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IL MESSAGGERO Roma, quiz al centro

Daniele De Rossi

(M. Ferretti) – La Roma è tutta un quiz. Almeno a centrocampo, visto che Aurelio Andreazzoli domani sera a Udinedovrà fare a meno dell’infortunato Pjanic e dello squalificato Bradley. Nonostante questo, però, gli uomini non mancano, ma non è chiaro il modulo che verrà scelto per affrontare la squadra di Francesco Guidolin, che in campo abitualmente si sistema con il 3-4-2-1.

A SPECCHIO – Non è escluso, ricordando le ultime tre partite (altrettante vittorie), che Andreazzoli proponga una Roma con lo stesso modulo dei friulani, cioè quattro centrocampisti e due mezze punte. De Rossi appare, sempre e comunque, al di sopra di ogni sospetto; complicato tenere fuori Torosidis; e Balzaretti appare in vantaggio su Marquinho lì a sinistra. E poi? Manca il secondo centrale, quello accanto a DDR. Potrebbe essere Tachtsidis, mai titolare con Aurelio; dovrebbe essere Perrotta, in splendida forma; potrebbe essere l’occasione, infine, per Florenzi, finito tra le riserve dopo esser stato sempre titolare con Zdenek Zeman.

C’è da dire, però, che Perrotta e Florenzi (provato lì, ieri) potrebbero essere utilizzati anche come trequartisti alle spalle della punta centrale; anzi, se Osvaldo finirà fuori squadra (ipotesi poco credibile, per ora) , uno dei due sarà sicuramente inserito nella batteria degli “attaccanti”.

RITORNO AL PASSATO – Proseguendo sulla strada intrapresa nella parte finale della partita contro il Genoa, Andreazzoli domani sera potrebbe promuovere dall’inizio il 4-2-3-1. Sarebbe, pensando alla difesa a quattro, una mini rivoluzione visto che dalla Sampdoria in poi la Roma è sempre partita con i tre centrali. Anche in questo caso, le opzioni tecniche sono molteplici: De Rossi conosce a memoria i meccanismi di quel sistema di gioco; stesso discorso per Florenzi, che lì giocava – in tandem con Viviani – nella Primavera campione d’Italia di Alberto De Rossi; Perrotta sa vita, morte e miracoli del 4-2-3-1. Chi ne sa poco, invece, è Tachtsidis che ha sempre giocato da centrale in un centrocampo a tre. Marquinho, infine, tutto è tranne che un mediano. E allora? Il 4-2-3-1 vedrebbe un po’ troppa gente adattata in un ruolo non esattamente proprio. Via libera, allora, ad un più classico 3-5-2 come a Genova?

LO SMANIOSO –  Chi non ne può più di restare a guardare è Florenzi che, da quando è arrivato Andreazzoli, non è mai stato preso in considerazione per la squadra titolare. Intoccabile nel 4-3-3 di Zeman, nel 4-3-2-1 di Aurelio («Sarà l’allenatore della Roma anche l’anno prossimo», ha sentenziato Luciano Spalletti) ha trovato spazio soltanto in corso di gara. E mai con una connotazione tattica stabile. Se non giocasse neppure con Pjanic e Bradley fuori causa, sarebbe una sorpresa grossa. Florenzi fa parte del gruppo della Nazionale, ha segnato quattro gol tra campionato e coppa, e non è più un ragazzino inesperto. Ecco perché la Roma, credendo profondamente in lui, gli ha rinnovato il contratto, blindandolo fino al 2016.

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