Il veneti si aggiudicano il match con un gol di Thereau, una vittoria che vale la salvezza matematica
ROMA – Iniziata con i vergognosi fischi della curva Sud durante il minuto di silenzio per il senatore a vita Giulio Andreotti, Roma-Chievo ha avuto un finale in sintonia. Il gol di Thereau al 90’ ha: 1) dato al Chievo la salvezza aritmetica, che era comunque già nei fatti; 2) disintegrato l’immagine della Roma che, dopo la vittoria di Firenze, si era illusa di essere guarita; 3) reso necessario un intervento con il bisturi, a fine stagione, dalla squadra alla panchina passando per i dirigenti. Non un processo sommario, ma un’assunzione di responsabilità.
LA CADUTA – Messa di fronte all’ennesima partita da vincere, contro un avversario inferiore e che doveva chiedere ben poco alla stagione, la Roma è caduta nei soliti difetti e ne ha aggiunto qualcuno nuovo. In stagione ha conquistato zero punti contro il Chievo, uno contro Bologna, Catania e Sampdoria, tre (ma perché sono arrivati a tavolino) contro il Cagliari e tre contro il Palermo, quattro contro il Pescara quando quasi tutti ne hanno fatti sei. E’ il segnale di una mancanza di personalità grave, che ha accomunato la gestione di Zeman a quella di Andreazzoli. Come è logico, soprattutto nella ripresa, la Roma ha avuto qualche occasione per segnare, ma il livello di gioco è stato sempre e comunque insufficiente.
SCELTE SBAGLIATE – Le scelte di Andreazzoli (il doppio centravanti Destro-Osvaldo; il ritorno alla difesa a tre; gli inguardabili esterni di centrocampo Piris e Dodò; il turnover lasciando in panchina i diffidati Lamela, Florenzi e Torosidis; i cambi durante la gara) sono state tutte sbagliate. I giocatori non le hanno corrette, mettendoci del loro. Pjanic è sembrato in totale confusione e, quando un giocatore con il suo talento sbaglia tutti i passaggi, i casi sono due: gioca in condizioni fisiche pietose oppure ha perso la fiducia in quello che sta facendo. Il Chievo non ha avuto vergogna di fare una gara totalmente difensiva, ha atteso e ha colpito in contropiede. Per la Roma sarebbe stato un fallimento anche lo 0-0, figurarsi lo 0-1.