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Conferenza stampa, Di Francesco: “A Torino partita difficilissima. A Londra due punti persi. I cori razzisti? Io non li ho sentiti”

Alla vigilia della trasferta a Torino contro i granata, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-match. Queste le sue dichiarazioni:

La scelta di Gerson e l’atteggiamento aggressivo col Chelsea hanno dimostrato coraggio. Quanto conta il coraggio nel suo calcio?

Credo che per poter fare una gara del genere e prendere una squadra avversaria di livello come il Chelsea, se non osi qualcosa, rimani nella tua metàcampo. Nella mia idea di calcio mi piace stare nell’altra metàcampo. Sicuramente per fare questo vanno migliorati alcuni automatismi e meccanismi difensivi e di preventiva, perché ci sta di recuperare la palla ma anche di riperderla e in quel caso si deve stare più attenti. L’altro rischio che si può correre è di palleggiare tanto cercando di giocare palla a terra, si rischia di perderla. Sbagliando meno si rischia meno ma l’errore ci può stare.

Che partita si aspetta con il Torino?

Difficilissima, nella nostra testa veniamo da una partita fatta bene, ma è stato un pareggio. Io la vedo come una partita con due punti persi. Sarà complicatissima, il Torino ha 13 punti, non è molto distante da noi, ha pareggiato una partita dove era rimasta in dieci, hanno perso solo una partita in campionato.

La preoccupa il fatto che non raccogliete quanto producete?

Noi abbiamo vinto partite dove abbiamo prodotto poco, vedi Bergamo. E’ verissimo che bisogna vincere le partite sporche, ma in questo ambiente non sono contenti se vinciamo le partite sporche. Io le trovo fondamentali, dobbiamo iniziare a vincerle, già da domenica. I ragazzi, dopo il secondo tempo col Napoli, hanno applicato tutti i miglioramenti chiesti. Lavorando insieme e di squadra possiamo toglierci grandi soddisfazioni.

Schick?

Sicuramente non è ancora al top della condizione, valuterò se convocarlo ma è probabile che lo porti con la squadra.

Come cambia la Roma con De Rossi e con Gonalons?

Ci sono delle differenze di caratteristiche tra i due giocatori. Uno ha la gamba, l’altro, Daniele, è tatticamente più preparato per il campionato italiano. Per me sono due titolari, si alterneranno nelle partite. Gonalons l’avevo visto benissimo nelle settimane dopo Qarabag, non esistono giocatori che sbagliano mai, ha dato una risposta importante dopo l’errore sul gol avversario. Torno sul Qarabag: il pareggio con l’Atletico Madrid ha dato forza al nostro risultato.

Moreno?

E’ uno di quelli che in questo momento potrebbe partire titolare, sta lavorando bene durante la settimana, sta capendo la mia idea di calcio. Ha migliorato determinati meccanismi, non è escluso che possa giocare domani dall’inizio o con il Crotone.

Hai parlato con i giocatori per gestire questo momento di grande convinzione?

Devo convincere più voi che i miei giocatori che col Torino è difficile. Ogni partita è differente dall’altra, questa è la partita più difficile, nettamente, rispetto a Londra. Dobbiamo stare molto attenti, approcciare al meglio in questa gara, dobbiamo essere bravi a rimanere in partita, soprattutto all’inizio, visti i tanti viaggi.

Come si spiega l’approccio diverso tra Napoli e Chelsea?

Voi da fuori potete valutare quello che volete, non posso credere che noi abbiamo sottovalutato il Napoli e neanche voi potete crederlo.

La differenza è stata nell’approccio, punto. Non nel non considerare il Napoli importante. Tutti hanno parlato solo del Napoli, ma nel secondo tempo siamo stati nettamente aggressivi e abbiamo recuperato il doppio dei palloni, abbiamo preso un palo e una traversa, tutto ciò ha dato forza alla partita successiva. Il secondo tempo col Napoli e i novanta minuti con il Chelsea devono essere un punto di partenza.

Lei ha avuto a che fare con Batistuta, ora sta allenando Dzeko che ha fatto un po’ rivedere l’attaccante argentino. I due possono essere paragonati? Che caratteristiche non avevano vicendevolmente?

Sarei partito dalle caratteristiche, sono totalmente differenti. Bati è un giocatore che viveva in area di rigore, più potente, colpiva con grande forza. Edin ha grandi qualità tecniche, gioca con la squadra. Edin ha unito le due cose, lo porta avanti con continuità. Quello che mi è piaciuto è stata la predisposizione a giocare con la squadra, ad aggredire per tutta la gara. Le qualità che ha non gliele leva nessuno. Se lo devo paragonare per fare il titolone, lo farei con van Basten, con le dovute proporzioni – scrivetelo -, mi auguro che possa diventare vincente come lui.

Ha sentito i cori razzisti? Quanto è stato fondamentale il supporto?

E’ stata una serata splendida dal punto di vista del tifo, loro hanno trascinato noi e noi abbiamo trascinato loro. La squadra è sempre uscita tra gli applausi, anche quando abbiamo perso, la gente apprezza quello che facciamo. Ciò deve succedere sempre. Io non ho sentito assolutamente niente sui buu, Rudiger è stato prima e dopo negli spogliatoi con noi, assolutamente non ho sentito niente, ero molto concentrato sulla gara, sono uno che le nota e che prova fastidio, ma non ho sentito nulla.

Roma da scudetto?

Voglio continuare a giocare senza dire nulla. Tre giorni fa non eravamo buoni a nulla… Ci vuole equilibrio e serve mantenerlo. Non significa arrendersi, anzi: lavoriamo sottotraccia per dar fastidio a tutti. L’obiettivo primario è fare 3 punti domani, il resto sono chiacchiere che lasciano in tempo che trovano.

GGR

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