Christian Benteke è un calciatore congolese ma di passaporto belga attualmente in forza all’Aston Villa. Storia difficile la sua, strappato in età giovanissima alla guerra civile in atto nel suo paese per approdare in Belgio dove il ragazzo trova la tranquillità necessaria per sviluppare ed affinare la sua crescita calcistica. Il percorso felicemente intrapreso, lo colloca infatti nella folta schiera di talenti della selezione nazionale belga, mai come in questo periodo storico, vicina a rinverdire i fasti di un tempo passato, e se possibile fare ancor meglio, potendo far leva su calciatori versatili e di spessore tecnico, per di più molto giovani come Eden Hazard, Marouane Fellaini, Vermaelen, Vertonghen,Lukaku e per l’appunto Benteke stesso . Elementi di spicco della scuola belga, tutti militanti nella massima divisione inglese, espressione più prestigiosa dell’universo calcistico, a cui si aggiungono Curtois, portiere dell’Atletico Madrid, Witsel spinto in Russia da un faraonico contratto e Defour attualmente in forza al Porto. Insomma una generazione di talenti davvero notevole che lascia ben sperare in vista degli impegni futuri. Sebbene ancora molto giovane l’attaccante di origini congolesi ha già disputato quasi 200 partite realizzando 77 reti, numeri che non possono certo passare inosservati.
CARATTERISTICHE TECNICHE – Benteke è un classe ’90 che gioca nel ruolo di prima punta. Destro naturale, a dispetto del fisico da corazziere di cui dispone, 191 cm di altezza per 82 kg, il ventiduenne si configura come un attaccante molto mobile che fa della preponderanza fisica, corsa e resistenza, le sue doti migliori. Benteke, soprannominato dai suoi nuovi tifosi “The Beast”, la bestia, in virtù delle sue qualità fisiche, non è soltanto forza: infatti oltre a risultare abile nel gioco aereo e nella difesa del pallone, aiutato dalla stazza, il giovane calciatore è molto freddo e preciso sotto porta, aggregando a queste peculiarità la disciplina tattica ed un tiro molto potente. Esplosivo nei movimenti Benteke è una punta completa, in grado di segnare in ogni modo: di testa, di potenza, con il destro ma anche di sinistro. Intelligente nello scrutare i movimenti del portiere avversario – come dimostra il gran numero di reti realizzate piazzando il pallone, piuttosto che buttando giù la porta di potenza – il ragazzo è una tipica prima punta moderna che può far reparto da sola, letale dentro l’area di rigore, magari non bello da vedere ma dannatamente concreto. Le sue caratteristiche trovano la massima espressione nella posizione di centravanti, in un tridente composto da calciatori di movimento come quello dell’Aston Villa, dove Benteke – pur prediligendo le vie centrali – non disdegna affatto andarsi a cercare gli spazi sulle corsie esterne, scambiando in corso d’azione la posizione con i rapidi Weimann ed Agbonlahor, supporti ideali per le doti del bomber di Kinshasa a segno 19 volte su 34 apparizioni nel primo campionato di Premier League, un battesimo assai rilevante in prospettiva.
CARRIERA – Nato a Kinshasa, nell’attuale Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire, Benteke è giunto in Belgio nel 2007, all’età di appena 17 anni grazie agli scout dello Standard Liegi, sempre molto attenti al mercato africano, come dimostra lo storico delle presenze “colored” nella nazionale belga, basti pensare ai fratelli Mpenza o agli stessi Witsel e Lukaku per citarne i più famosi. Il passaggio dalla realtà congolese, contrassegnata da una aspra quanto sanguinosa guerra civile, allo sviluppato paese europeo non è semplicissimo per il giovane attaccante, catapultato in un universo completamente differente. All’inizio Benteke accusa il colpo, non riuscendo a trovare molto spazio anche perché impreparato tatticamente. Fin dalle prime esperienze il ragazzo comincia a girovagare per il piccolo stato nordeuropeo, venendo ceduto in prestito al Genk club nel quale mette insieme una manciata di presenze (7 apparizioni) senza tuttavia trovare la via del gol distribuendo però due assist.
