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L’ANALISI di EMPOLI-ROMA Nainggolan lavora per tre, Manolas è un oplita: vittoria di forza e carattere

L'analisi della partita
L’analisi della partita

Ore 19.50, l’arbitro Gervasoni emette il triplice fischio finale di Empoli-Roma. La sintesi della partita giallorossa è tutta nell’esultanza di Daniele De Rossi, ultimo a tenere il pallone tra i piedi: lo prende con le mani e con un raptus di adrenalina lo scaglia a terra urlando tutta la gioia per la vittoria. L’abbraccio con Manolas riporta ad una dimensione più umana il volto trasfigurato del capitano romanista. Un successo fondamentale contro la squadra di Sarri, neo-promossa dall’infinita aggressività ma scarsa concretezza sotto-porta. Rudi Garcia sorride e porta a casa tre punti importanti nella prima delle sei gare che aspettano i giallorossi in 19 terribili giorni. Una vittoria con pochi tiri in porta, fatti e subiti, dominando nei momenti decisivi come solo le grandi squadre sanno fare.

FUORI LE ALI – Il tecnico francese sorprende con le scelte iniziali: se per Gervinho si poteva pensare ad un riposo dopo gli impegni con la Costa d’Avorio, per Iturbe l’esclusione non era attesa. Garcia non rischia il massimo carico offensivo e preferisce Florenzi per aiutare il redivivo Maicon sulla destra. Totti viene risparmiato per la Champions: tocca a Destro e Ljajic dare l’assalto all’Empoli. La grazia del serbo dura nemmeno un quarto d’ora e al terzo dribbling consecutivo non riuscito su Laurini, si eclissa per i restanti ottanta minuti. La fascia sinistra giallorossa è tenuta a galla da Nainggolan, uno e trino per coprire con De Rossi e Castan le falle di Cole. L’inglese sembra ancora spaesato nella Roma e va in costante difficoltà contro Verdi e Mchedlidze, non proprio Bale e Cristiano Ronaldo. Maicon in confronto sembra volare nonostante abbia fatto solo pochi allenamenti con il gruppo. Il brasiliano spinge costantemente e non sbaglia un disimpegno: il suo unico errore è di non chiudere il match in apertura di ripresa quando, a due passi dal gol, si fa fermare da Sepe.

NINJA GOLEADOR – Una crescita tecnica e mentale esponenziale accompagnata da una condizione fisica strepitosa: oggi Radja Nainggolan è uno dei migliori centrocampisti in Italia e la saetta scagliata verso Sepe è il diamante che si incastona perfettamente in una prestazione straordinaria. In entrambe le fasi di gioco è l’uomo in più della Roma. Come contro la Fiorentina, prima di vestire i panni del match-winner, è splendido uomo assist per Florenzi. Sepe è bravo ad opporsi al tiro al volo incrociato del romano, collo esterno destro dal coefficiente di difficoltà 8,5. Il torpore che ha colpito Destro e Ljajic (anche se nell’occasione fallita da Maicon, Destro si era smarcato davanti alla porta vuota e il brasiliano avrebbe dovuto servirlo) si propaga a Gervasoni che non vede il rigore di Tonelli su Pjanic: il difensore empolese rialzandosi da terra intralcia il romanista che sta per calciare a rete a tu per tu con Sepe e gli procura un chiaro danno senza riuscire a raggiungere il pallone. Per il resto della gara il bosniaco viene assorbito dai costanti raddoppi degli aggressivi toscani con cui fanno gara pari Nainggolan, De Rossi, Manolas e Castan. Il brasiliano però non rientra in campo dopo la pausa e al suo posto Davide Astori entra con personalità e concretezza.

GIOIA SOFFERTA – Per arrivare alla corsa sotto al settore ospiti gremito da 3.500 romanisti, c’è voluta una grande prestazione difensiva: De Sanctis ha effettuato tre parate in tutto la gara sempre su tiri da fuori, segno che Manolas e Castan/Astori hanno dominato l’area di rigore. Anche rischiando qualche intervento vigoroso, il greco ha imperato nella sua zona, annullando Tavano. Non avrà il passo felpato di Benatia ma dalla splendida isola di Naxos è arrivato a Roma un oplita di alto livello. Con l’ingresso di Keita al posto di Pjanic, Garcia è riuscito a fare più possesso palla addormentando il ritmo sfrenato dei toscani. Dal 83′ al 86′ la Roma ha tenuto ininterrottamente il pallone dopo tantissimi errori nei passaggi. Una maturazione arrivata nel finale e che andrà confermata già mercoledì. Contro il Cska in Champions. Con Totti, Iturbe e Gervinho in più. Scusate se è poco.

A cura di Daniele Luciani

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