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ORA D’ARIA “Riflessioni sparse” di Paolo Marcacci

Ora d’aria di Paolo Marcacci

Totti sta per tornare. Forse un po’ prima del previsto, forse in linea con le previsioni.
Dall’otto dicembre in poi, ogni momento potrebbe essere quello buono. Buonissimo se ci si riferisce al fatto che si tornerà ad ammirare il capitano della Roma, molto meno buono se si pensa al tormentone riguardante una sua eventuale chiamata per il campionato mondiale.
La novità, per quanto riguarda la versione 2013/14 dell’annoso dibattito, è che stavolta la pubblica opinione è quasi tutta schierata – come potrebbe essere il contrario? – a favore di un ritorno di Totti in maglia azzurra; Prandelli anche si è prodotto nella tessitura sistematica delle sue lodi, pur senza neanche sondare – almeno stando a quanto risulta – il terreno con una telefonata diretta al giocatore.
Quello che nessuno o quasi si chiede è se ed eventualmente quanta voglia Totti abbia di tornare in una nazionale dalla quale ha comunque ricevuto molto meno, soprattutto in termini di consensi e di riconoscimento del proprio valore, rispetto a quanto abbia dato e sacrificato. Viti al titanio comprese, recuperi straordinari compresi, sfide alla pubblica opinione comprese.
Nessuno gli ha perdonato nulla e per quanto riguarda i meriti hanno fatto a gara in tanti, anche all’interno del Grande Raccordo Anulare, nel tentare di sminuirglieli, come se quel pallone sul dischetto contro l’Australia non pesasse come ghisa; o quelle prestazioni contro Germania o Ucraina, o il sacrificato primo tempo che bloccò i francesi nella finale di Berlino , non fossero esistite.
Ecco perché forse, nonostante la suggestione del mondiale brasiliano, non ha tutta questa intenzione di rimettersi in gioco e soprattutto non ha voglia di tornare a essere il capro espiatorio di un gruppo che è ben conscio dei propri limiti e che è alla disperata ricerca di un parafulmine, così almeno Balotelli partirebbe più leggero.

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