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ROMA-PALERMO Spalletti: “Totti? Domani si allenerà, è stato solo un momento di rabbia, ma non posso accettare che convochi conferenze stampa”

Spalletti
Spalletti

Al termine dell’incontro tra Roma e Palermo, terminato con il pokerissimo dei giallorossi, ha parlato Luciano Spalletti:

Quinta vittoria di fila, 5 gol. La striscia continua ed è importante.

“Stasera è stata una prestazione impeccabile. Poteva sembrare facile, ma dopo la Champions c’è sempre un calo di attenzione. Sono stati bravi, hanno ricaricato le pile, fatto gol e azioni importanti”.

Keita ha detto che era sicuro che lei e Totti eravate dispiaciuti e che domani festeggerete. E’ così?

“Una ricostruzione bella e sono d’accordo, è andata così. Domani deve ancora venire ma la soluzione è stata questa. Oggi era allo stadio, è stato con noi e domani si allenerà. E’ stato solo un momento di rabbia e di malessere, capibile per certi aspetti, capisce di essere ancora un giocatore e che vuole dare di più”.

Tanto rumore per nulla?

“Molto di più di quanto c’è nella sostanza. Ma se lo fa il più grande campione dal dopoguerra, la cosa è chiaramente eccezionale”.

Avrebbe giocato?

“Si, non dico bugie in conferenza stampa”.

Cosa è successo?

“E successo che in base a ciò che era venuto fuori dalle sue dichiarazioni… Il giorno prima avevo chiesto a tutti di mettere alle spalle la Champions per via del possibile contraccolpo psicologico, avevo chiesto concentrazione e un aiuto, da padre di famiglia. Dopo avergli chiesto viene fuori qualcosa che depista l’interesse della squadra. Devi avere a che fare con tanti calciatori, non uno solo. Si fa così nella gestione del gruppo, se fai qualcosa in più per uno devi farlo anche per gli altri. Dovevo mettere ordine per quella reazione a caldo, non potevo fare altrimenti. Sono d’accordo che merita rispetto per il campione che è, ma il rispetto lo devo dare a tutti gli altri, non ad uno soltanto”.

Fonte: Mediaset Premium

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Bella risposta sul campo
“Sì è così. Siamo partiti bene, poi Dzeko ha sbagliato quel gol facile che ha sembrato peggiorare tutto. Poi è stato lui stesso a risolverla con un gran gol. Spesso però non riconosciamo quali sono le occasioni da sfruttare”.

Quando ha preso la scelta di togliere Totti dalle convocazioni? Qualcuno ha provato a farle cambiare idea?
“Ho preso questa decisione. Ho sofferto nel prenderla, perché era quello che non volevo. Poi il ruolo, le regole, i segnali da dare alla squadra. Sono arrivato ora perché la situazione non andava, quindi devo fare ancora più attenzione a questi particolari. Quando ieri ero convinto di farlo giocare, lui si vede che era nervoso, e quando è nervoso qualche missile gli parte (ride, ndr), per cui diventa difficile accettare senza dover reagire. Uno lo rispetta, ma devo rispettare anche gli altri 23 e a me dispiace, io non voglio nessun duello con nessuno, io sto bene quando la Roma vince”.

Il rinnovo contrattuale di Totti? A me risulta che la società non vorrebbe rinnovarlo? 
“Nella prima intervista che ho fatto io stesso ne ho parlato, dicendo che non voglio entrarci. Francesco è giusto che faccia ciò che vuole fare. Ci siamo parlato io lui e Vito Scala e mi sono messo a disposizione. Gli ho detto “vuoi fare Giggs?” sempre seduto vicino a me e impari, perché poi dietro la sua personalità, dietro la sua storia ci si può inventare qualsiasi ruolo per lui. Ha carisma e forza dentro quest’ambiente. Basta che dica una cosa e sono tutti allineati. Vuoi fare Nedved? fai Nedved, vuoi fare il calciatore, fai il calciatore. Io devo tirare su le sorti della squadra e non posso concedere niente a nessuno. Io per lui ho una debolezza, a casa ho appese 7-8 magliette, mio figlio mi ha detto “babbo che fai, litighi con Totti?” (ride, ndr), io non voglio litigare con nessuno. Durante questa settimana e nell’ultimo periodo si è allenato bene, il piede è sempre quello e ha migliorato il livello dell’allenamento”.

Le è stata chiesta un’opinione dalla dirigenza?
“La società sa che se Francesco chiede qualcosa, io stato dalla sua parte. Essendoci stato già in questo ambiente, conosco il grande sentimento dei tifosi. E oggi hanno chiamato Francesco e hanno fatto bene. Quindi assoluto rispetto per la storia del giocatore, ma io devo fare delle scelte. E io non voglio farlo smettere di giocare e se lui continua così, qualche partita gliela faccio giocare, così come questa sera c’erano i presupposti per farlo giocare dall’inizio, così vedevo poi quanto durava, perché non lo sto facendo giocare molto. Dal punto di vista della corsa dà meno di altri, non ti compensa il numero di chilometri che deve fare, dal punto di vista della qualità, fa ancora delle cose in allenamento che mi fa girare la testa, gol che sa fare solo lui, però nel mio ruolo oggi non posso accettare che lui convochi una conferenza con chi gli pare e dica quelle cose. Noi abbiamo in squadra Keita, Maicon, De Sanctis, abbiamo i Salah, e domani lo fanno tutti. Un po’ di ordine lo devo dare. Sono stato chiamato qui per questo”.

Si può ritrovare Francesco?
“Lui era dentro gli spogliatoi, ci siamo salutati. Gli ho chiesto “dove vedi la partita?”, lui mi ha detto “Su, nel palchetto”. Gli ho chiesto “Posso venire?”, lui mi ha detto “No”, allora io non ti porto in panchina (ride, ndr)”.

La verità è che vi siete presi da uomini e avete litigato, punto. Si può anche tornare a fare la pace? E’ andata così?
“Non abbiamo litigato, qualche missile gli è partito (ride, ndr). Gli ho detto che mi ha creato delle distrazioni con quelle dichiarazioni e che quindi non era della partita, e che era libero, quindi è andato a casa. E’ andato via, ma poteva venire anche con noi sul pullman. Domani parleremo di nuovo, ma è tutto risolto”.

Fonte: Sky Sport

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