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GAZZETTA DELLO SPORT Il Brasile è fatto: prima gli uomini dei calciatori. Maicon si commuove: “Questo è il momento più bello della vita dopo la nascita di mio figlio”

Maicon
Maicon

(P.Condò) Hernanes sì, Kakà no. Lo si sapeva, anche se nelle ultime ore qualche media brasiliano si era spinto a dubitare pure del regista dell’Inter: invece Scolari, che aveva fatto la gran parte delle sue scelte alla Confederations Cup dell’anno scorso, ha tirato dritto escludendo Coutinho il candidato fino a ieri dato in rimonta. Nell’elenco dei 23 brasiliani per il Mondiale, diramato ieri da Filipao, manca Kakà, e l’alta qualità dei centrocampisti fa pensare che il milanista – tornato in Italia a stipendio (quasi) dimezzato per giocare e così tentare di agguantare un posto nella Seleçao – non sia mai stato realmente in corsa. Come Ronaldinho, come Robinho: nessuna chance estrema per la generazione che nel 2006 perse un Mondiale da grande favorita.

MAICON COMMOSSO  E’ andata bene a Maicon, invece, che ieri si è un po’ commosso durante il collegamento radio con Rio, e prima di arrivare alle lacrime ha detto «questo è il momento più bello della vita dopo la nascita di mio figlio». Facile credergli: ce lo ricordiamo bene – sarà passato poco più di un anno – all’aeroporto di Manchester, avvolto in una felpa grigia troppo larga, triste solitario y final, in fuga da un’amara esperienza al City. In quel momento Maicon si trovava a un bivio: accumulare su una fredda panchina inglese gli ultimi milioni della carriera, oppure tentare il tutto per tutto con una stagione da titolare alla Roma meno pagata, più seria nei comportamenti e con la carota del Mondiale casalingo sullo sfondo. E’ giusto che la voce ora gli tremi dall’emozione: Scolari ha appena ufficializzato che nell’elenco dei 23 “eroi” chiamati a cancellare il ricordo del Maracanazo il suo nome c’è.

D,COSTA E PATO PERDUTI Anche scorrendo la lista dei convocati con un samba nelle cuffie, non tutti i 23 tasselli del puzzle di Felipao vanno al loro posto. L’esclusione da urlo è quella di Filipe Luis, mentre anche l’altro titolare dell’Atletico, il centrale Miranda, viene lasciato a casa: al loro posto promossi Maxwell ed Henrique.Scolari ha spiegato che la scelta del napoletano è stata l’ultima e la più difficile, e che la sua polivalenza difensiva ha contato parecchio. A centrocampo desta impressione la rinuncia a Lucas, che un anno e mezzo fa veniva considerato una potenziale guida della Seleçao alla pari di Neymar; Scolari ha optato per Fernandinho e Willian, i due reduci dallo Shakhtar lanciati dalla buona stagione in Premier. Davanti, una volta perduto Diego Costa (che sarebbe stato il 9 titolare senza discussioni), viene confermato in blocco il pacchetto di un anno fa: Neymar il leader, Fred e Hulk gli altri titolari. Il predestinato “perduto” di questa generazione era Pato. Ci sono solo 5 “sopravvissuti” del 2010, mentre 16 dei 23 erano già presenti alla Confederations, secondo battesimo di Scolari, che vi entrò con la Seleçao al 22° posto del ranking Fifa (oggi è sesta). Il Mondiale casalingo è la missione della vita, e per questo implica una pressione tremenda: Felipao deve aver scelto innanzitutto gli uomini, e soltanto poi i giocatori. 

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