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Fazio: “Roma, nessun calo fisico. Vacanze importanti per lasciar libera la testa”

Fazio

(G. D’Ubaldo) – Sorride. Ha la barba appena fatta e mostra sicurezza muovendosi a Trigoria come un perfetto padrone di casa. Non a casa lo chiamano “Il Comandante“, soprannome coniato da uno dei giovani che curano la comunicazione della Roma. Federico Fazio è uno dei senatori giallorossi, è arrivato lo scorso anno ma nello spogliatoio si fa sentire. E adesso che la Roma ha l’obbligo di ripartire dopo un periodo di flessione si assume le sue resposabilità. Domenica contro l’Inter ritrova Spalletti, non avrà riguardi, quello che conta per lui è che la Roma ritorni a vincere. Lo racconta in questa intervista esclusiva.

Come è stata la ripresa dopo la settimana di vacanza?

Era importante riprendere dopo le vacanze che sono arrivate al momento giusto. E’ stato utile lasciare la testa libera e ricaricare energia per la seconda parte della stagione. Sappiamo che non abbiamo fatto bene soprattutto nelle ultime 4/5 partite come nei due mesi precedenti. Ma ora siamo convinti di ribaltare questa situazione.

Ha trovato una spiegazione alla flessione della Roma?

Non penso che sia u problema fisico, dopo la partita facciamo sempre un’analisi del nostro lavoro fisico, è sempre stato simile negli ultimi mesi. Stiamo lavorando per cercare di risolvere tutti i problemi che abbiamo incontrato, la cosa più importante è riconoscere quando le cose non vanno bene e trovare una via d’uscita.

La difesa che è stata fino alla fine del 2017 la migliore del campionato nelle ultime partite ha sempre preso gol…

Con l’allenatore lavoriamo molto sulla fase difensiva, sin da luglio. Abbiamo provato a fare le marcature a zone e a uomo sulle palle inattive, il tecnico sceglie in base alle caratteristiche degli avversari. Sappiamo cambiare senza problemi, Di Francesco ci spiega tutto.

Quale può essere l’obiettivo della Roma a questo punto della stagione?

Viviamo alla giornata, partita dopo partita, senza pensare alla classifica finale. Dobbiamo riconoscere che non abbiamo avuto un rendimento positivo nell’ultimo mese, ma sappiamo anche che quello che abbiamo fatto prima di dicembre è stato un gran lavoro. Dobbiamo cambiare qualcosa in questa situazione per ripartire.

Quanto è stata importante l’amicizia con Perotti per scegliere la Roma?

Si può dire che siamo cresciuti insieme, nel 2010 eravamo già stati qui in gita da Siviglia. Roma era un po’ nel destino. Sono tornato a trovarlo appena si trasferì alla Roma. L’Italia mi è sempre piaciuta, ho voluto fare questa esperienza dopo Spagna e Inghilterra. In Premier appena arrivato ho giocato 33 partite, ero andato bene. Poi il presidente ha deciso di cambiare, non conosco i motivi. Sono rimasto lì per sei mesi ancora, ma avevo deciso di andare via. In Inghilterra non c’è molta differenza, ma lì non si lavora molto tatticamente. La vita è diversa, quando esci non ti conosce nessuno, è diversa la passione per il calcio. Invece noi argentini siamo molto simili come cultura agli italiani.

Domenica ritrova Spalletti…

Ho avuto un gran rapporto dal primo minuto, mi sono trovato bene. Ho gran rispetto per lui, da tutti gli allenatori che ho avuto ho imparato qualcosa di diverso. È un grandissimo allenatore, come tanti altri.

Però non la fece giocare contro il Porto, quando la Roma fu eliminata dai preliminari di Champions…

Non mi fece giocare perché ero appena arrivato. Poi la situazione è cambiata.

Quali sono le differenze tra Spalletti e Di Francesco?

Ogni allenatore ha il suo modo di lavorare e di mettere in campo la squadra, è importante imparare da tutti. Di Francesco è un grandissimo allenatore e una persona con la quale si può parlare di tutto, che ti aiuta a correggere gli errori. Ho gran rapporto con lui e mi aspetto di imparare tanto.

È stato duro alla ripresa degli allenamenti?

Come dicevo è importante andare a correggere le cose che non stanno andando, lui è bravo a lavorare sulla tattica e sull’aspetto motivazionale. Dobbiamo ripartire a Milano.

 

Fonte: Corsport

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