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LA REPUBBLICA Domino allenatori: dopo Mazzarri il rebus Allegri

Walter Mazzarri

(M.Pinci) La prima tessera è caduta, ancora però il domino allenatori non si è innescato.La fine del campionato sposta inevitabilmente l’attenzione globale sul mercato, a partire dai delicatissimi equilibri delle panchine di serie A. Dove, se non altro, almeno gli scenari iniziano a essere un pochino più limpidi: Mazzarri ha già detto addio, e non ha che da scegliere la sua prossima destinazione. Innescando una reazione a catena che travolgerà inevitabilmente il Napoli, ma anche Roma e Inter, Milan e – chissà – anche qualche altro campionato. 

Alla fine della partita dell’Olimpico con la Roma, Mazzarri è salito su un taxi che lo ha portato, solitario, nell’albergo dove sabato sera aveva annunciato a giocatori e staff del Napoli la scelta di lasciare. La permanenza romana (solo di qualche ora), non inganni: su di lui la squadra che ha mosso i passi più convinti è oggi l’Inter, che ha sorpassato la Roma nell’indice di gradimento del tecnico. Anche perché il 2-5 con cui l’Udinese a San Siro ha chiuso il campionato nerazzurro sembra l’alibi perfetto per far rotolare la testa di Stramaccioni. “Io so cosa mi ha detto Moratti, è giusto che parli lui e sia lui a riferire”, spiega il tecnico interista domenica sera a fine partita. Lui può finire ad allenare l’Under 21 appena si sarà chiuso il ciclo Mangia (che gradirebbe riprovare l’esperienza di un club di serie A, con il Verona). Su Mazzarri a dire la verità si è mosso anche l’Anzhi, e domenica sera lo stesso tecnico ha fatto capire che non direbbe certo “no” a priori alla scelta di trasferirsi in Russia in cambio di assegni mensili che danno il buonumore. Ciò nonostante il suo trasferimento a Milano resta la soluzione più probabile, anche se non sono da escludere sorprese.

Sorprese come quelle che potrebbero riservare Milan e Roma. Per entrambe, determinante la situazione di Allegri: “Il nostro allenatore ha un contratto anche per l’anno prossimo e ogni ragionamento avverrà nei prossimi giorni. Parleremo con calma”, giura Galliani, che sembra convinto di dover limare solo piccoli dettagli per assicurarne la permanenza. Più criptico il tecnico: “Ho un anno di contratto quindi non posso andare via… Ora è troppo presto per parlare di futuro”. Per restare chiederà un rinnovo di contratto almeno di un anno: più complicato di qualche tempo fa pensare che il Milan lo conceda. Berlusconi gradirebbe affidare la squadra a Seedorf, gli sgoccioli della sua esperienza da calciatore al Botafogo, seppur senza patentino da allenatore (quello preso per corrispondenza non ha valore in Italia). La scelta però dovrebbe essere annunciata dal presidente già lunedì sera.

Intanto Allegri si è cautelato: ha parlato spesso (l’ultima volta lunedì scorso) con la Roma, che cerca ancora la sua guida tecnica. Ma perché, la domanda da porsi, il Milan dovrebbe risolvere i problemi giallorossi liberando per un club da ricostruire il terzo allenatore d’Italia? Magari se lo starà chiedendo anche il ds giallorosso Sabatini, che ha iniziato a sondare le alternative: contattato Guidolin, che però è rimasto timido (e non entusiasma), mentre l’ultima idea pesata verrebbe dall’estero. Resta poi una finestrella socchiusa per uno scenario suggestivo: lo sbarco nella capitale di Roberto Mancini, che fino a ora ha deciso di prendere tempo dopo l’addio al City valutando un periodo sabbatico a Jesi.

Ma i tecnici italiani tengono banco anche all’estero: curioso quanto sta accadendo sull’asse Parigi-Madrid, dove il Psg fa muro contro l’assalto del Real a Carlo Ancelotti. “Il nostro allenatore ci ha chiesto di andare al Madrid – spiega il presidente dei parigini Al Khelaifi – penso abbia firmato un pre-contratto, ma non ci sarà un braccio di ferro, rispetteremo semplicemente il nostro contratto e i nostri principi. Per chiunque desideri interrompere il suo contratto ci sono metodi e soluzioni giuridiche, come pure negoziati da tenere”. Come a dire: se volete Carletto, pagate la clausola rescissoria da 4,5 milioni, ma da quell’orecchio il Real è sordo. Per sostituirlo, però, il dg Leonardo ha già pensato a un altro italiano: Fabio Capello. Contatti avviati, lui è pronto a rescindere il contratto con la nazionale Russa (bastano 2,5 milioni). E Ranieri? “Resto al Monaco”, giura, anche se il ricchissimo club del principato ha sondato Blanc e non molla piste ambiziose quanto suggestive. In fondo, il domino è appena iniziato.

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