L’analisi di Roma-Juventus 3-1: rimonta di cattiveria, De Rossi trascinatore. Paredes perfetto, Emerson devastante

(D.Luciani) – La vittoria dell’orgoglio romanista. Daniele De Rossi e compagni schiantano la Juventus per 3-1, rimontando lo svantaggio iniziale di Lemina. Proprio la bandiera giallorossa trova il gol del pareggio dopo soli cinque minuti dalla rete bianconera, sferzando l’animo dell’Olimpico, pronto a ruggire di fronte al nemico di sempre. E’ un successo significativo per l’imprescindibile secondo posto e per dimostrare di poter lottare alla pari con l’avversario più forte. Allegri vara una Juve 1-bis con un turnover contenuto: fuori Alex Sandro, Chiellini, Dani Alves e Dybala oltre all’infortunato Khedira. In campo schiera un 4-3-3 meno tecnico ma super aggressivo con Sturaro e Lemina pronti a saltare addosso a De Rossi e Paredes.

Senza Dzeko e Strootman, Spalletti gioca la partita al contrario: baricentro basso, squadra corta e pronta a scattare in avanti insieme alla velocità di Salah-Perotti-Nainggolan-El Shaarawy. L’argentino e il belga viaggeranno con le marce ridotte a causa degli acciacchi subito col Milan ma saranno importanti, se non decisivi.

Una tattica che non espone la Roma alla velocità degli avversari – come accaduta nei due derby di Coppa Italia e nell’ultimo di campionato – e le permette di attaccare sfruttando al meglio le caratteristiche dei propri attaccanti.

Sul gol del vantaggio juventino manca la pressione di Paredes su Sturaro e la coppia difensiva resta a guardare: Fazio si dimentica di “scappare” in copertura su Higuain e Manolas se lo guarda lasciando strada libera a Lemina. La reazione è immediata col pareggio di De Rossi: Paredes pennella sulla testa di Manolas, Buffon respinge il colpo di testa centrale. Si avventa De Rossi che si vede respingere il primo tiro ma non il secondo, 1-1.

Il veloce possesso palla della Juventus taglia spesso fuori la pressione della Roma che però ha l’occasione di passare in vantaggio al 42′ ma, su splendido assist di Nainggolan, Salah gira debole e centrale di testa. L’egiziano si rifà nella ripresa, spostato centravanti da Spalletti. Perotti passa a destra e può sfidare Asamoah sulla tecnica mentre Salah si muove alla solita alta velocità tra Bonucci e Benatia. E’ la mossa che fa saltare il banco, la Roma approfitta del calo di concentrazione della Juventus: Paredes batte veloce una punizione a metà campo, Nainggolan apre a sinistra per El Shaarawy che punta Lichtsteiner, entra in area e va col destro a giro. Una leggera deviazione taglia fuori Buffon, costretto solo ad osservare il pallone baciare il palo ed entrare, 2-1.

Spinta dall’Olimpico, la Roma gioca dieci minuti pieni di calcio ed aggressività, la stessa invidiata spesso proprio alla Juventus. Dieci minuti che si chiudono con lo splendido gol di Radja Nainggolan: seppur claudicante, il belga scambia veloce con Salah, entra in area e scarica un fulmine alle spalle di Buffon, 3-1 ed esultanza rabbiosa verso il settore ospiti.

Allegri prova a scuotere i suoi con gli ingressi di Dani Alves e Dybala, Spalletti lo marca con gli ingressi di Grenier e Juan Jesus. Emerson Palmieri avanza qualche metro e, dopo aver disinnescato Cuadrado, vince duelli fondamentali per tenere lontana la Juventus dalla porta di Szczesny. Il portiere polacco è chiamato in causa solo all’89’ dall’unica altra occasione lasciata a Higuain. Il riflesso di piede è straordinario, come la prova dei suoi compagni.

Nel finale c’è tempo per la passerella per Totti, all’ultimo Roma-Juventus: applausi scroscianti che diventano tripudio al fischio finale di Banti. Perché la Roma ha battuto la Juve ed è seconda, avendo già fatto un punto in più dell’anno scorso. Per lo Scudetto ai bianconeri basterà vincere almeno con una tra Crotone e Bologna. Stasera però la Roma ha dimostrato di aver ridotto un altro po’ il gap con la Vecchia Signora.

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