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IL ROMANISTA. Un gol al Diavolo. Borriello sa come

Marco Borriello

(D.Giannini) Osvaldo, Bojan, Pjanic e Borini lo chiedano pure a Borriello. Gli chiedano come si fa a segnare al Milan.

Perché Marco è l’unico degli attaccanti a disposizione di Luis Enrique stasera (altrimenti ci sarebbe anche Totti) che ai rossoneri ha fatto gol. L’unico, almeno di quelli lì davanti. Perché poi ci sono Perrotta e Pizarro che la rete l’hanno trovata con la maglia della Roma, ma in Coppa Italia.Oppure ci sono Cassetti e Simplicio che il loro segno lo hanno lasciato quando però erano rispettivamente al Lecce e al Palermo. Insomma, non è la stessa cosa.

Non era la Roma oppure non era la serie A. E soprattutto non erano attaccanti. La Roma che alle 18 scenderà in campo contro i campioni d’Italia in carica è una Roma rivoluzionata rispetto a quella dello scorso anno e questa è cosa nota. Non è quindi sorprendente scoprire che per molti dei nuovi arrivati in attacco sia il primo scontro diretto con il Milan. Ma il fatto che Borriello sia l’unico ad avergli segnato (nella gara di andata del torneo scorso) suona comunque un po’ strano.

Perché se si va a rivedere la formazione schierata a San Siro proprio quel 18 dicembre 2010 si scopre che lì c’era praticamente una squadra intera ad aver fatto male al diavolo. C’era Menez, c’era Adriano, in panchina c’era Totti (e nel conto si potevano inserire anche Riise, Mexes), senza contare Vucinic che in quella partita era assente ma che coi rossoneri sembrava avere un conto aperto. Stavolta sarà diversa. Per tutti gli attaccanti sarà una scoperta a prescindere da chi giocherà.

Lo sarà per Bojan, che vedendo il Milan potrebbe tornare a respirare l’aria di Champions, lo sarà per Osvaldo, lo sarà certamente anche per Borini e Pjanic (che pure coi rossoneri prese il palo in una Emirates Cup di un anno e mezzo fa quando era al Lione). Lo sarà per tutti, tranne che per uno: Marco Borriello.

L’ex che non si vergognò ad esultare di fronte ai suoi vecchi tifosi. Perché lui gioca sempre uguale, con la stessa voglia, anche se ha a disposizione solo pochi minuti come a Genova. Anche oggi non sa se giocherà, o se invece rimarrà in panchina. Se così fosse i suoi compagni potranno comunque girarsi verso di lui, guardargli negli occhi. Perché lui sa come si segna al Milan.

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