Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati contro il Pescara. La Roma di Zeman, nonostante una prova non del tutto convincente, incamera una vittoria che, se da un lato da morale, dall’altro deve far riflettere su quanto sia ancora distante la miglior quadratura del cerchio. Non sarà la Roma zemaniana, ma a ormai quattordici gare disputate, una squadra che si rispetti deve, almeno, capire che di pasta sia fatta: anche contro i bianco celesti del neo tecnico Bergodi, Totti e compagni non riescono a mettere in mostra un gioco fatto di attacchi e profondità, ma piuttosto rendono la domenica dell’ “Adriatico” più soporifera del previsto. Nella gara delle cento presenze sulla panchina giallorossa di Zdenek Zeman, dell’esordio di Bergodi sulla panchina del “Delfino“, e della grande occasione, da titolare, per Mattia Destro, al Cornacchia vincono la noia e una sorta di apatia per entrambe le compagini in campo: una Roma senza idee e senza uno schema di gioco concreto, e un Pescara troppo arrendevole nei primi quarantacinque minuti, rendono il match lento, poco interessante e meritevole di uno zapping tv in questa scaglionata quattordicesima giornata di campionato.
IL MIGLIORE:
E’ ancora una volta Francesco Totti il migliore in campo. Anche contro gli abruzzesi il numero dieci romanista ci mette lo zampino in occasione dell’unico gol della gara: da un suo bolide terra-area nasce il tap-in vincente di un redivivo Mattia Destro, abile a ribattere in rete la respinta di Perin. Il capitano della Roma corre in lungo e largo per tutto il manto erboso del “Cornacchia” cercando sempre la giocata per Osvaldo e Destro, e dettando il ritmo di gioco ai più caotici compagni di squadra. Agisce da trequartista puro, gioca un’infinita’ di palloni e corre come una ragazzino spensierato. Chiude in bellezza davanti ai microfoni dichiarando, ancora una volta, il suo amore eterno ai colori giallorossi: “Io ho sempre dato tutto per questa maglia“. Elisir…
IL PEGGIORE:
Nella domenica del ritorno a Pescara di mister Zeman, chi forse nella città abruzzese non ha mai messo piede e’ Pablo Daniel Osvaldo. Seconda domenica negativa per il numero nove giallorosso: anche contro i modesti avversari del Pescara, l’italo-argentino non riesce ad entrare in partita e finisce trascinandosi in campo per quasi novanta minuti, perdendo più tempo ad arrabbiarsi con i compagni che con se stesso. Anche lui, forse, dovrebbe tirare un pò il fiato dopo le tante gare disputate tra Roma e Nazionale, perchè l’Osvaldo attuale non è quello di cui la Roma ha bisogno. Alla ricerca del vero “Osvaldo Furioso”…
Nicolo’ Ballarin