(F.M.Splendore) – Verrebbe da dire che le cose semplici a Roma non piacciono. Così come viene – … e non verrebbe – da dire che la Capitale a certi tour de force dettati da appuntamenti istituzionali, sportivi, sociali, di cultura e spettacolo è per natura allenata. E già, questa volta a far compagnia al derby in posticipo serale, domani, come aperitivo nel pomeriggio di oggi ci sarà la manifestazione degli Indignati, pronti a manifestare tutto il loro dissenso nei confronti della situazione del Paese. Certamente l’attesa del derby, per chi provvede a pianificare la sicurezza della città, passa necessariamente attraverso l’appuntamento odierno, che in qualche modo, a seconda dell’esito, potrebbe avere ritorni anche su Lazio-Roma.
IL TAVOLO TECNICO – Ieri è stata una giornata di grandi pianificazioni in Questura. E ovviamente è stato riaffrontato l’argomento derby. E’ giusto dire riaffrontato perché molte delle cose da fare erano già state pianificate addirittura da prima dell’ultimo turno di campionato precedente la sosta per la Nazionale: quindi da due settimane. A margine della riunione per la manifestazione odierna, c’è stato un nuovo tavolo tecnico in chiave derby. Ponendo alla base di qualsiasi misura di sicurezza la filosofia di fondo che per il questore Tagliente è quella del rispetto assoluto del tifoso, ma dell’intransigenza nei confronti di chi crea turbative. Nello specifico, una partita tanto sentita e tanto attesa, ogni misura presa è stata ispirata dal principio di valutare l’eccezionalità dell’evento, ma rispettare sempre chi vive il quartiere dello stadio senza andare alla partita (talvolta solo temendola per i disagi che potrà portare) e chi allo stadio va in assoluta serenità e con lo stato d’animo di vedersi uno spettacolo. L’intenzione è quindi quella, tenendo conto del maggiore afflusso congenito ad una gara così particolare, di non congestionare un quartiere e di non blindarlo più del solito, con la collaborazione di tutti gli organismi coinvolti.
LE MISURE – E’ vero che grossa mole del lavoro era già stata fatta. Come ad esempio, la definizione della destinazione della Tribuna Tevere, settore più sensibile fino a due anni fa, perché sede di promiscuità e scontri: accanto alla determinazione di destinarla solo ai tifosi laziali con tessera del tifoso (come verrà fatto al ritorno per i romanisti), d’intesa con le società e vista la disponibilità dei posti, è stato allargato l’uso della Tevere alle donne e agli over 14. Assieme alle società e agli altri enti coinvolti nella pianificazione della sicurezza è stata anche decisa la vicenda Olympia, molto a cuore ai tifosi della Lazio: l’aquila, come nello scorso Lazio-Roma resterà sul trespolo, sfilerà anche davanti alla Nord, ma non volerà. E il messaggio che è passato è quello di non parlare strettamente di ordine pubblico in merito a questo tipo di accordo preso, ma di una questione di opportunità legata a ragioni ambientali che potrebbero incidere sugli aspetti comportamentali dell’aquila stessa a fronte di evenienze anche non preventivabili. Per il resto controlli serrati, viabilità veicolata ma a quanto pare non stravolta, agenti in borghese per monitorare anche aree meno prossime all’impianto. Oggi nuove verifiche. Ma nell’era dei normalizzatori, anche il messaggio che passa per questo derby è di normalità: che in ambito sicurezza è sempre una parola molto grossa finché non sei in grado di tracciare bilanci. L’idea sembra quella di mettere in sicurezza un evento senza blindare un’area. Finora la stagione iniziata non ha segnato particolari criticità all’Olimpico. Probabilmente in Questura incroceranno le dita…