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CORRIERE DELLA SERA I giallorossi infuriati: con questa decisione si influenza il giudice

De Rossi

(L.Valdiserri) Il pareggio del Napoli a Livorno ha fatto sorridere la Roma, l’esclusione di Daniele De Rossi dalle convocazioni azzurre l’ha fatta infuriare. A tutti i livelli: tra i tifosi la percentuale di gradimento di Prandelli è pari a quella di Angela Merkel in Grecia, tra i dirigenti c’è la volontà fortissima di difendere il giocatore in tutti i modi. Ieri si era sparsa la voce di un comunicato ufficiale della società, poi si è preferito aspettare perché da parte della Federcalcio non è stata usato ufficialmente il concetto di «codice etico» per la mancata convocazione. Se oggi Prandelli lo farà, con parole sue, la Roma risponderà. La comunicazione a De Rossi non è arrivata direttamente dal commissario tecnico, ma dal segretario della Federcalcio, Mauro Vladovich.

Il Giudice sportivo renderà pubbliche soltanto oggi pomeriggio le sue decisioni e, secondo i legali giallorossi, De Rossi non dovrebbe essere squalificato perché il suo intervento non avrebbe caratteristiche di «violenza», tanto che Icardi ha continuato nell’azione e poi non si è rivolto all’arbitro per protestare. Una tesi che non è considerata dalla giustizia sportiva un’esimente. Ugualmente, però, la non convocazione in nazionale è vista come una sentenza già scritta e un’ingerenza sul lavoro del giudice sportivo. Se De Rossi sarà squalificato attraverso la prova tv (sono previste tre giornate di stop) la Roma farà ricorso avverso alla sentenza, a differenza di quanto accaduto in passato sotto la gestione- Baldini. De Rossi è incappato nel «codice etico» per tre volte: l’8 marzo 2011 (gomitata a Srna in Shakhtar Donetsk-Roma di Champions League, squalificato con prova tv), il 1 maggio 2011 (gomitata a Bentivoglio in Bari-Roma, espulso) e l’11 novembre 2012 (pugno a Mauri in Lazio-Roma). A Roma fanno notare che in altri casi (Chiellini, Candreva che ha colpito Torosidis nell’ultimo derby) non è scattato né il codice etico né la prova televisiva.

In un momento di grande conflittualità, la Roma aspetta oggi il giudice sportivo, domani la Giunta Coni e mercoledì il Consiglio nazionale del Coni. L’Alta Corte, rigettando il ricorso giallorosso contro la chiusura delle due curve e dei Distinti sud per la partita contro l’Inter, ha comunque aperto uno spiraglio per la discussione sulla norma dei «cori di discriminazione territoriale», rimandando un’eventuale approfondimento alla Federcalcio, proprio attraverso il Coni. Difficile dire se ci potranno essere sviluppi entro la fine di questo campionato, quello che è certo è che nella prossima stagione la norma sarà riscritta. Napoli-Roma si avvicina a grandi passi: sarà il posticipo della prossima giornata, con le due squadre ancora divise da 6 punti (e la Roma deve recuperare, il 2 aprile, la partita contro il Parma) e in lotta per il secondo posto che qualifica direttamente alla fase a gironi della Champions League. Un incrocio da brividi.

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