Inizia in salita anche la stagione seguente sempre tra le fila del Genk, il cui tecnico Hugo Broos se da una parte crede nei giovani dall’altra adotta uno schieramento a due punte nel quale Benteke fatica ad esprimersi anche per via della scarsa continuità di impiego. Fino a Gennaio colleziona tribune a profusione venendo impiegato appena 3 volte per un totale di 98’. L’esperienza infruttuosa tra le fila del club delle Fiandre si conclude nella sessione invernale quando fa ritorno allo Standard Liegi riscattato per la cifra di 150.000 euro. Intanto Benteke è entrato a far parte della nazionale belga Under 19 dove giocava un certo Eden Hazard, per volere dell’allora tecnico Maarc Van Geersom. Con la selezione nazionale giovanile totalizza 4 presenze mettendo a segno 3 reti di cui una all’esordio contro l’Estonia a cui fa eco una doppietta contro la Svezia. Il passaggio allo Standard si rivela importante per Benteke che riesce a trovare maggior continuità di impiego venendo inserito al fianco di interpreti di ragguardevole spessore, in grado di agevolarne le performance, come De Camargo ed Defour, piede raffinato che serve il primo assist vincente al bomber di Kinshasa finalmente in gol contro il Tubize, gara nella quale Benteke suggerisce a sua volta un assist per i compagni. Nelle 10 presenze assemblate con la maglia della squadra di Liegi realizza 3 reti e 2 assist esordendo anche in Europa League con due apparizioni.
Nella stagione 2009/2010 prosegue a ritmo progressivo la crescita della giovane punta, spedita al Kortrijk per farsi le ossa. Sulle sponde del fiume Lys, Benteke trova il clima ideale per manifestare il suo potenziale segnando 8 reti, quasi tutte decisive, in 22 presenze impreziosite anche da 5 assist. Uno score notevole che trascina la piccola squadra delle Fiandre Occidentali addirittura ai play off scudetto, disputati brillantemente dal bomber di origini congolesi , protagonista con 5 reti e 2 assist in 10 gettoni. La stagione si chiude al netto di 15 reti e 10 assist complessivi in 38 partite. Numeri che pongono il poderoso attaccante tra i prospetti più interessanti della Jupiler League. L’anno dopo veste la maglia del Mechelen accumulando 26 presenze condite da 7 reti. Le sue prestazioni non sfuggono al Genk che decide di prelevarlo definitivamente versando 1.200.000 euro nelle casse dello Standard Liegi. L’intuizione si rivela positiva perché la Bestia di Kinshasa firma la sua miglior stagione all’età di 20 anni: 36 partite disputate intarsiate da 16 perle a cui si sommano 9 assist. Un rendimento pregevole e molta esperienza incamerata attraverso qualche cammeo in Europa: 2 presenze nelle qualificazioni Champions ed altrettante in Europa League con la soddisfazione di un’apparizione nella nazionale maggiore dopo aver indossato stabilmente la maglia dell’Under 21.
L’ascesa del centravanti belga è ormai evidente così come la sua maturazione, ragione per cui l’Aston Villa si fionda sul ragazzone formulando al Genk una proposta irrinunciabile: 10 milioni di euro. La dirigenza del Genk non ci pensa su due volte, vedendo decuplicato in circa un anno il proprio investimento, così decide di cedere il centravanti al club di Birmingham. Nella stagione attuale disputata con i Villans, Benteke non ha affatto deluso le aspettative trovando pertanto la definitiva consacrazione, in un campionato dal tasso tecnico fra i più elevati, se non il più elevato, del mondo. Nel tridente d’attacco dei claret & blue il centravanti belga si muove alla perfezione sciorinando tutto il proprio repertorio, agevolato dall’apporto dei due attaccanti esterni in grado di innescarne la velocità e valorizzarne l’immenso fiuto del gol. Protagonista assoluto della salvezza conseguita dall’Aston Villa, il numero 20 ha siglato ben 19 reti in 34 gare entrando in pianta stabile nella nazionale maggiore belga dove si è distinto con 2 gol in 5 presenze. Nel complesso durante l’anno ha messo insieme 55 presenze e 31 reti.
VALUTAZIONE – La buona stagione disputata e gli ampi margini di miglioramento dovuti alla giovane età, neanche 23 anni, uniti ai mezzi fisici e tattici messi in evidenza, fanno di questo centravanti un interprete ambito da diversi club europei, sebbene è difficile credere che l’Aston Villa decida di privarsi del suo investimento (valutato dal direttore sportivo Lambert che ha fiutato l’affare, oltre 20 milioni di euro) se non in presenza di un’offerta importante. Su di lui hanno messo gli occhi l’Inter e la Fiorentina ma soprattutto i top club inglesi come Arsenal, Manchester City e Chelsea disposti ad un esborso economico ingente per assicurarsi le prestazioni del giovane ragazzo sfuggito alla guerra civile per affermarsi nel vecchio continente a suon di gol.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo
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