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KANSAS CITY 1927 La revoluciòn a Bratislava

Kansas City 1927. Verso la revoluciòn. Dice: ma come fai un blog sulla squadra tua e lo chiami così? Non ce metti in mezzo manco un “onore”, una “tradizione”, un “antichi sapori”? Ma ancora prima dice: ma come, fai un blog sulla squadra tua, un blog “depallone”? Nel 2011? Eh, quando

IL MESSAGGERO “Ora servono i campioni”

(S. Carina) - Delusione o liberazione? Quello che è certo è che l’addio di Luis Enrique non solo non riesce a mettere pace nella tifoseria romanista ma, se possibile, acuisce ancor di più le divergenze. All’interno del variegato mondo delle radio locali e della rete, le opinioni si alternano. A

IL ROMANISTA “Grazie Roma ma vado via”

(C. Zucchelli) - L’allenamento finisce, i giocatori stanno per rientrare negli spogliatoi. Luis Enrique li chiama, ferma tutti, staff compreso. Chiede qualche minuto di silenzio. Poco distanti Baldini e Sabatini osservano la scena. Sono già stati informati su quello che il tecnico sta per dire. Luis Enrique prende la parola. In italiano,

IL MESSAGGERO La scommessa persa

(V. Cerracchio) - LUIS ha detto addio seduto su un pallone, nel sole ormai estivo di Trigoria. La Roma intorno, i suoi giocatori, quelli che lo hanno appoggiato e difeso fino all’ultimo, che ne hanno apprezzato la tenacia senza farla fruttare. Un po’ più in là, pudicamente defilati, non sorpresi, forse solo

IL ROMANISTA Era iniziata così: “Conta solo il lavoro”

(C. Zucchelli) - Era iniziata così. Con un viaggio del Romanista a Barcellona. Nel giorno in cui Messi e compagni festeggiavano al Camp Nou la Champions vinta il giorno prima a poche centinaia di metri di distanza Luis Enrique guidava per l’ultima volta in casa il Barcellona B. Al termine della partita

IL GIORNALE Fine della Roma alla catalana. Via Luis Enrique, torna Montella

(T. Damascelli) - Il dieci giugno del DuemilaundiciLuis Enrique sbarcava all'aeroporto di Fiumicino tra coriandoli e bandiere americane. Incominciava il sogno suo e della Roma. Liquidato Vincenzo Montella, il popolo giallorosso, e non soltanto, era ubriaco di barcellonismo. Guardiola era inarrivabile, impegnato con l'università catalana, meglio puntare sul supplente, reduce dall'asilo blaugrana. Undici mesi

CORRIERE DELLA SERA Ma il calcio italiano lo ha rifiutato

(L. Valdiserri) - «Me ne vado perché non posso più darvi il 100%». Basterebbero queste poche parole per riassumere i dieci mesi di Luis Enrique sulla panchina della Roma, dal ritiro di Riscone di Brunico fino all’allenamento di ieri, a Trigoria, quando ha annunciato ai giocatori e allo staff quello

CORRIERE DELLO SPORT Sì, è stato un azzardo

(S. Agresti) - Quando, nel giugno scorso, abbiamo scritto che l’ingaggio diLuis Enrique da parte della Roma non era un rischio, ma un azzardo, non auspicavamo certo il fallimento tecnico al quale abbiamo assistito durante tutta la stagione. Avevamo, però, tante e grandi perplessità. […] Lui, l’ormai famoso Lucho, si era esibito

IL ROMANISTA E Montella è pronto a decollare

(C. Zucchelli) -Vincenzo Montella è il primo, e più serio, candidato a prendere il posto di Luis Enrique. Vuole tornare ad allenare la Roma, vuole giocarsi la grande occasione della carriera e i contatti con Trigoria sono già avviati. Montella però non è l’unico nome a cui stanno pensando al Bernardini:

IL ROMANISTA “Forza Vincenzo, facci volare”

(A. F. Ferrari) - Roma, Giacomo Losi, vorrebbe un allenatore italiano sulla panchina della Roma. E perché non Vincenzo Montella? L’ex giocatore e tecnico dei giallorossi è in pole per tornare sulla panchina: «Noi abbiamo tanti allenatori molto bravi in Italia come l’ex attaccante giallorosso. Ma bisogna dargli tempo e giocatori adatti

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