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AS ROMA Rudi Garcia da Pallotta. E Trigoria si sposta a New York

Pallotta
(Repubblica.it – M. Pinci)Ora decide Pallotta. Il presidente chiama, tutti a New York. Anche il nuovo allenatore, quello scelto dal management: Rudi Garcia è nella Grande Mela con i dirigenti, il consigliere d’amministrazione Baldissoni, il ds Sabatini, l’ad Zanzi. Tutti a rapporto, ora la palla passa nelle mani del signor presidente. Che, replicando i trascorsi da discreto playmaker cestistico in gioventù, gestirà ora l’organizzazione (e riorganizzazione) della sua squadra.

La società delocalizza, da Trigoria a New York: ‘mr. president’ si prende la Roma, il centro del potere giallorosso trasloca dall’altra parte dell’oceano. Ogni decisione ora passerà per il visto di Pallotta. A partire dalla scelta più delicata, quella che tutti i tifosi aspettano: la guida cui affidare la Roma della prossima stagione. Sabatini ha scelto Garcia, francese di 49 anni, un titolo con il Lille e un feeling naturale con i suoi giocatori, a prescindere da dove alleni. A dare il via libera però ha voluto essere lo stesso Pallotta, evidentemente stufo degli insuccessi raccolti nel primo biennio della sua gestione. Tutti a rapporto, per conoscere il nuovo tecnico, scambiare qualche parola con lui – grazie anche a Ricky Massara, collaboratore di Sabatini che parla perfettamente il francese – capire se, anche a livello di personalità, sia l’uomo giusto per la Roma. Soltanto dopo il via libera del presidente arriverà la firma del tecnico (forse nella notte italiana, annuncio giovedì) su un contratto biennale, con opzione per il terzo anno, da 1,5 milioni a stagione.

Inevitabile che Pallotta si prendesse il potere decisionale dopo il biennio di disastri sportivi cui si è esposta la Roma. Senza avere la pretesa di poter valutare tecnicamente le scelte, il presidente vuole dare la sensazione di una presenza nelle scelte e di una responsabilità gestionale. E l’incontro americano, per questo, servirà anche a riorganizzare mansioni, operatività, deleghe dei dirigenti in campo alla Roma. Ricordando, sempre, che ogni scelta – da adesso in poi – passerà dalla scrivania del presidente.

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