compagni è a suo agio. Una delle cose che mi piacciono di lui è che già capisce l’italiano. Quando a volte gli parliamo in inglese ci chiede di farlo in italiano per imparare, è un atteggiamento da grande. Colgo l’occasione per dire quanto siamo fortunati ad avere due portieri di alto livello, De Sanctis ci ha dimostrato di poter dormire sonni tranquilli”.

Redazione GazzettaGiallorossa.it

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