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IL TEMPO Roma, chi sbaglia paga

Romagnoli

(A. Austini)Una punizione durissima. Fin troppo severa per una Roma in emergenza battuta da un Napoli a lungo incosistente. Però la legge del calcio premia sempre chi segna. I giallorossi creano tanto e non lo fanno mai. Callejon sì nel momento decisivo e regala tre punti d’oro agli azzurri.

Il verdetto del San Paolo è duplice: corsa al secondo posto riaperta, scudetto alla Juventus. La Roma dovrà faticare parecchio per difendere il suo biglietto che porta direttamente in Champions: ha perso Strootman e chissà quando lo riavrà, De Rossi è squalificato per altre due partite, Maicon, il migliore dei suoi ieri, non ci sarà con l’Udinese. L’unica buona notizia è il vantaggio conservato negli scontri diretti: arrivando a pari punti con il Napoli, la Roma sarà seconda.

Garcia è partito innanzitutto per non perdere. Lo ha ammesso alla vigilia e lo comunica in qualche modo alla squadra scegliendo una formazione senza centravanti e votata alla corsa. Ma non per questo rinunciataria, anzi. Il problema è che se in area non c’è chi sa buttarla dentro, non segni mai. A conti fatti non schierare Destro è stato un errore. Un dato su tutti è allarmante: la miseria di una rete realizzata nelle ultime tre partite. Benitez dall’altra parte se la gioca a viso aperto, con i quattro «tenori» davanti e Dzemaili in mediana al posto degli infortunati dell’ultimora Behrami e Jorginho. La Roma, invece, il suo centrocampista lo perde dopo 11 minuti: Strootman, sceso in campo con un ginocchio malandato, si procura una distorsione all’altro (il sinistro) e lascia il posto a Taddei. Una botta tremenda, visto che De Rossi è a casa. È stato proprio Strootman a creare la prima nitida chance per i giallorossi, nettamente superiori nel primo tempo: lancio perfetto per Gervinho che si ritrova solo in area ma non controlla. Il Napoli fatica, sbaglia passaggi e si fa trovare disorganizzata in difesa. La Roma trova spazi ogni volta che riparte, non accusa la perdita di Strootman grazie a un Nainggolan uomo ovunque, ma non riesce a infierire. Come nella sfida di coppa Italia. Gervinho è sempre il più pericoloso, però se tocca a lui finalizzare son dolori. Ancora sua l’occasione più clamorosa del primo tempo: assist sublime di Pjanic, l’ivoriano fa tutto bene tranne il tiro addosso a Reina. Subito dopo ci pensa Benatia a salvare i suoi con un recupero in scivolata su Mertens. Bastos, che spostato a destra fatica a incidere, prova a entrare in partita calciando con il suo piede un gran diagonale ma Reina c’è. Idem De Sanctis (fischiato dal suo ex pubblico) sulla prima vera azione da Napoli finalizzata da Mertens. Ma è la Roma a rientrare con grandi rimpianti negli spogliatoi per l’intervallo.

La ripresa inizia con un copione invertito. La squadra di Benitez trova tre chance per passare nel giro di pochi secondi. Gran tiro di Mertens alto di poco, poi Callejon a tu per tu con De Sanctis si fa parare il tiro e Higuain «spara» sopra la traversa da ottima posizione. La Roma c’è ancora, con Florenzi e Maicon mette paura a Reina. La prima mossa di Rafa è Henrique al posto del contestato Dzemaili. Il Napoli ricomincia a faticare e la Roma decide di controllare la gara con il palleggio. L’errore fatale, in fondo, è questo. I minuti scorrono, il pareggio si avvicina, l’avversario sembra stremato. Non è così. Benitez si gioca anche la carta Insigne per uno spento Hamsik. Garcia risponde con Ljajic e richiama Florenzi che ha appena mancato il gol di testa su invito di Maicon. Quello che non fa Callejon a 9 minuti dalla fine spingendo dentro il cross di Ghoulam. Gol pesantissimo, in parte sulle spalle di Romagnoli che fin li non ha sbagliato nulla. Garcia non può far altro che buttare dentro Destro, mentre Benitez inserisce Pandev.

L’assalto finale dei giallorossi è disperato e si perde sulla botta di Maicon. Il Napoli fa festa, si avvicina a tre punti (ma con una gara in più giocata), la Roma deve rimboccarsi le maniche e fare la conta dei giocatori. Il rientro di Totti è un raggio di speranza.

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