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Le pagelle di Lazio-Roma: Fazio e Manolas, mercoledì delle ceneri. Dzeko in serata ‘Vucinic’. Nainggolan, animale in gabbia

(K. Karimi – A. Papi) – Ecco le pagelle assegnate ai calciatori della Roma scesi in campo oggi nel derby d’andata di Coppa Italia contro i rivali della Lazio:

Alisson 6,5 – Tiene a galla la baracca in più di un’occasione, abile nelle uscite anche con i piedi. Incolpevole assoluto sui due gol subiti. Conferma che ci si può fidare di lui.

Rüdiger 6 – Il meno colpevole del trio difensivo, anche se deve rivedere la marcatura di Immobile sul gol del 2-0. Da un contributo migliore in fase di costruzione rispetto ai compagni di reparto. Aver giocato tutta la partita con dei ‘buu’ addosso senza perdere la testa non è da tutti.

Fazio 5 – Prime grosse difficoltà da quando veste la maglia della Roma. Preso di infilata da Anderson e Immobile, soffre palesemente negli spazi larghi la differenza di passo. Sfortunato nel finale quando di testa sfiora il gol che avrebbe riaperto il match di ritorno.

Manolas 5 – Piena responsabilità sull’azione del gol che potrebbe aver chiuso il discorso qualificazione. I limiti maggiori si intravedono nella fase di possesso palla. Tecnicamente poco affidabile e stranamente distratto. Deve dimostrare di essere il più forte del reparto. Un appunto a Spalletti: ripiazzarlo al più presto sul centro-destra.

Bruno Peres 5 – La prima cosa che balza agli occhi è un evidente impedimento fisico per via dei tanti impegni ravvicinati e continui. Fatica a tenere la fascia come al solito, negli spazi chiusi in avanti diventa praticamente nullo. Lukaku fa un’ottima figura al suo cospetto (ed è tutto dire…).

Paredes 5,5 – Tenta di cucire il gioco nel primo tempo, con la Lazio ampiamente rintanata nella propria metà campo. Dovrebbe avere più coraggio nell’accompagnare la fase offensiva, con le sue qualità dovrebbe toccare più palloni possibile, invece tende a nascondersi.

Strootman 6 – Prova a limitare il peggio, dai suoi piedi arrivano i palloni più insidiosi per Salah e compagni. Nel caos generale quanto meno mette ordine e fisicità, ma non basta.

Emerson Palmieri 5,5 – Non commette grossi errori, ma non lo si ricorda neanche per squilli memorabili. Ha il merito di tentare la prima conclusione a rete del match. Gli va dato di aver acquisito coraggio nell’uno contro uno e nell’andare sul fondo.

Salah 4,5 – Purtroppo la Coppa d’Africa si paga, e lui ne è l’ennesima testimonianza. Dopo un impatto positivo, comincia a perdere colpi con un calo fisiologico. Mai in partita, non prende quasi mai il tempo ai marcatori e vederlo nella mischia centrale è un peccato. Solo un guizzo quando colpisce il palo esterno con un buon sinistro.

Nainggolan 5,5 – Più che le sue colpe si devono sottolineare i meriti di Inzaghi, capace di ingabbiarlo fin dall’inizio con la tripla marcatura a zona. Nel secondo tempo si nota di più quando retrocede in mediana, ma non riesce a diramare il caos del centrocampo giallorosso. Nel finale prova a trasformarsi in uomo-assist senza troppa precisione.

Dzeko 5 – Come per magia sembra ripiombato nel torpore della scorsa stagione. Serata in stile Mirko Vucinic, dopo il primo mezzo errore sotto porta si intristisce e tocca pochissimi palloni. Non cava un ragno dal buco nonostante le marcature ‘bizzarre’ del duo Bastos-Wallace. Peccato per le due buone occasioni capitategli nel primo tempo.

Perotti 5 – Entra per dare la scossa in avanti, finisce invece per incaponirsi in azioni solitarie che non portano a nulla. Se Salah era già andato male, l’argentino di certo non fa meglio.

El Shaarawy 5,5 – Avrebbe potuto regalare un fondamentale pareggio con quella sforbiciata in piena area malamente strozzata. Il suo impatto è discreto ma senza mordente. Altro attaccante esterno che con il cambio di modulo e la difesa a tre fa fatica a trovare la giusta posizione.

Totti s.v. 

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All. Spalletti – Ritornano gli incubi da derby della sua prima esperienza romana, quando con una squadra superiore fu imbrigliato e sconfitto dalla Lazio di Delio Rossi più volte. Forse un pizzico di stanchezza accumulata, forse le mosse perfette di Simone Inzaghi, stavolta alla Roma gira tutto male. Prova a cambiarla con le sostituzioni in corsa, ma non ottiene risultati. Forse avrebbe dovuto abbandonare la difesa a tre ben prima.

GGR

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