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L’ANALISI di V.PLZEN-ROMA 1-1 Prestazione a ritmi bassi, gioco discontinuo, poca lucidità. Perotti unico faro, Fazio e Jesus in difficoltà

Esultanza Perotti
Esultanza Perotti

(D.Luciani) – Una partenza forte poi mezzora di pausa. Chiusura di primo tempo vigorosa, secondo tempo costantemente a corrente alternata e con scarsa precisione nell’ultimo passaggio. La Roma impatta 1-1 in casa del Viktoria Plzen all’esordio stagionale in Europa League pagando a caro prezzo una colossale dormita difensiva di Juan Jesus. Il brasiliano, che gioca con una caviglia dolorante, è l’anello debole dei giallorossi più volte infilati sul lato sinistro. Il rigore preso da El Shaarawy e trasformato da Perotti dopo solo tre minuti potrebbe spianare la strada alla Roma che invece soffre l’aggressività del Viktoria. I cechi lasciano sempre i due esterni di centrocampo e i due attaccanti nella metà campo romanista, costringendo gli uomini di Spalletti a difendere uno-contro-uno. Proprio da un duello aereo arriva il pareggio dei padroni di casa al 10′, con Juan Jesus che perde completamente sia Bakos sia l’orientamento consentendo all’attaccante di mirare l’angolino dove Alisson non può arrivare.

Le scelte iniziali di Spalletti non pagano: Gerson non spreca un pallone ma fisicamente non riesce a tenere i ritmi degli avversari, mentre Iturbe mette tanta voglia, gioca semplice ma nei momenti determinanti evapora. Paredes invece cresce col passare dei minuti, prendendo in mano la partita nella ripresa e salvando anche il risultato con un anticipo aereo determinante. Fazio soffre la velocità di Duris ma non commette gravi errori. Partita col freno a mano tirato per Bruno Peres, evidentemente scarico dopo la grande generosità mostrata con la Samp. Al 21′ Alisson è costretto ad un gran riflesso su deviazione aereo di Duris. Al 31′ invece è il palo a negare il nuovo vantaggio a Nainggolan dopo un’ottima giocata sull’asse Perotti-El Shaarawy. L’argentino è l’unico ispirato, imprendibile per i cechi. Il Faraone, invece, al 36′ mette Iturbe davanti al portiere ma l’ex Verona cicca la girata di destro e regala il pallone a Bolek.

Gerson rimane negli spogliatoi, in campo Dzeko e Roma su quattro linee col 4-2-3-1. Juan Jesus, molto nervoso, sgomita con Kopic a palla lontana: il ceco va a terra, arbitro e assistente graziano il brasiliano estraendo solo il giallo. Bolek al 9′ ferma Dzeko ben lanciato da El Shaarawy: stop lungo del bosniaco che favorisce il guizzo del portiere. Il Viktoria perde intensità e pericolosità ma si chiude bene con otto uomini dietro la linea della palla. La manovra romanista rimane sempre lenta favorendo le coperture dei cechi. Spalletti prova a vivacizzarla inserendo Florenzi e Totti per El Shaarawy e Iturbe. Un paio di cross dal fondo di Perotti non trovano Dzeko, mentre Florenzi non ha intesa con Bruno Peres. L’unica palla gol arriva al 93′, la solita splendida intuizione di Francesco Totti: palla “trasversa” messa alle spalle dei centrali, Dzeko però la lascia rimbalzare perdendo l’attimo e favorendo l’uscita di Bolek. Sul capovolgimento di fronte ci vuole un ultimo ottimo intervento di Alisson per smanacciare sotto la traversa un bolide di Petrzela dai 20 metri. Alternative ai titolari rimandati – tranne Alisson -, gioco discontinuo, difesa su cui lavorare tanto. Il tempo non c’è, si può migliorare soltanto continuando a giocare campionato ed Europa League.

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