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GAZZETTA GIALLOROSSA Spalletti e il dilemma della rosa corta, la Roma è la squadra ad aver utilizzato meno giocatori in Serie A

Spalletti
Spalletti

(D.Marchetti)“La rosa non è corta”, questo il leitmotiv da inizio stagione lanciato dai dirigenti giallorossi e soprattutto da Luciano Spalletti. Risulta, però, difficile credergli considerando che in Serie A la Roma è la squadra ad aver utilizzato meno giocatori (18). Anche meno del Napoli di Sarri (20), da sempre poco incline al turn over. Gli esterni di difesa e il centrocampo sono i reparti più in difficoltà, complici anche gli infortuni di Mario Rui, Vermaelen e Rudiger. A questi si devono sommare le difficoltà iniziali di Gerson, considerato da tutti il vice Pjanic, ma ancora acerbo per il campionato italiano. Se nel caso del brasiliano l’errore è stato fatto a valle non mandandolo in prestito in Serie A, diverso è il discorso per la fascia sinistra. Dopo il forfait del terzino portoghese si è preferito, nonostante il mese di tempo a disposizione sul mercato, non intervenire. Di fatto, oggi, il fronte mancino non gode ancora di un proprietario. Prima è stato provato Jesus, poi Emerson Palmieri e per ultimo Bruno Peres: tutti con risultati abbastanza deludenti.

AFFANNO – Problema ancor più evidenziato dal primo mini tour de force conclusosi domenica sera con la vittoria all’Olimpico sull’Inter. Nelle sette partite in 21 giorni Spalletti ha usato 19 calciatori (1 in più rispetto la Serie A visto l’utilizzo in Europa League di Alisson). I minuti giocati dalla gara con la Samp in poi, però, parlano chiaro. Sono solamente 16 i calciatori realmente entrati nelle turnazioni del mister toscano. Gerson (67 minuti disputati), Palmieri (12 minuti disputati) e Iturbe (180 minuti disputati) non possono essere certo considerati delle alternative valide. Allo stesso tempo, sono troppo pochi 16 giocatori per pensare di competere su tre fronti. Il rischio è di usurare prima del previsto calciatori come Manolas e Bruno Peres, i quali hanno partecipato dall’inizio a tutte e sette la partite. Ha dovuto arrendersi nel rush finale Nainggolan: solo una volta titolare nelle ultime 4 gare a causa di una condizione fisica precaria e di un affaticamento muscolare al flessore della coscia destra. Straordinari per Florenzi e Totti, il primo chiamato a giocare anche dietro a Dzeko in mancanza di un reale sostituto e il capitano più volte riproposto come ultima arma a disposizione.

RIENTRI – Insomma questo avvio di stagione ha messo in mostra i limiti, non solo tattici, ma anche numerici di una rosa comunque di buon livello e nell’undici competitiva con le altre due forze del campionato (Juventus e Napoli). La sosta per le nazionali, mai come in questo caso, potrebbe essere una benedizione per la Roma. Nainggolan, rimasto nella Capitale, usufruirà di qualche giorno per ricaricare le pile, mentre Rudiger e Vermaelen proveranno ad accelerare il loro rientro in campo. Per il difensore tedesco si attende il test con la Roma Primavera come lascia passare per la prima squadra. Il 22 ottobre, in occasione della sfida con il Novara, potrebbe essere chiamato a scendere in campo con i ragazzi di Alberto De Rossi. Per il difensore belga, invece, da giovedì si cominceranno ad aumentare i carichi di lavoro per avere risposte più chiare dalla pubalgia che lo tiene fermo da ormai tre settimane. La speranza è di vederlo a Napoli. Poco più in là sarà il turno di Rudiger e una volta recuperati i due centrali sarà possibile iniziare le prove tattiche di un 3-5-2 per il quale la squadra sembra disegnata.

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