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Moreno: “Felice di essere utile alla Roma, mi sono subito sentito a casa. Mi piace impostare l’azione”

Intervista mattutina a Hector Moreno, messicano della Roma ieri tra i migliori in campo contro il Torino:

Sei arrivato a luglio e già parli italiano, quante lingue parli?

“Spagnolo, inglese, olandese e ora anche italiano. Ho sempre voluto impararlo, ora che sono qui è tutto più facile”.

Che sensazioni hai avuto ieri partendo da titolare?

“Sono felice di poter giocare con la squadra, fa piacere ciò che ha detto il mister di me. Sapevo che avevo bisogno di imparare e conoscere il calcio italiano, sono abituato ad un calcio totalmente diverso. I miei allenatori pensavano sempre all’uno contro uno, mi dicevano di uccidere l’avversario e stop. Qui ho imparato tantissime cose”.

Il campionato italiano è il più difficile del mondo?

“Ho giocato in molti campionati e direi che questo è il più tattico e fisico, è importante avere forza fisica”.

Non è una novità per te impostare l’azione?

“Ho avuto la fortuna di avere tantissimi allenatori che amano il gioco, sono cresciuto tanto con loro. Ci provo, abbiamo diverse qualità in difesa, ognuno fa il suo ruolo. Facciamo il meglio per la squadra, siamo in una bella condizione e possiamo migliorare ancora”.

Nella tua carriera hai più giocato a 3 o a 4 in difesa. Che linea preferisci tu?

“Mi trovo bene a 4, ho giocato di più con questo modulo. In Nazionale abbiamo usato spesso la difesa a tre o a cinque, ma l’importante è che posso avere libertà di correre e possibilità di giocare il pallone. Sono abituato ad entrambe, il sistema cambia spesso durante la partita. La cosa più importante è fermare l’avversario e sapere chi gioca accanto a te”.

Kolarov ha detto: “Sono stato accettato subito, sembra che gioco qui da 2 anni”. Tu che ne pensi?

“Abbiamo un gruppo forte che ti fa sentire a casa, lui parlava già italiano ed era più facilitato. Adesso anche io riesco a parlare con gli altri, capisco e mi sono trovato comunque benissimo dal primo giorno. Il club e la città sono fantastici”.

Quanto è stato importante vincere ieri dopo la partita di Londra?

“Molto, sapevo che erano 4-5 anni che non si vinceva a Torino. Abbiamo giocato bene e già a Londra meritavamo di vincere, volevamo dunque proseguire bene. Ora abbiamo tre partite in casa, era importante vincere questa in trasferta prima di affrontare le prossime con l’appoggio dei nostri tifosi”

Alisson ieri l’ha fatta la doccia? Ha subito pochissimi tiri in porta…

“Dipende da tutti, non solo dai difensori. Tutti lavorano bene, sporcano la giocata e gli attaccanti vengono serviti male. Siamo contenti per essere cresciuti in questi 2-3 mesi col mister”.

Cosa significa per un messicano stare a Roma, anche per la religione?

“Una cosa bellissima, soprattutto quando sono andato in Vaticano. In famiglia siamo tutti cattolici. La Roma ha un buon seguito in Messico, ora che sono arrivato io anche di più. Siamo pochi i calciatori messicani in Europa, circa 13-14. Nessuno gioca in un club grande come la Roma, sono felicissimo per questo. Se faccio cose buone qui il calcio messicano potrà avere maggior vsibilità in Italia ed in Europa”.

Siete 4 centrali: un messicano, un argentino, un greco e un brasiliano…come vi parlate?

“In Italiano! Per questo era importante impararlo subito. C’è grande rispetto tra di noi, tutti vogliamo giocare e il mister decide, ma io anche quando non gioco spero che gli altri compagni facciano bene. Mi fa piacere che la Roma vince”.

Che ti ha detto il mister prima della partita?

“Di ricordarmi di Sadiq…No, mi ha detto di stare tranquillo e di fare quello che so”.

Fonte: Roma Radio

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