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IL MESSAGGERO Si gonfia il boom in borsa

Piazza Affari

(L. Ra.) Dopo che in pochi giorni il titolo della Roma era quasi triplicato e quello della Lazio quasi raddoppiato, ieri in Piazza Affari sono scattate le prese di beneficio con un’ondata di vendite che ha ridimensionato i forti progressi conseguiti. A metà mattina, dopo l’ennesimo balzo anomalo che ai due titoli romani aveva visto accodarsi anche il titolo Juventus, le tre azioni sono state sospese dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. Sicchè a fine giornata la Roma registrava un crollo del 31% a quota 1,14 euro, la Lazio del 27% a 0,6 euro, la Juventus del 24% a 0,25 euro. Evidentemente l’ufficializzazione della cessione del 70% dell’Inter agli indonesiani del gruppo Thohir, probabile motivo principale alla base del movimento borsistico, ha sgonfiato la componente speculativa che andava alimentando la corrente di acquisti da almeno una settimana. Per avere idea dell’effetto che l’operazione-Inter ha provocato sui titoli, basti dire che martedì il titolo della Roma aveva sfondato ampiamente il suo massimo storico a quota 1,67 euro portando il valore del club a oltre 221 milioni.

QUOTAZIONE IN ARRIVO – E se l’ondata di vendite giunta ieri non avesse fermato la corsa, probabilmente avremmo visto nuovi record:prima della sospensione per eccesso di ribasso, ieri il titolo Roma era infatti giunto a sfiorare 2 euro, quello della Lazio aveva addirittura superato 1 euro e quello della Juventus 40 centesimi.
Va anche detto che se l’operazione-Inter è stata per gran parte il carburante di questo volo borsistico anomalo, una carica ulteriore proviene dal fatto che il flottante dei tre club – vale a dire il numero dei titoli in circolazione – è relativamente modesto (il 19,4% per la Roma, il 33,3% per la Lazio, il 39,9% per la Juventus) per cui bastano pochi acquisti ben assestati, combinati con rumor eccitati e una valutazione dei club non proprio eccessiva, per determinare ampi scostamenti nelle quotazioni. Esattamente ciò che è accaduto in questa settimana per i tre club quotati.
Proprio il modesto flottante e l’esagerata influenza che i risultati di ogni partita di campionato hanno sul corso dei titoli è peraltro un tema di costante dibattito tra le autorità di vigilanza sull’opportunità di mantenere in quotazione i titoli del settore calcio. Movimenti anomali come quelli di questi giorni non depongono a favore del loro mantenimento nel listino ufficiale, ma fino a quando non verrà fissata una regola inibente difficilmente assisteremo a ritiri volontari.
Del resto, l’ingresso degli indonesiani nel capitale dell’Inter è stato accompagnato da voci di una prossima probabile quotazione.
E poichè la transazione con la famiglia Moratti è avvenuta sulla base di una valutazione oscillante fra 250 e 300 milioni per il controllo del club, è fatale immaginare che al momento di quotarsi l’Inter non verrà stimato a meno di quel valore.
Difficile quindi ipotizzare valutazioni dissonanti per gli altri club. Ecco il perchè della gran corsa.

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