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IL MESSAGGERO Andreazzoli: “Osvaldo e Destro si pestano i piedi”

Andreazzoli

(M. Ferretti) – Una prestazione vergognosa.Una Roma inguardabile, senza un filo di gioco e con le gambe molli. Contro il Chievo è arrivata la sconfitta numero 12, la prima all’Olimpico della gestione di Aurelio Andreazzoli. Che non può non salire sul banco degli imputati per le scelte operate prima e durante la partita. Una Roma illogica tatticamente, ecco il punto. E così si è persa l’ennesima occasione per dare un senso alla stagione e guardare da vicino l’Europa.

L’ANALISI
Andreazzoli spiega o cerca di farlo. «Avevamo un’idea di gioco, con la difesa a tre e i tre attaccanti, ma non siamo stati bravi a perseguirla. La difesa a tre serviva a sostenere un discorso offensivo di un certo peso. La manovra è stata farraginosa, nel secondo tempo siamo andati anche sull’impulso. Non meritavamo questa sorte, potevamo aprire un discorso favorevole con Osvaldo nel primo tempo ma abbiamo fatto poco nella prima frazione», le sue parole. E la strana coppia Osvaldo-Destro? «Meglio da soli in area, visto che un po’ si pestano i piedi? Può essere, era una situazione nuova per noi e l’abbiamo voluta provare». Traduzione: bocciata. «Nel primo tempo abbiamo avuto fretta nel cercare di chiudere l’azione e questo ci ha penalizzato. Nonostante le difficoltà, però, dovevamo chiudere la frazione in vantaggio. Nel secondo tempo abbiamo proposto tante azioni, ma non costruite. Tante giocate, poco gioco. Abbiamo preso, nonostante questo assetto, un solo contropiede. E non abbiamo mai sofferto in maniera particolare, la difesa è sempre riuscita a recuperare. Temevamo il rischio del contropiede, ma i problemi ci sono stati più in fase di costruzione. Non c’è stata la squadra nel suo insieme. Abbiamo posto molta attenzione nel mettere forze fresche, cinque elementi erano nuovi e l’attenzione era rivolta a recuperare energie».
IL FUTURO
Andeazzoli e il domani. «Conferma? Presumo che tutti i giudizi positivi dei giorni passati verranno cambiati, come sempre succede a seconda del risultato. Non credo di essere stato così bravo da meritare titoloni prima, non credo di essere così asino da meritare giudizi negativi adesso. Il calcio è questo, non è la prima volta che mi capita di perdere così cioè dopo aver subito un solo tiro in porta», la sua conclusione, dopo aver amaramente commentato i fischi durante il minuto di silenzio per Andreotti. «Mi hanno sorpreso e non mi sono piaciuti».
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