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GAZZETTA DELLO SPORT Keita ci mette la testa mentre gli altri litigano

Mapou
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(D. Stoppini) – Almeno c’è Seydou. Quello vero. Quello che la Coppa d’Africa non l’ha vinta e non ha problemi di mal di schiena. Quello che quando è tornato in Europa, un mese fa, non riconosceva più la Roma lasciata a dicembre, in piena corsa scudetto. «È una questione di fiducia, l’abbiamo persa», spiega Keita. Forse la fiducia l’hanno smarrita pure De Sanctis eManolas, protagonisti alla fine del primo tempo di un battibecco, al rientro verso negli spogliatoi. La scintilla era scattata qualche minuto prima, con un rimprovero a distanza del portiere verso l’altro greco, Torosidis. Gli animi erano caldi, il nodo era sempre il solito: la gestione del pallone in uscita, in fase di impostazione, uno dei grandi problemi di questa Roma. Appena Orsatoha fischiato la fine dei primi 45 minuti, De Sanctis e Manolas hanno cominciato a discutere, avvicinandosi pericolosamente, prima di essere divisi dal preparatore dei portieri Guido Nanni. La lite è poi proseguita anche negli spogliatoi: toni alti, con i compagni che assistevano alla scena quasi increduli.Garcia ha commentato: «Allora significa che siamo vivi».

QUESTIONE DI TESTA Incredulo pure Keita. Altro tipo di stupore, non quello di un girone fa allo Juventus stadium, quando i suoi occhi alla Totò Schillaci stile Italia ‘90 e le sue mani nei capelli che non ha, erano stati il simbolo delle urla romaniste per l’arbitraggio di Rocchi. Così Keita ha pensato bene di metterci la testa. In tutti i sensi. Ce l’ha messa per il pareggio, non un’abitudine per la Roma, che in questo modo ieri sera ha segnato il suo terzo gol in campionato: solo il Chievo ha fatto peggio, il limite giallorosso è anche qui. “Dopo il pareggio abbiamo prodotto un doppio sforzo alla ricerca del successo, ma non è bastato – ha raccontato alla fine Keita –. Questo 1-1 non è un buon risultato per noi, volevamo tre punti, l’obiettivo era quello. Certo, la Juve è una grande squadra, ma in campo contava solo vincere: ecco perché sono molto deluso».Parole da capitano. E infatti il gol è arrivato con la fascia al braccio, dopo l’uscita di Totti e De Rossi. «La differenza in campo l’ha fatta solo la fiducia. In assoluto c’è distanza perché la Juve è abituata a vincere da anni e ha la tranquillità che a noi manca: sono sempre stati davanti in classifica, è difficile per noi inseguire sempre». Ora c’è da guardarsi alle spalle, sul Napoli la Roma ha guadagnato un punto. Merito di Keita, che magari qualche pillola di saggezza sarà chiamato a regalarla a De Sanctis e Manolas.

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