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Florenzi e la grande attesa, sognando l’amore dell’Olimpico

«Trenta denari». L’accusa gli era arrivata direttamente dai ragazzi della curva, dal cuore del tifo giallorosso, da quelli che per anni lo hanno amato e sostenuto. E forse è anche per questo che gli aveva fatto ancora più male, quasi come un tradimento. Perché, poi, dentro Alessandro Florenzi era gia molto tempo che soffriva per questa storia. Che affonda le radici nel post-gara di Roma-Sampdoria della scorsa stagione e arriva fino alla prima amichevole di questo precampionato, quella di Latina. (…) L’accusa verso Florenzi era quella di pensare troppo ai soldi e poco alla Roma. Di tenere sotto scacco il suo club (avendo il contratto in scadenza a giugno prossimo) per cercare di massimizzare i suoi profitti. Poi, invece, è successo che le grandi manovre tra il d.s. Monchi e l’agente del giocatore (Alessandro Lucci) sono andate a dama, portando anche all’annuncio del rinnovo del contratto di Florenzi durante la tournée statunitense. Con il jolly giallorosso che ha raccontato anche la sua verità. Senza inganni e forse neanche imbarazzi. «So che ci sono tifosi che pensano che non meriti questo rinnovo e che non vorrebbero indossassi questa maglia. Sono state dette cose che mi hanno fatto male, ma che mi hanno insegnato che nella vita non si può piacere a tutti. (…) Ma perché parte della tifoseria se l’è presa con Florenzi? Molto è dipeso da quel 28 gennaio scorso, quando la Roma perse contro la Sampdoria in casa per 0-1 (e Florenzi sbagliò un rigore) e i tifosi a fine partita chiamarono a lungo la squadra sotto la curva. Florenzi, che quella sera era il capitano di una squadra che non vinceva da sette partite (coppa Italia inclusa) ordinò ai suoi compagni di andare negli spogliatoio. Niente curva, niente scuse. (…) Lunedì, probabilmente, inizierà una nuova storia. O meglio: un capitolo nuovo di una storia lunghissima. Florenzi oggi è il vicecapitano della Roma, ma nel futuro c’è scritto che ne diventi più o meno presto il capitano a tutti gli effetti (che De Rossi chiuda con la Roma a giugno o vada avanti ancora fino al 2020), visto che il rinnovo del contratto lo lega al club giallorosso fino al 2023. L’attesa è per capire se anche la curva cancellerà il passato, cercando di far rimarginare il prima possibile quella ferita. Del resto, l’Olimpico è stato lo stadio in cui Florenzi ha colorato alcune delle sue emozioni più belle. Sarebbe un peccato far scolorire il tutto.

Fonte: Gasport

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