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GGR – Le coppe si allontanano, serve la doppia ‘remuntada’. Ma la Roma non è il Barça

(K. Karimi) – In otto giorno il destino della stagione della Roma è cambiato. In peggio. Tutto è cominciato il 1° marzo, all’apice di un mese che sarebbe dovuto essere determinante per il futuro dei giallorossi. Derby d’andata di Coppa Italia vinto 2-0 dalla Lazio contro una Roma inerme e già affaticata. Un risultato che pregiudica non poco il passaggio del turno verso la finalissima, visto che ad aprile servirà una rimonta miracolosa per andare avanti.

Il 4 marzo, sabato scorso, la Roma inciampa anche in casa nello scontro diretto con il Napoli. Decide la doppietta di Mertens e le super-parate di Pepe Reina, che allontanano definitivamente gli uomini di Spalletti dalla corsa Scudetto e li fanno traballare anche nel discorso secondo posto.

Infine il k.o. di ieri a Lione, un 4-2 pesante con un secondo tempo da ospedale psichiatrico per la Roma, che in vantaggio per 2-1 dopo 45 minuti si è fatta segnare tre reti senza una minima reazione d’orgoglio. E ora anche l’Europa League è a serio rischio, nonostante le ottime premesse iniziali.

Le coppe stanno per sfuggire dalle mani di una Roma stanca, confusa, fragile, con pochi ricambi di livello e con troppi calciatori in calo fisiologico (su tutti Fazio, Nainggolan e Dzeko). Mister Spalletti fa fatica anche con il turnover, visto che la rosa è tutt’altro che lunga e molte ‘riserve’ non danno garanzie adeguate. Il rischio ora è di uscire contemporaneamente da Tim Cup e Europa League, una doppia beffa che costituirebbe l’ennesimo fallimento stagionale a livello di trofei, visto che i giallorossi rimarrebbero a bocca asciutta per la nona stagione consecutiva.

Serve ora un doppio miracolo, una ‘remuntada’ da campioni sia contro la Lazio che con il Lione: all’Olimpico servirà almeno il 2-0 per provare a ribaltare le sorti, risultato non impossibile sulla carta ma difficilissimo nella pratica. La Roma, tolta l’impresa del 1984 in semifinale contro il Dundee United, non è mai riuscita in un’impresa del genere. Ci andò vicinissima contro il Torino (finale di Coppa Italia ’93) e con lo Slavia Praga (Coppa Uefa ’96) ma finì tutto con tanti applausi e troppa amarezza. Storicamente e tecnicamente la Roma è lontana anni luce dal Barça che martedì ha stupito il mondo ribaltando lo 0-4 con il PSG vincendo 6-1 in casa. Basterà l’orgoglio giallorosso e la rabbia di mister Spalletti per ribaltare la situazione?

GGR

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