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L’ANALISI di ATALANTA-ROMA Vittoria buttata da Dzeko e dalla difesa, Totti salva la faccia

squadra Roma
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(D.Luciani) – Juventus 79 punti, Napoli 70, Roma 65. Tredici dei quattordici punti che dividono i giallorossi dai bianconeri sono maturati negli incontri – andata e ritorno – avuti con Hellas Verona, Bologna e Atalanta. Due punti presi con l’ultima in classifica oggi praticamente retrocessa, due con gli emiliani e uno con “nonno” Reja. Cinque fatti, tredici persi. L’ennesima vittoria buttata al vento dalla Roma si è materializzata nel 3-3 con cui la squadra di Spalletti esce da Bergamo. In vantaggio con le reti di Digne e Nainggolan al 27′ del primo tempo, è in grado di farsi rimontare dagli ex D’Alessandro e Borriello e di salvarsi nel finale. Un punto sul quale è impressa a fuoco la firma di Francesco Totti, salvagente mandato in campo a dodici minuti più recupero dalla fine. Una partita sintetizzabile negli orrori, più che errori, messi in fila da Rüdiger (schierato terzino destro), Manolas, Zukanovic e, su tutti, Edin Dzeko. Il centravanti, rispolverato titolare da Spalletti, riesce a fallire l’ennesimo gol a porta vuota e a farsi scherzare da Toloi e Paletta, non proprio Pique e Sergio Ramos.

Dall’altra parte Borriello e Gomez fanno venire gli incubi al trio Rüdiger-Manolas-Zukanovic. Pessima la prestazione della coppia centrale greco-bosniaca, surclassata dalla grinta e dalla tecnica del centravanti atalantino e del furetto argentino. Il 3-2 riassume tutto: Gomez fa secco Rüdiger nell’uno contro uno, mette al centro dove Borriello sfrutta la dormita di Zukanovic per battere l’immobile Szczesny. La perdita di Digne per infortunio ha tolto alla Roma l’unico difensore sin lì in giornata. Al suo posto Palmieri ha giocato senza infamia e senza lode, cercando un paio di conclusioni verso Sportiello, tra cui quella da cui nasce il 3-3. A centrocampo Florenzi non ha mai trovato la posizione giusta, De Rossi ha mostrato limiti di forma mentre Pjanic e Keita restavano a guardare una Roma mai equilibrata, né prima né dopo lo 0-2 della prima mezz’ora.

Come spesso accaduto nei derby, Reja riesce a togliere a Spalletti le certezze conquistate settimana dopo settimana. Ma come successo altrettante volte nelle stracittadine tra i due tecnici, è Francesco Totti a salvare la Roma da una cocente sconfitta, rimediando il pareggio che tiene l’Inter a -4. Fortuna e imprecisione hanno voluto che Borriello sprecasse due occasioni incredibili per la tripletta al 16′ e al 22′ della ripresa, stessa porta stregata per Dzeko capace di sparare alto con Sportiello già saltato al 40′ della prima frazione. Gol divorati a porta vuota ormai una costante per il bosniaco, in tilt totale dentro le aree di rigore. Il bosniaco concede il bis al 27′ del secondo tempo quando, ancora di sinistra, manda in curva un perfetto assist dal fondo di Perotti. Il tris al 36′ è smorzato da Toloi tra le braccia di Sportiello. Il poker di occasioni sprecate arriva sul 3-3 al 42′ su assist perfetto di Totti: lento come un pachiderma, Dzeko si fa rimontare da Toloi che lo spinge leggermente. Rigore o meno, bastava sfondare la porta per togliersi ogni dubbio.

Quando la Roma attacca con Dzeko fuori area, riesce ad essere pericolosa. Con Dzeko in area meno o per nulla. Se non fosse il centravanti della Roma, sarebbe utilissimo. Essendo però chiamato a fare i gol, è giusto che si accomodi in panchina. In campo deve andare chi ha le idee più chiare.

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