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CORRIERE DELLO SPORT Sorpresa, Totti a metà campo

Francesco Totti

(R. Maida) – Nelle tre amichevoli estive disputate fin qui, Zdenek Zeman ha impiegato 29 uomini. Con il boemo sono scesi in campo i tre portieri a disposizione: Lobont è quello che ha accumulato più minuti rispetto a Stekelenburg e al nuovo arrivato Svedkauskas, anche perchè l’olandese ha iniziato dopo la preparazione e nelle ultime ore ha accusato qualche fastidio. In difesa, accanto a Burdisso, si sono visti i giovani Romagnoli e Lucca (un esperimento, quello del brasiliano, che in realtà è un centrocampista). In attacco, con i big, ha trovato spazio Nico Lopez, mentre ieri il numero dei calciatori chiamati in causa è cresciuto con il neo acquisto Bradley e con Okaka. (…)

VIENNA – Non ha fatto il centravanti e in certe situazioni neppure l’esterno sinistro. Nella Roma che ha chiuso con una corroborante vittoria la prima parte della preparazione, Francesco Totti si è trovato catapultato sulla linea di centrocampo. Mezz’ala old style. L’idea di Totti nel mezzo, con Pjanic avanzato, a oggi resta poco più di una visione. Ma se Zeman l’ha voluta applicare, naturalmente a corrente alternata, vuol dire che la considera realizzabile. Totti si è calato nel ruolo, mettendosi a disposizione dei compagni con profitto anche in fase difensiva. «Francesco andava meglio di 13 anni fa» ha detto l’allenatore. Ma nelle sfide che contano potrà essere altrettanto efficiente?
SCOSSE – L’amichevole contro il Rapid, che nel complesso ha fatto registrare progressi di condizione della squadra, ha anche confermato un verdetto negativo: Lamela ancora non c’è. Non si vede. C’erano eccome invece i tifosi di casa, caldi e coinvolgenti. Prima dell’inizio hanno festeggiato due portieri: l’ospite d’onore Michael Konsel, ex della Roma di Zeman di fine Anni 90 e anche del Rapid Vienna, e Helge Payer, alla partita di addio al Rapid dopo 21 anni e 298 volte nel club. Avreste dovuto vedere la faccia di Zeman (allibita) quando al simbolo locale è stato concesso un lungo giro d’onore per salutare i tifosi: erano passati appena sette minuti di gioco in cui Lobont aveva fatto due parate.

La pausa però è stata taumaturgica: ha distratto gli austriaci e concesso alla Roma, affannata dalle corse del mattino, di tirare il fiato. E così un errore in uscita dall’area dell’impronunciabile Schimpelsberger ha consegnato a Pjanic un pallone comodo, da spedire in rete con delicatezza: un destro di piatto sull’angolo lontano del portiere subentrato, che ha meritato il boato dei 500 romanisti del settore ospiti senza frenare i cori incessanti dei colleghi viennesi.

LA REPLICA – Il Rapid non è una grande squadra ma ha gamba, entusiasmo e obiettivi: tra quattro giorni gioca la prima di campionato contro il Wacker Innsbruck e presto sarà impegnato nel preliminare di Europa League. Non è quindi stato sorprendente che, recuperata la concentrazione, si sia lanciato ferocemente contro Lobont. Il pareggio, quasi inevitabile alla lunga, sarebbe stato evitabile nello specifico dal punto di vista della Roma, perché il giovanissimo Romagnoli (’95) ha sbagliato un rinvio e lasciato una seconda occasione al Rapid. Ma è incredibile, al tempo stesso, quello di cui è stato capace Boyd, 21 anni, compagno di Bradley nella nazionale Usa (ha debuttato a febbraio contro l’Italia) e cresciuto in Germania: fresco di 20 gol nel Borussia Dortmund B, ha tentato una sforbiciata che ha colpito la traversa; e un attimo dopo ha riprovato lo stesso colpo acrobatico infilando il pallone in rete, alla destra dell’incredulo portiere (di nuovo titolare, anche per l’affaticamento di Stekelenburg).
SEGNALI – Si accennava a Bradley, al debutto con la Roma dopo due giorni di ritiro. Non è andato male da regista ma crescerà, come tutta la squadra a cui mancano – logicamente – i ritmi zemaniani. Non solo nella fase offensiva, da promuovere, ma anche e soprattutto nel recupero palla: solo Pjanic e Florenzi, forse per la struttura fisica agile, sono stati continui nel pressing e nelle sovrapposizioni. Il resto, compreso l’esperimento Totti, va rivisto. Finché muscoli e articolazioni hanno retto, comunque, è stata una Roma piacevole. E anzi, con una punizione di Totti e un colpo di testa ravvicinato di Osvaldo respinti da Koenigshofer la squadra si è spinta a un passo dal 2-1. Mentre un disperato “autopalo” di Taddei ha evitato lo svantaggio prima dell’intervallo. La ripresa, come direbbe Zeman, è stata insignificante: la Roma è rientrata con otto cambi, non era più credibile. Però due giocatori che l’allenatore non considera, Simplicio con l’assist centrale e Pizarro con l’inserimento e il gol facile, hanno regalato il gol decisivo. E Bojan per due volte ha dato segni di vita, mancando di poco il 3-1. Non male, a conti fatti.
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