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Le PAGELLE di Roma-Frosinone 2-0: Lukaku una sentenza, Pellegrini si sblocca. C’è vita sul pianeta Paredes

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle dopo Roma-Frosinone, posticipo della 7.a giornata di campionato:

RUI PATRICIO 6 – Lo spauracchio Cuni nel primo tempo gli fa venire i sudori freddi dribblandolo in uscita, per poi calciare. Per il resto una gara di ordinaria amministrazione.

MANCINI 6,5 – Le solite ruggini con l’avversario di turno, ma rispetto al caos di Genova sa mantenere maggiormente sangue freddo e razionalità. Gli anticipi sono il suo pane quotidiano.

CRISTANTE 6,5 – In un match senza troppe difficoltà difensive, nonostante il buon Frosinone del primo tempo, merita sempre mezzo voto in più per doversi calare in un ruolo non suo. Disciplinato e lucido.

NDICKA 5,5 – La forma, la fiducia e la serenità mentale sono ancora lontane dal suo status attuale. Un paio di dormite sugli scatti del giovane centravanti Cuni spaventano l’Olimpico, così come alcune gestioni palla al piede non certo da regista difensivo. Nella ripresa prende pian piano i ritmi e alza la testa, come ci si aspetta da un difensore esperto come lui.

KARSDORP 6,5 – La fiducia che gli viene accordata è sacrosanta vista la prestazione fornita. Volente e nolente è ancora il miglior terzino destro in rosa e forse l’unico a cui potersi affidare. Contro Marchizza e Baez è sempre concentrato e ben posizionato. Esce forse qualche minuto prima per un’ammonizione inventata da Marchetti. (Dal 70′ KRISTENSEN 6 – Entra con una energia migliore delle recenti prestazioni. Poco da fare in fase difensiva, visto che dalle sue parti il neo entrato Caso non si vede quasi mai).

BOVE 6 – Tantissima corsa, fino al 90’, palloni recuperati in pressione alta e qualche errore di troppo in appoggio. La cosa positiva è l’applicazione tattica e la verve che solo lui e Renato Sanches hanno come caratteristiche in rosa. Niente di eccezionale, specie tecnicamente, ma le sue attitudini servono eccome.

PAREDES 6,5 – Oltre al buon palleggio oggi ci mette anche una quantità diversa. Copre più campo del solito e aiuta la difesa anche schiacciandosi davanti ai centrali. La sua visione di gioco può essere fondamentale quando c’è da innescare i due campioni davanti.

PELLEGRINI 6,5 – Ci voleva, il gol come la prestazione. Sta meglio, non lesina contrasti, non sempre può essere lucidissimo ma quando conta la butta dentro, sullo sviluppo di palla inattiva. Alle spalle di Lukaku e Dybala, in partite come questa, può essere un valore aggiunto. (dal 86′ AOUAR S.V. – Giusto il tempo di franare sul malcapitato arbitro Marchetti e regalargli dei ‘crampi’ finali).

SPINAZZOLA 6 – Francamente sono pochissimi gli uno contro uno positivi che porta a casa, nonostante avversari non proprio irresistibili come Oyono. Almeno senza palla, però, oggi gli si possono muovere meno appunti del solito.

DYBALA 6 – Paradossalmente corre molto di più dello scorso anno, quasi con ritmi da mediano, ma sta perdendo lucidità. Alla fine delle fiera, però, due assist nel 2-0 finale valgono oro. Anche non al meglio fa sempre la differenza. (dal 92′ AZMOUN S.V. – Mette minuti sulle gambe in attesa di vederlo con più tempo a disposizione).

LUKAKU 7 – 4 gol in 5 partite e senza un fuorigioco di centimetri a Genova sarebbe en plein. Con lui si parte sempre 1-0 e anche contro il Frosinone la rete è di pregevolissima fattura. Finta a mettere a sedere due difensori e botta a spiazzare Turati. Andrebbe servito meglio per sfruttare a pieno un potenziale immenso.

ALL. MOURINHO – Servivano i tre punti, una risposta seria e di volontà. Sono arrivate delle risposte positive ma non tutto è andato alla perfezione. Di strada da fare ce n’è ancora tanta ma se si vuole dare un senso alla stagione non si può che iniziare da qui. Con Smalling e Sanches in più sarebbe anche un’altra storia a livello di qualità. Per ora c’è da godersi una ritrovata solidità difensiva, nonostante Ndicka.

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