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IL MESSAGGERO Roma, un pari che serve a poco

Totti
Totti

(U. Trani) – Anche se la prestazione del Franchi è, almeno per metà, più che decente, la Roma continua a frenare. L’1 a 1 contro la Fiorentina è il 3° pari consecutivo, mai accaduto quest’anno con Garcia, e certifica la flessione nelle ultime 3 gare in cui la Juve ha guadagnato 6 punti in classifica: ora la capolista, dopo la prima giornata di ritorno, è a + 7.

MUSCOLI E VELOCISTI – Garcia, consapevole del momento favorevole della Fiorentina, sceglie gli interpreti che stanno meglio. Lascia fuori Maicon e a destra arretra Florenzi da terzino, anche la novità è il centrocampo aggressivo con Nainggolan, De Rossi e Strootman. I tre devono salire in pressione su Pizarro, soprattutto il primo e comunque togliere il respiro a Mati Fernandez e Borja Valero, i due intermedi di Montella che aiutano nella manovra l’ex regista giallorosso. L’esperimento, però, dura solo mezz’ora: Strootman si fa male in uno scontro con Pasqual. Colpo al ginocchio: il medico lo convince a non rientrare. Tocca a Pjanic, quando la Roma è già in svantaggio. Subito un paio di chance, entrambe di testa e su corner di Ljajic, con Nainggolan e De Rossi.

ALMENO CONCLUDE – Nelle ultime due gare di campionato, nel derby e a Palermo, nessun tiro nello specchio della porta nel primo tempo. Al Franchi c’è il parziale risveglio. Sono i centrocampisti, Nainggolan per due volte pure da fuori, e Ljajic, il più attivo del tridente dove Iturbe si occupa pure della fase difensiva e Totti della gestione del pallone per far salire i compagni. Se Garcia chiede maggior pressione davanti, il suo collega fa lo stesso e approfitta della staticità dei difensori giallorossi, con De Rossi che si abbassa in mezzo a Manolas e Yanga Mbiwa. Non è un caso che sul tiro strozzato di Pizarro sia Holebas a tenere in gioco Gomez, pronto a realizzare in solitudine, tocco di sinistro davanti a De Sanctis, e a festeggiare la seconda rete in campionato.

ANCORA SOTTO – Così, per la terza gara di fila, la Roma chiude la prima parte in svantaggio: mai successo da quando c’è il francese in panchina. Ma, proprio come contro la Lazio e il Palermo, arriva anche l’ennesima rimonta all’inizio della ripresa. Segna Ljajic, il capocannoniere che ora è a 7 reti e che, da ex, non esulta davanti alla Fiesole: sul lancio in profondità di Totti, Iturbe è rapido a superare Basanta e chiudere l’azione con l’assist per il compagno. Il pari è il segnale: la Roma cresce dopo l’intervallo. Anche perché Garcia, dal 4-3-3, è passato al 4-3-1-2. Totti e Ljajic si alternano nel ruolo di trequartista che spetta più al secondo, mentre l’altro offre comunque la palla del possibile vantaggio a Iturbe, chiuso da Tatarusanu. Montella fa due cambi e con il secondo, a metà tempo, rinuncia al 3-5-1-1 e sceglie il 4-3-3: Kurtic per Mati Fernandez e Alonso per Pasqual. Babacar e Destro per Gomez e Totti: dopo la mezz’ora i due tecnici cambiano le prime punte. Vogliono provare a vincere e usano i giovani per lo scatto finale. E’ tardi. De Sanctis, prima del recupero, salva su Tomovic. La Roma, imbattuta da 10 gare, paga il 5° pari nelle ultime 7 gare. Almeno fa felice Montella che, per la prima volta dopo 6 ko, non perde da viola contro la sua ex squadra.

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