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IL ROMANISTA Stek pronto ad andare via

Maarten Stekelenburg

(C.Zucchelli) Seconda panchina di fila in campionato nonostante un’ottima prova in Coppa Italia. Maarten Stekelenburg non l’ha presa bene. Nessuna scenata, non è nell’indole della persona, nessuna lite con l’allenatore e tantomeno con la società, ma la consapevolezza che, adesso, per Zeman non è lui il portiere titolare. L’olandese sperava e si aspettava di giocare a Verona contro il Chievo, la panchina del Bentegodi ha evidenziato una situazione, di per sé, già difficile e potrebbe aver sancito uno strappo difficilmente ricucibile con la Roma. Perché quest’estate sembrava ad un passo dall’addio, poi è rimasto ma il feeling con Zeman, che pure fino a Parma-Roma lo ha schierato titolare, non è scattato e lui, fin da quando il boemo ha chiesto esplicitamente un altro portiere, si è sempre sentito in bilico. Non lo è stato, come detto, fino a fine ottobre. Poi al Tardini è uscito nell’intervallo per via di un fastidio al polpaccio e in campionato non è più rientrato.

Complice un problema alla mano e poi le scelte tecniche di Zeman che lo ha schierato solamente una settimana fa contro l’Atalanta in Coppa. Lì Stek ha risposto bene ma, evidentemente, non è bastato a convincere l’allenatore: «Lui para di più – le parole del tecnico boemo sabato a Trigoria – ma Goicoechea partecipa di più all’azione». Evidentemente per Zeman questo aspetto è più importante. Stekelenburg paga i problemi con la lingua e paga anche una scarsa attitudine a dirigere la difesa, caratteristica questa che in un gioco come quello del boemo è decisiva. Lui, dal canto suo, si sente un titolare e pur rispettando il portiere uruguaiano non si sente inferiore e quindi vuole giocare. Anche – e questo aspetto non è secondario – perché non vuole perdere il posto nella nazionale olandese. Dopo gli errori nell’amichevole di Ferragosto contro il Belgio, i rapporti con van Gaal non sono idilliaci e Stek teme che l’inattività con la Roma possa creargli problemi in chiave Mondiale 2014.

Per tutti questi motivi il suo procuratore già da settimane sta sondando il terreno in Inghilterra per vedere quali e quanti club siano interessati al giocatore. A Stek la Premier piace, crede che sia un campionato in cui si possa esprimere al meglio e aspetta che qualcuno si faccia avanti. Il Fulham, ma anche il Tottenham che già lo voleva in estate e c’è chi dice persino l’Arsenal di Wenger. La Roma non lo ritiene incedibile (modello Pjanic), non lo riteneva neanche quest’estate d’altronde, ma non vuole mettere il giocatore sul mercato. Per non svalutarlo, prima di tutto. E anche perché Stekelenburg, comunque, è considerato forte. È considerato un grande portiere, quale ha dimostrato di essere quando difendeva la porta dell’Ajax e la Roma non se ne priverà a cuor leggero. Anche perché ha appena compiuto 30 anni e quindi potrebbe garantire almeno altre tre o quattro stagioni ad alto livello. Il condizionale è d’obbligo perché le strade dell’olandese e della Roma, da quando è arrivato a Trigoria un anno e mezzo fa, non sono mai state così distanti.

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