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CONFERENZA STAMPA. Luis Enrique: “Dobbiamo continuare a lottare per il terzo posto; vorrei poter giocare un derby in 11”

Luis Enrique

Ecco di seguito riportate le battute di Luis Enrique dopo la sconfitta nel derby:

Cosa salverebbe ad oggi di questa stagione?

“Parlare dopo una sconfitta come questa mai sarà facile e infatti non lo è. Il mio compito è di migliorare nelle partite che ancora mancano. Oggi è più difficile rialzarsi, alla fine dell’anno vedremo dove saremo arrivati e vedremo cosa sarà successo. Siamo molto lontani ora dal terzo posto ed è molto più difficile. Finché mancano ancora dei punti e possiamo farlo dobbiamo cercare di farcela”.

Piccolo fallimento se finisse così?

“Per me è importante ciò che pensano la società e i tifosi. Non voglio essere il tecnico di una squadra se non piaccio alla società o ai tifosi. Vedremo a fine anno, merito almeno di finire la stagione. Dodici gare: mi rialzo, mi costa rialzarmi, vado a rialzare i giocatori. Per essere grandi manca tanto. Anche oggi ho visto delle cose interessanti, non ho nulla da rimproverare alla mia squadra”.

La Roma commette sempre gli stessi errori, come si può correggere?

“Una squadra che cerca di giocare e che ha il possesso palla farà sempre degli errori. Oggi c’è stato un errore chiarissimo nostro e mi dispiace. Oggi mi spiace ancora di più di non riuscire a giocare un derby in 11. Ho visto la squadra fare anche delle partite a livello alto. Gli errori ci saranno sempre, spero siano di meno. Oggi è stato commesso un errore incredibile da parte di chi solamente non li commette. Non ho nulla da rimproverare oggi, la squadra può andare con la testa alta”.

Ti senti accettato dal calcio italiano?

“Sia dalla società sia dalla gente che incontro per strada, sì. Vedremo poi a fine anno, chi mi dice che la squadra non possa vincere le prossime 12 gare. Il primo responsabile a fine anno, nel bene o nel male, sarò io”.

Taddei si sarebbe lamentato del fatto che non ci lamenti mai per gli arbitraggi, cosa ne pensa?

“Non so cosa abbia detto. E’ normale che dopo una gara come questa ci sia delusione. Mi stai dicendo che dovremo iniziare a piangere? Io non lo farò mai”.

Un appello ai tifosi?
“Non credo di essere io la persona a dover dire qualcosa ai tifosi. Oggi ho vissuto l’avvicinamento allo stadio più bello che io abbia mai vissuto, anche come calciatore. Mi spiace non averli ripagati.

Cori razzisti per Juan: interrompere la gara?
“Non si giocherebbe mai. Mi dà fastidio, succede purtroppo ovunque, non solo qui.

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