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LE PAGELLE DI ROMA-GAZ METAN SEVERIN Molti da rivedere. Nico Lopez il migliore, male ancora Rosi

Le Pagelle

Seconda amichevole stagionale per la Roma di Zeman in Val Pusteria. Totti e compagni, dopo la sgambata di una settimana fa contro la una selezione locale,  quest’oggi hanno testato la propria condizione atletica contro la formazione rumena del Gaz Severin.

GazzettaGiallorossa.it come in tutte le partire offre, ai suoi lettori, le pagelle e i giudizi tecnici sulle prestazioni della Roma.

Lobont: Difende i pali della Roma nei primi quarantacinque minuti. Nessun problema per il numero uno giallorosso: al 18′, da registrare una bella parata su un bel tiro da fuori. Strilla e comanda la difesa da vero leader.

Rosi: Imbarazzante come sempre. Cambiano gli allenatori e i moduli ma il terzino romano “offre” ancora prove al di sotto della sufficienza. Fuori da ogni discorso logico sul calcio.

Burdisso: E’ suo il gol dell’uno a zero romanista. Bel colpo di testa che va a finire all’incrocio dei pali. Oltre alla rete dimostra di esser tornato a buoni livelli. Gladiatore a difesa della legione romana in Val Pusteria.

Heinze: Come sempre dimostra di non mollare mai, nemmeno contro i discreti avversari rumeni. Rischia il giallo per un’entrata a forbice molto dura. Diligentemente, insieme al connazionale Burdisso , gestisce la retroguardia giallorossa senza troppe sbavature.

Taddei: Il mister lo schiera a sinistra e Rodrigo come sempre risponde presente. Spinge tanto sulla fascia, accusando, anche in alcune occasioni, una stanchezza frutto della dura preparazione in Val Pusteria.

Florenzi: Buon primo tempo per l’ex centrocampista del Crotone. Ideale più che mai per il gioco di Zeman. Corre come un instancabile maratoneta nei quarantacinque minuti che il tecnico boemo gli concede. Ennesima conferma sulle sue promettenti doti.

Pizarro: A sorpresa e’ titolare nella seconda amichevole stagionale della Roma. Il cileno gioca un buon calcio nei 55′ minuti che l’allenatore gli concede sul rettangolo verde. Da sicuro partente a pedina importante del centrocampo romanista.

Pjanic: Calciatore fantastico. E’ e deve essere lui l’essenza del gioco zemaniano. Gioca in verticale con una semplicità incredibile: bello da vedere, dimostra una condizione eccellente fin quando resta in campo. Più che geometra, architetto della mediana della Roma.

Lamela: Impalpabile. In ritardo rispetto al gruppo nonostante l’ottima condizione atletica messa in mostra nelle sessioni d’allenamento. C’è ancora tanto da lavorare per il giovane talento argentino.

Totti: Parte al centro nel tridente zemaniano quest’oggi. Lascia il campo al 37′ per far spazio a Bojan. Da capire ancora le motivazioni della sua sostituzione. Dolore all’inguine o cambio tattico?

Osvaldo: Scalcia e scalpita fin quando resta in campo. Da segnalare il siparietto al momento del cambio di capitan Totti: l’italo-argentino si rivolge a Zeman per segnalare il problema fisico del numero dieci e invita il tecnico al cambio. Per il resto quale gol sbagliato di troppo.

Stekelenburg: Esordio stagionale per il numero 24 olandese. Si fa trovare pronto in un paio di occasioni su tiri dalla distanza del Turnu Severin. Meno capogruppo di Lobont, ma sicuramente più affidabile tra i pali.

Perrotta: Super Simo e’ sempre il solito: professionista esemplare e calciatore duttile nonostante le trentacinque primavere. Non ci sarà molto spazio per lui quest’anno, ma sicuramente non ci saranno nemmeno le sue polemiche per le esclusioni.

Marquinho: Zeman lo schiera sulla linea mediana quasi a sorpresa. Non entusiasma nei 35′ che gioca contro i rumeni. Forse potrà tornare più utile come terzino sinistro.

Bojan: Entra nel primo tempo al posto del capitano. Si danna l’anima alla ricerca del gol, ma, nel secondo tempo, ne divora uno clamoroso calciando fuori da pochi passi. Sicuramente un altro rispetto alla passata stagione.

Borriello: Entra al 55′ per Osvaldo. Senza infamia e senza lode la prestazione della punta partenopea.

Nico Lopez: E’ lui la grande sorpresa di questa Roma targata Zeman. In assenza di nomi nuovi, il talentino sudamericano mette in mostra giocate d’alta scuola e un gol di pregievole  fattura. Ad oggi, forse, più titolare lui di Lamela.

Verre: Gioca poco e non incide sull’andamento della gara. Giovane promessa da far svezzare, magari, in altri lidi.

Lucca: Lento, impacciato e sicuramente un po’ emozionato per il suo esordio in giallorosso. Da rivedere.

A cura di Nicolo’ Ballarin

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