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Le pagelle di Torino-Roma: Kolarov cecchino. De Rossi cadenzato. Jesus-Moreno, che sicurezza!

Juan Jesus

(K. Karimi & A. Papi) – Ecco le pagelle ed i giudizi ai calciatori scesi in campo oggi all’Olimpico per il match Torino-Roma, valido per la 9.a giornata di Serie A:

-TORINO-

Sirigu 5.5; De Silvestri 7, Nkoulou 5, Moretti 5.5, Molinaro 5.5 (Barreca 6); Rincon 6, Baselli 5.5 (Valdifiori sv); Iago 5, Ljajic 5, Niang 6 (Boyè 5.5); Niang 5.

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-ROMA-

Alisson 6.5 – Se Szczesny era una sicurezza con i piedi, Alisson addirittura gioca quasi da centrocampista. Tantissime volte chiamato in causa, se la cava in maniera ottimale. Con le mani poco impegnato dagli avanti del Torino, vista l’imprecisione di Sadiq e compagni.

Florenzi 6.5 – Ingaggia un bel duello con Niang, pur partendo sfavorito fisicamente e ne esce brillantemente. Nella ripresa prova ad alzare il baricentro sulla destra arrivando spesso sul fondo senza però trovare l’intuizione finale. Prova il gol della vita come contro il Barça, stavolta Sirigu gli nega di rientrare nella leggenda. Dal 86′ Peres s.v. – senza voto ma in tempo per perdere un pallone sanguinoso.

Juan Jesus 7.5 – Al netto di qualche imperfezione tecnica oggi annienta Sadiq e chiunque passi dalle sue parti. Nota di merito in più il fatto di giocare da centrale destro, lui che è un mancino naturale. Comanda con perfezione la salita della difesa mandando sistematicamente in fuorigioco il giovane nigeriano. Un altro tipo di prova rispetto alle imperfezioni di Londra.

Moreno 7 – Prestazione incoraggiante, dopo un primo tempo di confidenza gioca con naturalezza e senza sbavature. Utilissimo in fase di impostazione per l’uscita del pallone dalla difesa, aiutato anche dalla sicurezza di Jesus e Kolarov. Considerando fosse la prima da titolare, è stato un successo.

Kolarov 8 – La fotocopia della trasferta di Bergamo, la decida da attore protagonista con un gioiello da calcio piazzato, stavolta sopra la barriera. Fa disperare il suo ‘scopritore’ Mihajlovic e regala l’undicesima vittoria in trasferta di seguito alla Roma. In fase difensiva inappuntabile, detta i tempi in impostazione e Iago Falque non può che fargli il solletico.

De Rossi 5.5 – Tralasciando il giudizio sulla sua prestazione, quello che balza agli occhi è l’incapacità di sapersi adattare al gioco richiesto dal suo allenatore. Poche verticalizzazioni, troppi tocchi di palla e spesso impreciso. Utile in fase di recupero al limite della sua area, tatticamente impeccabile. Ma non basta più per fare il salto di qualità.

Pellegrini 6 – I movimenti sono giusti, si scambia la posizione costantemente con Nainggolan e Strootman, ma manca l’atto pratico. Dei suoi inserimenti pochissimi vanno a buon fine, non a caso quando la Roma torna al 4-3-3 classico diventa più pericolosa in attacco. Dal 63′ Under 5.5 – Troppi colpi di tacco inutili e un paio di conclusioni scialbe verso la porta. Ha qualità ma è ancora indietro dal punto di vista dell’approccio al match.

Strootman 6.5 – In crescita di condizione e si vede dal modo con cui porta il pressing su centrocampisti e difensori avversari. Poco lucido in un paio di ripartenze potenzialmente letali, ma gioca una gara presente e di sostanza. L’impressione è che abbia ingranato la marcia giusta verso il top della condizione.

Nainggolan 6.5 – Schierato in una posizione ibrida libero di svariare sul fronte offensivo, torna ad essere dinamico e mobile come ai tempi di Spalletti. La pecca arriva in fase conclusiva, con due ottime palle al limite dell’area sprecate prima di sinistro poi col destro. Secondo tempo in crescita con i soliti ruggiti da mediano vecchio stampo.

El Shaarawy 5.5 – Le qualità ci sono, la gamba anche ma il rendimento meno. Tante finte e poco arrosto. In 80 minuti zero tiri in porta, i numeri parlano chiaro per la sua prestazione. Dal 80′ Perotti 6 – Entra per tener palla e alzare il baricentro della squadra limitando le sofferenze difensiva. Impossibile sradicargli il pallone dai piedi.

Dzeko 6 – Prende una giornata di turnover autonoma dopo gli exploit londinesi. Ingiudicabile se non per qualche utile sponda, sperando che le energie risparmiate tornino utili per le prossime sfide di campionato.

All. Di Francesco – Il modo in cui la sua linea difensiva mette sistematicamente in fuorigioco Sadiq è sintomo di lavoro sul campo e apprendimento. Bisogna dargliene atto dopo i tanti scetticismi passati. La Roma non gioca ancora benissimo ma è più un limite dei singoli che del suo allenatore, infallibile però lontano dall’Olimpico. Sembra palese che il limite da colmare della sua Roma sia la qualità in cabina di regia.

GGR

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