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AS ROMA Lettera aperta a Zeman: “Bentornato Mister. In questo calcio amorale, lei è stato uomo di lealtà e rottura”

Zeman e Totti

Bentornato Mister, bentornato di cuore….chi siamo noi non importa, o meglio, non conta che lei sappia i nostri nomi, i nostri cognomi, il settore dello stadio dove abitualmente vediamo la Roma, quanto e come abbiamo sofferto per questi colori e questa maglia. Noi siamo tifosi, questo deve bastarle per darci un attimo di credibilità e ascolto.

Questa lettera aperta è un modo tutto nostro e per la verità neppure tanto originale, di dirle quanto e cosa ci aspettiamo dal suo ritorno e dalla Roma che verrà. Non siamo abituati a fare i caroselli per l’arrivo dei giocatori, figuriamoci degli allenatori, ma a Lei riteniamo di dover esternare il nostro pensiero, perché seppur distanti per vita vissuta, trascorsi e conto in banca, siamo terribilmente sulla stessa sponda del fiume quando andando avanti a fatica abbiamo respinto attacchi e laidi compromessi.

In questo calcio amorale Lei è stato uomo di lealtà e rottura, ha spezzato tutti gli argini con la dialettica e l’invettiva sana, mille sponde di ghiaia abbattute con il fiume della verità che non ha mai avuto paura di tracimare, la cultura del sacrificio e del lavoro portati in dote e presi ad esempio da molti.

Fin qua gli elogi, meritati peraltro. Poi i dubbi, le situazioni tattiche, il modo ostracista di vedere ed interpretare le partite, i derby persi e il rammarico, tredici anni orsono, di un avventura interrotta a metà. Le diamo il bentornato affidandole il sogno di un popolo. Lei non è cambiato, neppure noi.

Ci aspettiamo una Roma bella a vedersi e vincente, battagliera ed orgogliosa, feroce e sbarazzina.  Ci auguriamo una Roma tenace e pronta a vender cara la pelle su ogni terreno, in ogni stadio, oltre qualsiasi condizione avversa, con il marchio di fabbrica che più le si addice e l’affetto di chi questa bandiera GialloRossa non ha mai smesso di sventolare.

I nemici sul campo li affronti come meglio creda, chieda una rosa importante e plasmi un gruppo che spesso ha peccato di presunzione ed indolenza, lo faccia per tutti noi che, in un modo o nell’altro, portiamo nel cuore le gesta del sacro sodalizio capitolino. Noi siamo qui a ricordargli che avrà affetto gratuito a prescindere da quel baluardo di romanticismo chiamato pubblico e troppi occhi puntati addosso dagli adulatori di mestiere.

Sappia prendere le distanze da costoro, figli di una comunicazione vassalla e di parte, costruttori di polemiche e randellatori di massa. Prenda le distanze dalle pacche sulle spalle e la “scafetta”….. Prenda le distanze dai sobillatori che inevitabilmente useranno il suo nome come in passato hanno fatto.  Falsi amici ed ex giullari di corte, commensali satolli e pseudo intenditori di facciata, quelli che, riciclati e sgamati da tempo, non lesineranno la mano tesa quando le cose andranno bene e la scure della fandonia ai primi risultati negativi.

In questi tredici anni tante cose sono cambiate, molti gli avvoltoi sui tetti di Trigoria, troppi gli sciacalli con la penna in mano e la telecamera davanti, figli dei figli dei figli di una lottizzazione giornalistica malsana e ben radicata. Sappia trattarli come meritano, porte chiuse a chi era abituato ai portoni spalancati, ricordando a tutti, se serve, che la Roma non è di nessuno se non dell’appartenenza e l’orgoglio di un popolo convinto e fedele. Questo è importante, gli spalti l’unico reale richiamo, il tifoso il terminale ultimo del riferimento e delle prestazioni, il risultato la conseguenza di una battaglia che sapremo e vorremo appezzare.

Sappia comprendere che stamattina riceverà le telefonate di chi vorrà elemosinare un po’ di squallida visibilità….sorrida Mister, commiseri quei falsi amici che a Roma più che altrove brulicano intorno a questa squadra e a questa società, rimanga se stesso, combatta da uomo vivo in un contesto amorfo, corregga il tirò e si dedichi al campo, sappia rafforzare in tutti e ciascuno la convinzione che Trigoria non è un bunker ma non sarà neppure il Luna Park dell’eur.

Sconfessi i santoni della carta stampata, smascheri gli intrallazzatori televisivi, gli stessi che non più di cinque settimane fa hanno annunciato Montella sulla panchina giallorossa, tiri via il velo dai conduttori astiosi che non supportano la Roma e questa società che ha un miliardo di difetti ma alla quale riconosciamo il pregio di aver tentato un cambiamento. Non era facile e Lei lo sa, niente è facile per chi attacca un potere.

Lei fu allontanato perché il potere e le Lobby contigue allo stesso imposero quella scelta. Bisognava decidere, forse insistere, magari tentare ma è pur vero che combattere uno meno forte di te è più semplice che scalare l’everest in mountain bike.

Diffidi di chi la chiama “Maestro” per adularla e di chi la chiama “Sdengo” per millantare una paventata confidenza, sappiamo bene che quella filastrocca non piace a noi quanto a Lei.

Non ha bisogno ne di consigli ne di guardia spalle ma se può difenda Lei una Roma che qualcuno mette quotidianamente alla berlina……

Quelli del….Sawiris voleva la Roma, la Roma è della Banca, gli americani non hanno una lira, Montella non è venuto perché aveva chiesto Messi e Cristiano Ronaldo e non si accontentava di Drogba e Robben, De Rossi vuole insidiare Totti, De Rossi è amico dei tifosi, Villa Boas chiedeva tre milioni di euro e la Roma gli offriva 600 euro più premi partita, Bielsa ha rifiutato per colpa di Di Benedetto e il suo maglione color salmone, Baldini è belzebù, Baldissoni è Goldrake, Pallotta Gig Robot D’acciaio, Tacopina Lupin e Fenucci Actarus oltre che Laziale.

Ci creda……quelli che vogliono il bene della Roma sono gli stessi che dandole il bentornato le dicono che il Derby non è e non sarà mai una partita come le altre….ma anche di questo, siamo certi, in tredici anni di assenza lei se ne sarà convinto.

Bentornato Mister……da noi tutto il sostegno possibile e neppure una domanda in conferenza stampa.

Di quel mais si nutrono i polli…..per noi conta solo la Roma…….

Fonte: il mio canto libero, radioelle

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