Roma-Ajax, le PAGELLE: Dzeko in versione Danzica. Ibañez ultimo dei mohicani. Diawara sovrasta Gravenberch

(K.Karimi – A.Papi) – Ecco i voti e le pagelle assegnate ai calciatori di Roma e Ajax al termine del quarto di finale di ritorno di Europa League:

-ROMA-

Pau Lopez 5,5 – L’approdo in semifinale è anche merito suo, ma tutto ciò che di buono si è visto ad Amsterdam oggi non è riapparso. Lo spagnolo torna a far tremare con i piedi, non convince neanche l’uscita sul gol di Brobbey. Tremolante.

Mancini 6 – Meno brillante del solito, ma ce la mette tutta per non finire triturato dalle accelerazioni di Tadic e compagni. Prende un giallo sciocco che gli costerà l’andata delle semifinali. Colpevole a metà con Cristante sulla rete di Brobbey.

Cristante 6 – Paradossalmente la sua prestazione sboccia dopo la distrazione, che lo vede malamente protagonista, che costa lo 0-1 ad inizio ripresa. In difficoltà nel primo tempo, si risolleva nell’ultima mezz’ora con personalità e senza brividi.

Ibañez 7 – Il migliore del reparto. La rete dell’andata gli ha regalato nuova verve, che il brasiliano scatena nei duelli con Antony e Neres. Irruenza ed esplosività, stavolta totalmente gestite in maniera positiva.

Karsdorp 5,5 – Gara di sacrificio condita però da una condizione atletica insufficiente. L’olandese manca nell’appoggio agli attaccanti, che servirebbe in fase di ripartenza. Quando tenta di uscire in pressing lascia praterie sulla corsia mancina dell’Ajax. Nella ripresa si limita a fare il terzino puro, superficiale nelle chiusure su Tadic.

Diawara 7 – Quasi invisibile, ma in una serata come quella odierna serviva una prova così: tatticamente intelligente e lucida. Salva un gol quasi fatto dopo l’errore di Pau Lopez, sulla mediana è un osso duro per tutti. Stravince il duello con il tanto esaltato Gravenberch.

Veretout 6 – La brillantezza ancora è carente, ma va elogiato per la consueta ‘garra’ con cui rincorre gli avversari per 90 minuti. Nel finale si sposta a sinistra senza lasciare nulla di intentato.

Calafiori 7 – Applausi per il giovanissimo terzino. 18 anni, vari infortuni alle spalle, poca esperienza europea e una condizione atletica non al meglio. Quello che doveva essere l’anello debole diventa punto di forza. Concentrato nel difendere sulla sinistra, appena riesce a sganciarsi regala a Dzeko il pallone dell’1-1 decisivo. Peccato per i tanti dolorini, ma il futuro è tutto suo. (80′ Villar 6,5 – Stavolta entra con lucidità, non sbaglia un pallone da quando scende in campo).

Pellegrini 6,5 – Anche per lui gara tattica e piena di rinunce, ma da capitano sa metterci qualcosa in più. Dopo 10′ parte con una giocata splendida in contropiede, ma vanifica il tutto con un sinistro troppo morbido. A volte sembra limitarsi a tenere la posizione, però non lesina giocate lucide quando il pallone transita dalle sue parti. Orgoglio.

Mkhitaryan 5,5 – Paga la lunga assenza per infortunio. I 20′ positivi col Bologna non sono bastati, oggi l’armeno rimane ai margini, fisicamente sovrastato dai centrocampisti olandesi. Anche in ripartenza, sua arma migliore, fatica a sganciarsi. Il vero Miki avrebbe fatto danni veri in contropiede. Lo aspetteremo. (87′ Pedro s.v. – Poteva chiuderla in contropiede ma fallisce l’assist vincente).

Dzeko 7 – La voce del leader. Utilissimo per far salire la squadra, soprattutto nei primi minuti, ma anche letale sotto porta nell’unica occasione capitatagli. La condizione fisica è cresciuta nel momento clou della stagione, un’arma finalmente determinante a certi livelli. Il canto del cigno non è ancora arrivato. (80′ Mayoral 6,5 – Tignoso e cattivo, così come richiesto dal momento. Prende un paio di calci di punizione utilissimi e non si tira indietro nemmeno quando c’è da prendere delle sane botte. Con questo atteggiamento si può andare lontano).

All. Fonseca 6,5 – L’atteggiamento del primo tempo è forse troppo rinunciatario per una squadra che non sa difendere poi così bene. Cristante lasciato nell’uno contro uno con Brobbey è un errore che fortunatamente non paga. Dopo il campanello d’allarme le cose cambiano e in meglio. Come all’andata, sull’orlo del baratro la Roma tira fuori il meglio di sè ed è anche merito del suo allenatore. Seconda semifinale europea in tre anni e l’orgoglio di essere l’unica italiana ancora in ballo.

-AJAX-

Stekelenburg 6; Klaiber s.v. (Schuurs 6 – Idrissi 6), Timber 6, Martinez 6.5, Tagliafico 5.5; Alvarez 6 (Kudus 5.5), Klaassen 6, Gravenberch 5; Antony 5.5 (Brobbey 6.5), Tadic 6, Neres 5.5 (Traoré s.v.). All: Ten Hag 6.

GGR

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